Categoria: 2000
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Tipologia: Accordo
Data firma: 30 novembre 2000
Parti: Associazione Industriali e Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil
Settori: Metalmeccanici, Cantieristica navale, Genova
Fonte: contrattazione.cgil.it

Sommario:

Premessa
Quadro internazionale e nazionale del settore
Situazione genovese del settore
1) Distretto industriale della cantieristica navale e delle riparazioni del Porto di Genova
2) Piano Regolatore Portuale
3) Vertice G8
4) Formazione professionale
5) Sicurezza sul lavoro
6) Premio di risultato
7) Indennità di bordo
8) Livello retributivo extra
9) Indennità sostitutiva di mensa
10) Mobilità appalti e decentramento produttivo
11) Mobilità temporanea di lavoratori
12) Trasporti e permessi di accesso e parcheggio in Calata Gadda

Verbale di accordo

Il giorno 30 novembre 2000 presso la sede dell'Associazione Industriali della Provincia di Genova, si sono incontrati: la Sezione Industria Cantieristica Navale dell'Associazione Industriali della Provincia di Genova in rappresentanza delle aziende costituenti il "distretto industriale della cantieristica e delle riparazioni navali del porto di Genova, di seguito chiamato distretto industriale", rappresentata da una delegazione […], assistita dalla Associazione Industriali […]; la Fiom-Cgil […], la Fim-Cisl […], la Uilm-Uil […], ed una delegazione dei lavoratori dipendenti delle aziende costituenti il "distretto industriale" […]

1) Distretto industriale della cantieristica navale e delle riparazioni del Porto di Genova
Al fine di mantenere e sviluppare ulteriormente le capacità operative delle Aziende l'Associazione Industriali e l'Autorità Portuale avevano sottoscritto il 26 ottobre 1996 un accordo che, tra l'altro, prevedeva l'esigenza di riconoscere il settore delle riparazioni navali del porto di Genova quale `distretto industriale", al fine di garantire allo stesso una maggiore unitarietà territoriale ed infrastrutturale nonché la possibilità di accedere a finanziamenti specifici.
La successiva estensione ai soggetti istituzionali ha avuto un molto importante significato, rappresentando l'effettivo apprezzamento e la completa valorizzazione della iniziativa che era stata convenuta tra l'Associazione Industriali e le Organizzazioni Sindacali.
Infatti, Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Genova, l'Autorità Portuale, l'Associazione Industriali e le Organizzazioni Sindacali metalmeccaniche convenivano il 27 maggio 1997 di dare vita ad un gruppo di lavoro con il compito di definire le linee per l'istituzione di tale distretto; tale iniziativa ha portato alla realizzazione di un documento che è stato approvato dal Comitato Portuale del 26 ottobre 1998.
Il lavoro svolto ha permesso di evidenziare come le caratteristiche di forte presenza di piccole e medie imprese, la stretta connessione operativa fra le stesse, la rilevanza assunta dal settore nel mercato internazionale e la sua significativa incidenza rispetto al tessuto industriale cittadino e regionale rispondano ai criteri fondamentali che stanno alla base della definizione di distretto industriale.
Ciò vale, a maggior ragione, dopo che, con la promulgazione delle Leggi Bersani e Bassanini, le Regioni sono state autorizzate a riconoscere, in completa autonomia, sulla base di specifiche esigenze locali, i nuovi distretti industriali o sistemi produttivi locali, assumendo pertanto un ruolo più attivo nelle politiche a favore dei distretti e dare in tal modo attuazione al decentramento amministrativo previsto dalla citata legge Bassanini.
Spetta pertanto alle Regioni definire i criteri in base ai quali riconoscere i nuovi distretti industriali.
Le parti si impegnano, pertanto, a collaborare perché si addivenga al più presto al riconoscimento del distretto industriale della cantieristica navale del porto di Genova, attivandosi con immediatezza, nelle sedi opportune, e congiuntamente agli altri soggetti interessati e firmatari dell'accordo 27 maggio 1997, nei modi più appropriati per sollecitare tale riconoscimento.
Le parti richiamano, a tale proposito, quanto già individuato e convenuto con l'accordo di settore 15 maggio 1996, nel quale era stata confermata la definitiva destinazione dell'area di levante al servizio della riparazione navale, evitando, per quanto possibile, ogni interferenza di attività non direttamente collegate con tale comparto industriale.
Secondo le intenzioni delle parti il Distretto Industriale permetterà alle Aziende insediate nell'area prevista di operare come «unico stabilimento", con certezza di regole uniformi, usufruendo pertanto dell'efficienza del settore, non più costretto a subire continui intralci derivanti dalla sovrapposizione di più normative e dalla circolazione di persone e veicoli non aventi interessi specifici con le lavorazioni industriali, che è fonte di costante rischio per gli operatori e per i soggetti terzi.
Si avrebbe in tal modo una unica zona operativa attorno ai bacini di carenaggio, dalla Calata Gadda alla area di levante antistante la Fiera del Mare, nella quale potranno essere attivate iniziative in tema di finanziamento per le infrastrutture comuni, dai bacini agli accosti, per realizzare progetti di sistemi di comunicazioni all'interno come all'esterno, del distretto (posta elettronica, video - conferenze, internet) interventi mirati alla formazione del personale, alla sicurezza del lavoro etc.

2) Piano Regolatore Portuale
Il Piano Regolatore Portuale costituisce il fondamentale strumento di programmazione urbanistica a medio lungo-termine, che individua e stabilisce le strategie dell'Autorità Portuale in merito alla destinazione delle aree, alla realizzazione di nuove grandi infrastrutture, alla conseguente destinazione di banchine e pontili, ect..
La predisposizione di tate Piano è un adempimento - per le singole Autorità Portuali - disposto dalla Legge n. 84/1994.
Da quando l'Autorità Portuale di Genova aveva dato l'avvio ai lavori di formulazione del Piano, costituendo anche un apposito Ufficio, le parti hanno dato un costruttivo e continuo apporto, rivolto a conseguire le finalità del consolidamento e della valorizzazione del comparto, che rappresenta fattore di notevole significato nel tessuto economico della Provincia.
La formulazione del Piano, per quanto concerne il comparto in parola, prevede essenzialmente:
il recupero di ulteriori aree all'interno del distretto industriale, ricavando spazi operativi a terrà anche attraverso tombamenti e nuove banchine di accosto;
la riqualificazione della viabilità interna riservata al settore, assicurando al comparto, fra l'altro, una sicura, e autonoma da qualsiasi interferenza, viabilità per il settore dall'ingresso di levante fino alla Punto di Molo Vecchio.
l'esigenza che le attività oggi esistenti nella zona e non riconducibili alla cantieristica navale siano ricollocate all'esterno e l'individuazione di idonee localizzazioni per quelle Aziende della cantieristica che dovessero ampliarsi o spostarsi nell'ambito del settore.
È da ricordare inoltre che nelle previsioni del settore rientra l'acquisizione di un nuovo bacino di carenaggio (e pertanto la predisposizione per la sua collocazione)
Il settore ha manifestato di condividere in linea generale - per la parte che direttamente interessa l'industria della cantieristica navale - Il Piano Regolatore Portuale (frutto anche, come detto, delle osservazioni formulate nel corso degli incontri) come approvato nella riunione dell'8 giugno 1999.
In ordine alla attuazione del Piano, le parti richiamano, come fattore a suo tempo condizionante il voto favorevole di parte imprenditoriale, l'ordine del giorno approvato dal Comitato Portuale nella riunione dell'8 giugno 1999, con il quale si era concordato "sull'esigenza che la normativa del Piano debba assicurare una strumentazione alternativa adeguatamente flessibile ed adattabile rispetto agli aggiustamenti che si rendessero necessari per conseguire, anche con riferimento a quanto sopra evidenziato...", (e cioè: assetto degli impianti ferroviari del Porto di Prà Voltri; polo petrolifero nell'ambito portuale genovese; infrastrutture stradali e ferroviarie, coerenti con il tessuto produttivo portuale e legate alla bretella Voltri Ovada e al terzo Valico; aree anche esterne per l'autotrasporto e la manipolazione delle merci; attenzione agli aspetti concessori al fine di garantire le necessarie condizioni di efficienza e di continuità operativa delle attività svolte;)... la migliore funzionalità degli assetti previsti dal Piano stesso".

4) Formazione professionale
A seguito della Legge 257/92 sull'amianto, il settore della cantieristica navale ha subito un ridimensionamento di manodopera qualificata di circa 300 unità che continua ancora oggi a produrre i suoi effetti negativi.
A fronte di ciò risulta indispensabile integrare tali carenze provocate dall'esodo massiccio di personale qualificato. Per fare questo occorre avviare un processo di formazione su larga scala, auspicabilmente supportato da forme di finanziamento nazionale e comunitario, che tenga conto, per i prossimi quattro anni, delle specifiche esigenze professionali del comparto della cantieristica navale.
A tale riguardo le parti si impegnano a sensibilizzare le istituzioni competenti affinché le norme che regolano l'erogazione dei finanziamenti possano essere snellite nei contenuti ed abbreviate nel tempo di erogazione dello stesso.
Le parti richiederanno congiuntamente alla Regione Liguria la possibilità di rivedere l'attuale parametrazione dei costi previsti dalle direttive comunitarie, al fine di rendere maggiormente utilizzabile la parte pratica.
I corsi di formazione che sono stati promossi recentemente dalla Regione Liguria per alcune Aziende di riparazione, dimostrano come si possano conseguire risultati adeguati solo attraverso la realizzazione di corsi di lunga durata (1000-2000 ore). Da tale esperienza si è potuto constatare che la scelta di svolgere tali corsi direttamente all'interno delle aziende risulti l'unica in grado di consentire ai frequentatori del corso di acquisire le competenze necessarie.
Le assunzioni, verranno effettuate previo superamento dell'esame finale del corso e secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.
È stato altresì verificato che l'utilizzo in qualità di docente di personale neo pensionato che ha operato nell'ambito delle riparazioni navali ha ulteriormente facilitato l'apprendimento da parte dei corsisti degli aspetti peculiari e caratteristici delle singole mansioni. L'utilizzo di tale personale può essere sostenuto economicamente solo a fronte di una espressa previsione legislativa che consenta alle aziende di ridurre i costi che oggi risultano insostenibili.
Tale processo formativo consentirà, fra l'altro, di superare l'attuale situazione in base alla quale le aziende hanno dovuto provvedere a forme di reimpiego del personale fuoriuscito dal ciclo produttivo per mancanza di adeguate figure professionali sul mercato dei lavoro.
Le aziende forniranno ai nuovi assunti – provenienti da settori diversi - le opportune informazioni circa le diverse tipologie di lavoro, in particolare per quanto riguarda le materie inerenti la sicurezza.
Inoltre, visto il Decreto Ministeriale 15/9/2000 del Ministro del Lavoro in attuazione dell'art. 23 del Decreto Legislativo 38/2000 inerente i criteri per l'erogazione degli incentivi alla sicurezza per l'attuazione degli articoli 20/21 del D.Lgs. 626/94, le parti si impegnano a valutare la possibilità di presentare i progetti per il settore della cantieristica navale non appena sarà pubblicato il relativo bando.
Le parti pertanto concordano di promuovere presso gli organismi ed Enti competenti sia a livello nazionale (ministero del Lavoro) sia a livello locale (Inail) tutte le iniziative necessarie per portare a conoscenza i fabbisogni specifici di formazione ed informazione del settore.
Infine, nell'ambito delle azioni di orientamento promosse dalla Regione e dalla Provincia di Genova, le parti concordano di inserire un'azione di sensibilizzazione volta ad illustrare le opportunità di lavoro offerte dal comparto della cantieristica navale.
Le aziende si attiveranno per l'accrescimento professionale dei propri dipendenti tramite la realizzazione di corsi di formazione continua.
Le aziende, in collaborazione con le scuole esamineranno la possibilità di effettuare stages.

5) Sicurezza sul lavoro
Nel concordare la necessità di ricorrere a qualsiasi forma utile per richiamare l'attenzione delle imprese e dei lavoratori al pieno rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, le parti ritengono strategico di dar vita ad un organismo paritetico del settore riparazioni navali del Porto di Genova (costituito da tre rappresentanti dei lavoratori e tre rappresentanti dei datori di lavoro) con il compito di monitorare l'ambiente e la sicurezza con particolare riguardo all'analisi delle cause e della gravità degli infortuni o delle malattie professionali e di promuovere le attività di prevenzione e di formazione in materia di sicurezza. La prima riunione di tale Organismo avverrà nel primo trimestre 2001.
L'organismo paritetico potrà essere inoltre prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione delle normative o sui diritti di rappresentanza, informazione e formazione.
L'organismo paritetico sarà disciplinato da un regolamento predisposto dai suoi membri che dovrà definire tra l'altro le specifiche competenze e attività, la periodicità e la sede delle riunioni, la metodologia di analisi e valutazione delle proposte o istanze provenienti dalle aziende e dai lavoratori.
L'organismo paritetico dovrà inoltre richiedere uno specifico riconoscimento al Comitato di igiene e sicurezza sul lavoro di cui all'art. 7 del D.Lgs.272/99 al quale formulerà proposte in ordine alle misure di prevenzione e tutela per la sicurezza e igiene del lavoro.
L'organismo paritetico si adopererà affinché vengano assicurati al comparto delle riparazioni navali gli incentivi di cui all'art. 23 del D.Lgs. n. 38 del 23 febbraio 2000 ed, al relativo Regolamento di esecuzione.
L'organismo paritetico infine promuoverà un seminario informativo di 4 ore per RLS e RSPP del settore della riparazione sull'applicazione delle normative di prevenzione e sui risultati dei monitoraggi sull'ambiente e sulla sicurezza, integrativo di quanto previsto dalla legge.
Le parti si incontreranno entro il primo semestre del 2001 per verificare l'andamento delle succitate determinazioni, nonché il raccordo che si riterrà necessario istituire con i soggetti preposti alla materia della sicurezza (Autorità Portuale, ASL, Capitaneria di Porto, VV.FF) con particolare riferimento all' istituendo distretto industriale.

10) Mobilità appalti e decentramento produttivo
In presenza di problemi occupazionali, al fine di perseguire ogni utilizzo delle risorse umane e professionali proprie del settore nell'ambito dello stesso, le parti confermano la disponibilità a concordare il ricorso a forme di mobilità esterna da Azienda ad Azienda. A tale scopo, in occasione di eventuali procedure di mobilità per esuberi di organico, a cura dell'Associazione Industriali si provvederà ad una idonea informativa, nell'ambito delle Aziende del settore, circa le disponibilità qualitative e quantitative di lavoratori posti in mobilità.
Trovano, così, conferma gli interventi posti in atto a seguito dei precedenti accordi del comparto.
Fermo restando gli elementi propri della vigente legislazione tale indirizzo di comportamento per ottimizzare l'utilizzo della forza lavoro del settore, si precisa che il ricorso a forme di appalto e di indotto potrà avere luogo per le specificità tecnologiche e professionali delle lavorazioni così decentrate e/o per lavori non ricorrenti e saltuari.
Circa altre forme di appalto extra settoriali, oltre alla mobilità interaziendale di cui al punto precedente, si concorda che esse potranno avere luogo, nei termini di legge, a saturazione delle disponibilità aziendali di personale a parità di professionalità e specializzazione.

11) Mobilità temporanea di lavoratori
Con riferimento a quanto sottoscritto ed attuato, in termini operativi, con l'accordo di settore 8 luglio 1988, riconfermato nell'accordo 15 maggio 1996 le parti concordano sulla necessità della massima flessibilità della manodopera nel settore della Riparazione navale, nell'ambito del pieno rispetto della normativa, anche per minimizzare il ricorso agli ammortizzatori sociali e per ottimizzare il ciclo produttivo in riferimento al "cantiere di lavoro" .
Al fine quindi di perseguire il massimo utilizzo della manodopera, le parti concordano circa l'utilità di poter ricorrere a forme di mobilità temporanea di lavoratori dall'una all'altra Azienda titolari di licenza di riparazione navale e con officina in porto (c.d. "comando").
Detto personale potrà essere utilizzato per lavori a terra o a bordo, secondo le normative proprie del settore nel rispetto delle vigenti disposizioni di avviamento al lavoro.
I lavoratori così posti in mobilità temporanea saranno, ovviamente, tratti dal personale regolarmente inquadrato ed assicurato agli effetti economico-normativi, contrattuali, previdenziali ed antinfortunistici.
Le aziende informeranno preventivamente le RSU, con comunicazione scritta dell'Azienda, presso la quale si dispone il " comando", del numero e delle qualifiche dei lavoratori interessati e della presumibile durata della mobilità.
Previa l'informativa di cui sopra, queste forme di mobilità saranno attuate nel rispetto dei diritti e dell'attività sindacale, restando garantite le condizioni di miglior favore in atto proprie dell'Azienda dalla quale il lavoratore dipende.
Per l'attuazione di quanto sopra le parti concordano che qualora l'azienda debba iniziare una procedura di cassa integrazione o di mobilità, le parti si incontreranno entro 48 ore dalla richiesta aziendale per valutare la possibilità di utilizzare quanto sopra previsto. Resta inteso che qualora in detto incontro non venga trovata una soluzione, l'azienda potrà iniziare la procedura di cassa prevista.
Le parti si impegnano a portare a conoscenza della DPL, degli enti assicurativi e dell'Autorità Portuale, la presente intesa, per la massima trasparenza del ricorso a tale forma di mobilità temporanea interaziendale.
A tal fine, le parti stesse concordano di chiedere congiuntamente alla DPL di farsi promotrice di un apposito incontro tra gli Enti e con gli Enti suddetti perché trovi conferma la pronta operatività di quanto sopra.