S.I.-R.L.S.S. Porto di Ravenna
Sistema Integrato di Rappresentanza dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito
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SINTESI DEL LAVORO SVOLTO DAL S.I.-R.L.S.S. NEL TRIENNIO 2011/2013.

Il porto di Ravenna, anticipando le normative e le leggi vigenti è stato il primo a sottoscrivere e applicare il protocollo sulla sicurezza portuale, tale protocollo è stato siglato in prima battuta il primo febbraio 2008 e rinnovato in toto il 10 febbraio 2011 e cosi come prescritto dal paragrafo VII del protocollo sicurezza (sottoscritto in data 1 febbraio 2008) coordinati dalla prefettura di Ravenna si è provveduto all’aggiornamento in data 4 ottobre 2012.
L’accordo ha come ambito di applicazione: tutte le operazioni e i servizi portuali svolti ad opera e sotto la responsabilità delle imprese art. 16-17-18 della legge 84/94 alla quale si applica la disciplina del D.lg. 272/99, con l’introduzione dell’aggi ornamento al protocollo siglato il 4 ottobre 2012 si sono volute, estendere alle aree contermini, tutte quelle forme di divulgazione della prevenzione sulla salute e sicurezza di tutti i lavoratori portuali operanti all’interno del sito portuale.
In particolare sono interessate le operazioni riguardanti il carico/scarico delle merci dalla nave e la fase di deposito nei piazzali e nei magazzini dei terminal adiacenti alle relative banchine.
I primi obiettivi che con il protocollo ci siamo posti di risolvere sono stati:
- Accrescere e divulgare maggiormente la cultura della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del porto da parte delle imprese e degli stessi lavoratori portuali.
- Creare le condizioni per elevare i livelli di sicurezza mediante l’individuazione concreta di linee guida per gli operatori portuali attraverso il confronto e il coordinamento degli enti preposti alle attività di controllo e prevenzione sul lavoro.
- La creazione di un tavolo tecnico per l’individuazione di quelle lavorazioni legate al ciclo nave, che potevano essere oggetto di visione dai RLS di sito.
Con l’introduzione dell’allegato al protocollo, di carattere propedeutico e condiviso da enti istituzioni e OO.SS sì e data una tutela rappresentativa a tutto il sito portuale e si e dato al SI-RLSS la possibilità di visionare tutte le operazioni svolte all’interno del sito.
A nostro avviso, gli aspetti che hanno caratterizzato positivamente il protocollo, in questa prima fase di applicazione sono:
- L’implementazione da parte dei terminal di un sistema di gestione della sicurezza conforme alla normativa BS OHSAS 18001-2007.
- La costituzione del coordinamento S.I.-R.L.S.S/S.I.-R.S.P.P. che s’incontra periodicamente e nei casi di emergenza, per analizzare le problematiche relative alla sicurezza rilevate e proporre soluzioni da presentare all’analisi del tavolo ex art. 7 del D.lgs 272/99, ad oggi nel triennio in scadenza si sono svolti novantuno incontri di coordinamento
- Il consolidamento di un modello di rapporto e confronto tra le parti, basato sulla collaborazione e la ricerca della condivisione degli obiettivi da raggiungere e dei percorsi finalizzati alla risoluzione delle problematiche emerse.
Le attività di visione documentale e sopraluogo alle operazioni portuali all’interno delle imprese terminaliste, svolte con l’atteggiamento di reciproca fiducia tra le parti, ha dato vita a un metodo di lavoro produttivo e concreto che a oggi ha portato il SI-RLSS a svolgere un centinaio di visioni documentali e sopraluoghi alle operazioni portuali e a tutte quelle attività correlate al ciclo nave.
Il metodo di lavoro ha permesso di affinare i sopraluoghi visita che rispetto al primo triennio, di carattere più generale, hanno assunto un indirizzo più specifico, mirato ad analizzare le problematiche individuate all’interno del coordinamento o emerse dalle segnalazioni pervenute ai RLSS dai lavoratori e dai RLS aziendali.
Il S.I.-R.L.S.S ha ricevuto nell’arco del triennio quasi concluso, 54 segnalazioni nell’anno 2011, 48 segnalazioni nell’anno 2012 e ad oggi 64 segnalazioni per l’anno 2013.

ANNO N° SEGN. EVIDENZE SOLUZIONI
2011 54

60% PROBLEMI DI POLVEROSITÀ INDOTTA O SUBITA O SOSPETTO INQUINAMENTO AMBIENTALE.

STUDIO PROCEDURE SPECIFICHE PER LIMITARE LE CRITICITÀ

40% PRODOTTO DA COMPORTAMENTI ERRATI O ERRATA INTERPRETAZIONE DELLE PROCEDURE.

PRODOTTE.
STUDIO PROCEDURE SPECIFICHE DI COMPORTAMENTO E FORMAZIONE INTEGRATIVA.

2012 48

50% PROBLEMI DI POLVEROSITÀ O SOSPETTO INQUINAMENTO AMBIENTALE.

STUDIO PROCEDURE SPECIFICHE PER ABBATTERE AL MASSIMO LE POLVERI E PROCEDURE SPECIFICHE PER RIDURRE AL MINIMO IL RISCHIO IN CONDIZIONI DI SOSPETTO INQUINAMENTO DELLA'ARIA

MODELLI FORMATIVI SPECIFICI E FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO IMPLEMENTATI E STUDIATI AD OK.

50% PRODOTTO DA ERRATA INTERPRETAZIONE, INCOMPRENSIONI PROCEDURALI O PROBLEMI OPERATIVI

2013 64

60% PROBLEMI DI POLVEROSITÀ INDOTTA O SUBITA O SOSPETTO INQUINAMENTO AMBIENTALE.

MONITORAGGIO QUALITÀ DELL ARIA E STUDIO SOLUZIONI POSSIBILI DI MIGLIORAMENTO.

40% PRODOTTO DA ERRATA INTERPRETAZIONE, INCOMPRENSIONI  PROCEDURALI O PROBLEMI OPERATIVI

SENSIBILIZZAZIONE OPERATORI CON INCONTRI ATTI ALLA DIVULGAZIONE MASSIMA DEL RISPETTO DELLE PROCEDURE OPERATIVE E DI SICUREZZA.


L’intensa collaborazione tra i RLSS, i RSPP e gli enti preposti al controllo ha portato all’ottenimento:
- Della definizione d’indirizzi comuni, atti a diminuire i rischi ai quali i lavoratori sono potenzialmente esposti durante la movimentazione di merci, in grado di emettere gas e/o vapori tossici e/o infiammabili e/o in grado di causare l’impoverimento del contenuto di ossigeno nell’ambiente. Tali indirizzi hanno portato, tra le altre cose, all’utilizzo di specifici DPI, quali rilevatori portatili personali per l’individuazione della quantità di ossigeno, monossido di carbonio e fosfina.
- Della definizione (in collaborazione con le varie imprese terminaliste) di procedure specifiche atte a definire i comportamenti, le tempistiche, la formazione e i DPI specifici da usare nel caso in cui si verificassero situazioni di rischio e pericolo derivanti dal sospetto inquinamento dell’area.
- Di un’accurata analisi del rischio di spostamento anomalo delle navi ormeggiate durante il passaggio di navi nel porto canale di Ravenna, dalla quale è scaturita la proposta di procedura finalizzata alla riduzione dei rischi, che attualmente è in fase di studio da parte degli enti deputati al controllo.
- Di un continuo e costante monitoraggio da parte dei RLS di sito delle merceologie inquinate da amianto ed il monitoraggio delle condizioni di polverosità, rispetto alle quali, nonostante siano stati fatti alcuni passi in avanti, permangono ancora situazioni di estrema criticità, in particolare in alcuni specifici terminal.
- Di numerose modifiche apportate alle valutazioni dei rischi delle imprese, ovviamente con l’attiva partecipazione dei RLSS.
- Ad oggi e in fase di ultimazione il progetto di ricerca in collaborazione con Alma Mater Bologna, INAIL, Autorità Portuale, AUSL, Chimici di porto Ravenna, S.I.-R.S.P.P e S.I.-R.L.S.S. che ha come scopo la realizzazione di un modello di valutazione del rischio chimico correlato a tutte le merci movimentate all’interno del sito portuale. Il progetto ha lo scopo, nello specifico, di valutare il rischio chimico di tutte le merci, alla rinfusa e non, e produrre un documento unitario e condiviso che contenga le indicazioni di prevenzione relative alle merci che siano potenzialmente in grado di produrre asfissia e impoverimento di ossigeno all’interno delle stive delle navi che giungono in porto.
Oltre a continuare a valorizzare lo spirito di collaborazione e fiducia tra le parti, il S.I.R.L.S.S. si pone come immediati obiettivi futuri:
- L’ulteriore aumento dei livelli di sicurezza tramite l’uniformità delle procedure operative.
- L’elaborazione di un nuovo piano specifico delia sicurezza (denominato PSS) unitario e riconosciuto dagli enti preposti al controllo sul lavoro.
- L’elaborazione di un documento che individui le modalità in cui l’accesso ad un terminal (da parte del SI.RLSS) possa avvenire con carattere d’urgenza.
- Il completamento della raccolta dati (nominativo RLS e RSPP) di tutte le imprese appaltatrici, cosi come prescritto al punto Vili dell’aggiornamento al protocollo.
- Studio di linee guida interpretative e funzionali derivate dal rischio di presenza di aflatossine all’interno delle merci alla rinfusa sbarcate e imbarcate.
- La stesura definitiva, in collaborazione con il S.I.-R.S.P.P., di linee di indirizzo quale riferimento per la predisposizione di procedure operative e per l’elaborazione di procedure d’acceso ai terminal portuali, con particolare riferimento all’autotrasporto.
- Il costante e necessario miglioramento delle condizioni in cui destano tutte le vie di accesso all’area portuale, che mettono a rischio la salute e sicurezza di tutti gli operatori interessati.
In conclusione il SI-RLSS valuta in maniera positiva il lento ma progressivo miglioramento dei livelli di sicurezza all’interno del sito portuale di Ravenna. Riteniamo che ancora molti passi debbano essere fatti e molteplici aspetti debbano essere affrontati, riteniamo anche che il porto di Ravenna sia a livello nazionale il porto che a oggi, anche a discapito della crisi, investe continuamente in salute e sicurezza e che il valido “modus operandi” che ha come cardini la prevenzione, formazione e gestione della salute e sicurezza dei lavoratori possa essere applicato a tutte le realtà lavorative operanti all’interno del porto di Ravenna. A nostro avviso è necessario che il porto di Ravenna e tutte le sue istituzioni si prodighino nella divulgazione nazionale di quanto ad oggi è stato prodotto sul nostro territorio, facendo in modo che all’interno di tutti i maggiori porti italiani si intraprendano progetti simili al nostro e che si avvii un serio percorso di confronto e condivisione tra i porti stessi, col fine di evitare il proliferare di una concorrenza sleale a scapito della salute e sicurezza dei lavoratori.


Fonte: filtcgilbo.it
12 dicembre 2013