Regione Trentino Alto Adige
Provincia Autonoma di Trento
Delibera della Giunta Provinciale 22 Giugno 2012, n. 1334
Approvazione del Programma provinciale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro per il biennio 2012 - 2013.

LA GIUNTA PROVINCIALE

[…]

Il Relatore comunica,
la promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro costituisce da tempo in Provincia di Trento una priorità assoluta nelle strategie di politica per la salute, in considerazione della valenza profonda che il “morire sul lavoro” rappresenta, della sua connotazione a livello civile e sociale, oltre che sanitario, in quanto se la morte e la malattia sono eventi inevitabili dell’esistenza, il rimanere vittima di tali accadimenti, eludibili con poco, compiendo la principale attività umana, diviene assurdo ed inaccettabile e pertanto il loro verificarsi può essere assunto a misura del grado di qualità della vita, di coesione, dei riferimenti valoriali di una comunità.
Sulla base di queste convinzioni, la serietà e la forza dell’impegno preso e profuso sulla tematica, sin dalle scorse Legislature, ha prodotto una serie di realizzazioni che costituiscono un aspetto qualificante nell’insieme delle attività di promozione della salute, al punto che la Provincia ha anticipato in maniera innovativa, nello spirito e nelle iniziative concrete, il doveroso interesse sulla materia che si è gradualmente sviluppato a livello nazionale e che ha condotto all’approvazione, nel 2008, del D.Lgs. n. 81.
Innanzitutto, in provincia di Trento è stato determinante l’introduzione e la diffusione sistematica di una metodologia di approccio al problema, fondata sulla convinzione (ormai consolidata e dimostrata) che solo l’impegno comune, condiviso e sinergico attuato a livello intersettoriale può produrre risultati per la lotta agli infortuni e alle malattie da lavoro. Infatti, come ha dimostrato l’esperienza acquisita in questi anni, l’azione coordinata tra le istituzioni e le parti sociali costituisce il fondamentale presupposto per perseguire efficacemente l’obiettivo di contenere il fenomeno infortunistico.
Pertanto, a tal fine, in questi anni si è sempre più rafforzato il ruolo di regia, di impulso e di raccordo sulla tematica, effettuato attraverso il Comitato di coordinamento, organismo composto da tutti i soggetti coinvolti nella tematica in oggetto (enti pubblici, imprenditori, sindacati, associazioni), da cui sono nate e si sono sviluppate tutte le iniziative prodotte, che appunto sono state sempre frutto dell’impegno comune, anche dialettico, ma infine convergente e condiviso di tutte le forze in campo e per questo motivo già dotate in partenza di efficacia e di incisività (nonché, in primis, di reale possibilità di applicazione).
Anche in questo caso, l’organizzazione e l’operatività del Comitato scelta a livello provinciale ha anticipato di ben sette anni quanto poi disposto dalla normativa nazionale (DPCM 21 dicembre 2007 e art. 7 del D.lgs. n. 81/08), prevedendo al suo interno già la presenza delle forze sociali (e dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro – ANMIL -), come elemento indispensabile per l’efficace contributo al lavoro sinergico di lotta agli infortuni. Nella recente normativa provinciale di riforma del Servizio sanitario provinciale (L.p. n. 16/10), poi, in ragione dell’autonomia organizzativa dei servizi facente capo alla Provincia, si è stabilito che la Giunta provinciale può integrare la composizione del Comitato con altri soggetti rispetto a quelli previsti dalla normativa nazionale (come è stato fatto appunto con l’Agenzia del lavoro e l’AIAS – Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza -).
L’intenso lavoro della Provincia attraverso il Comitato di coordinamento sulla materia si è concretizzato nella scorsa Legislatura in varie realizzazioni, che si elencano di seguito sinteticamente:
- la produzione di tre importanti documenti che affrontano a tutto tondo gli aspetti che compongono la tematica in oggetto e che pertanto costituiscono i basilari riferimenti sia strategici che operativi per raggiungere l’obiettivo di riduzione del fenomeno infortunistico:
1. “Nuovo Piano operativo per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro” – del. G.p. n. 2800/05 -, sottoscritto con un Protocollo quadro d’intesa tra tutti i soggetti coinvolti.
2.“Pacchetto sicurezza: nuove misure per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro” – del. G.p. n. 1300/07 -.
3.“Programma straordinario triennale di controllo e di prevenzione degli infortuni", che attua l'art. 3 della L.p. n. 3/07;
- il progetto monotematico dedicato al “Miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori del comparto del porfido” - previsto dalla del. G.p. n. 396/94 ed attuato con del. n. 1115/06 e 1575/08 -;
- il Piano di intervento per la prevenzione degli incidenti boschivi (del. G.p. n. 1657/08), rivolto ai molti cittadini che in Trentino usufruiscono della raccolta della legna ad uso civico; a livello innovativo, con questo provvedimento si introduce, quindi, la tutela della sicurezza verso i “lavoratori non professionisti”;
- la realizzazione di un'iniziativa sistematica di informazione e sensibilizzazione rivolta ai neo assunti nell'amministrazione della Provincia, finalizzata all'interiorizzazione e diffusione della "cultura della sicurezza" in ambito lavorativo (del. G.p. n. 1997/08);
- la richiesta annuale alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp) di segnalare, descrivendone le caratteristiche, all’Assessorato gli infortuni accaduti al personale in esse operanti, al fine di sensibilizzare anche queste strutture sulla prevenzione di questi eventi e delle malattie professionali tipiche di questo settore;
- la fornitura a titolo gratuito della diagnosi e della assistenza psicologica alle persone vittime di infortuni gravi e invalidanti e ai loro familiari. Si tratta di una misura creata in loco ed applicata finora solo in provincia di Trento.
Nella prima parte della presente Legislatura, l’impegno della Provincia si è invece concentrato su un settore estremamente problematico e complesso che necessita un’assoluta priorità d’intervento per gravità e frequenza di rischio infortunistico, soprattutto nel territorio trentino: quello dell’agricoltura.
Con l’elaborazione e la successiva attuazione del “Piano operativo provinciale” in materia (del. G.p. n. 693/10) è stato costruito un progetto globale e sinergico per la prevenzione e la sicurezza del settore agricolo, che parte ed è rivolto alla tutela dei lavoratori, ma che è stato volutamente esteso, con le modalità opportune, anche a tutti i privati cittadini che sono anche coltivatori a proprio uso, tenendo conto così di questa caratteristica così tipica del territorio trentino, che deve essere assolutamente coperta con attività di prevenzione, poiché questa tipologia di agricoltori, non soggetta ad obblighi di legge come quella produttiva, risulta esposta a maggior rischio infortunistico e quindi al verificarsi di eventi gravi e mortali
Dopo aver affrontato la prevenzione degli infortuni in questo fondamentale e complesso settore produttivo ad elevato rischio infortunistico, si è ritenuto necessario porre una riflessione generale riguardante la tematica in oggetto.
Come è noto, infatti, le attuali e mutevoli condizioni economiche e sociali, che caratterizzano il contesto internazionale, nazionale e provinciale, si ripercuotono in primo luogo sul mondo del lavoro e anche quindi sulla tutela dei lavoratori, rendendo possibile una relativizzazione dell’importanza di questo aspetto intrinseco.
Questa situazione induce pertanto a ribadire la fondamentale importanza della prevenzione sui luoghi di lavoro e a rinnovare fattivamente l’impegno in tal senso, proseguendo da un lato con il proficuo lavoro svolto che ha già prodotto risultati tangibili in termini di riduzione del fenomeno infortunistico e dall’altro perfezionando ed integrando con innovative azioni quanto si sta effettuando, per rispondere efficacemente alle nuove sfide e difficoltà che la crisi congiunturale sta ponendo.
Per queste motivazioni, si è stabilito, nella seduta del Comitato di coordinamento del 23 novembre 2010, di predisporre il Programma in oggetto, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
La sua elaborazione, secondo l’usuale metodo della condivisione intersettoriale, ha seguito il seguente percorso:
- presentazione, nella seduta del Comitato del 10 maggio 2011, a cura dell’Assessorato alla salute, di un primo elenco grezzo di proposte di intervento e derivate da un’approfondita serie di analisi riferite all’andamento epidemiologico del fenomeno, all’attività dell’UOPSAL e dell’Agenzia del lavoro, allo stato di attuazione dei documenti strategici sopra menzionati, elaborati nella scorsa Legislatura. Le stesse sono state quindi approvate dal Comitato nella medesima seduta;
- sviluppo (a cura dell’Assessorato, dell’Azienda sanitaria e dell’Agenzia del lavoro) delle proposte iniziali e loro integrazione con quelle pervenute da alcuni componenti del Comitato e precisamente dai rappresentanti di:
* Azienda provinciale per i servizi sanitari (UOPSAL)
* INAIL (Direzione provinciale)
* Organizzazioni sindacali confederali CGIL – CISL - UIL
* Federazione trentina della cooperazione
* Unione commercio, turismo e attività di servizio.
- formulazione del documento finale, ripresentato per le vie brevi (e mail di data 11 novembre 2011) al Comitato di coordinamento per ulteriori proposte ed osservazioni.
In questa fase i soggetti che hanno proposto modifiche aggiuntive al Piano sono stati i rappresentanti di:
* Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente
* CGIL-CISL-UIL
* Associazione artigiani e piccole imprese della provincia di Trento
* Federazione trentina della cooperazione
* Confindustria Trento
* Unione commercio, turismo e attività di servizio;
- esame e adattamento definitivo del documento alle osservazioni pervenute, condivisione finale per le vie brevi (e-mail inviata al Comitato di data 23 febbraio 2012).
Il materiale e le proposte prodotte durante le sopra descritte fasi di elaborazione del Programma provinciale sono agli atti presso la Segreteria del Comitato.
Giunto pertanto alla sua stesura definitiva, si propone di approvare il “Programma provinciale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro”, che costituisce parte integrante e sostanziale al presente provvedimento.
Tale documento, come quelli precedentemente approvati e sopra citati, viene a costituire il principale documento strategico-programmatorio per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro in ambito provinciale; nel contempo la sua predisposizione ed attuazione costituisce uno specifico progetto del “Piano provinciale della prevenzione” (approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 13/11, in attuazione del Piano nazionale della prevenzione 2010-2012), cui si rimanda per quanto concerne gli indicatori, i tempi e le scadenze per la sua realizzazione.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA PROVINCIALE,

- udita la relazione;
- visti la normativa, gli atti e le motivazioni citate in premessa;
- a voti unanimi, espressi nelle forme di legge;

DELIBERA

1) di approvare il “Programma provinciale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro per il biennio 2012 - 2013”, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2) di affidare al Comitato di coordinamento il monitoraggio e la verifica periodica dell’attuazione delle misure e degli interventi previsti dal Programma di cui al punto 1), tenuto anche conto della tempistica stabilita in merito dal “Piano provinciale di prevenzione” citato in premessa;

3) di demandare a successivi provvedimenti l’individuazione di eventuali specifici interventi da realizzare in attuazione del Programma di cui al punto 1);

4) di dare atto che la realizzazione delle misure del presente Programma non comportano spese aggiuntive a carico del bilancio provinciale;

5) di notificare il presente provvedimento ai componenti del Comitato di coordinamento, dando il compito a ciascuno di essi di diffondere e di pubblicizzare i contenuti del Programma in oggetto presso l’organizzazione di appartenenza e/o di rappresentanza.

Allegato


Fonte: trentinosalute.net