Categoria: 2004
Visite: 5073

Tipologia: Protocollo di intesa
Data firma: 27 settembre 2004
Parti: Istituzioni, OO.AA. e OO.SS.
Settori: Industria, FVG
Fonte: INAIL

Sommario:

 Premessa
1. Impresa e cultura della sicurezza
Sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro
Il coinvolgimento del personale
Il ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Informazione e formazione dei lavoratori
 2. Centro di documentazione sulla sicurezza
I riferimenti istituzionali ed operativi del Centro
I contenuti del Centro di documentazione sulla sicurezza
Modalità di programmazione e di finanziamento
3. Educazione alla sicurezza e nelle scuole
4. Assicurazione Inail e tariffe

Per la cultura della sicurezza

Protocollo d'intesa.

Il fenomeno infortunistico appartiene alla patologia dell'organizzazione del lavoro segnando una rottura nella continuità della prestazione lavorativa che, da un lato, colpisce la salute del lavoratore e, dall'altro, pone in discussione le procedure organizzative dell'impresa.
Per queste ragioni, con riferimento alla salvaguardia del diritto fondamentale alla salute ed alla sicurezza ed alla necessità per l'impresa di impostare procedure e metodi nell'organizzazione del lavoro in grado di saldare un ambiente di lavoro tendenzialmente sicuro all'efficienza competitiva, centrale è la cultura della sicurezza.

In questo senso occorre superare l'approccio meramente formale alla normativa sulla sicurezza del lavoro che porta, con la burocratizzazione degli adempimenti, a giustificare atteggiamenti di sufficienza rispetto al rischio infortunistico. Cruciale, invece, è la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza con l'adozione di sistemi di procedure e di controllo che sensibilizzino alla costante attuazione di comportamenti improntati alla prevenzione.

Di fronte ad un fenomeno infortunistico che mostra di non arretrare nella sua criticità.

Le parti sociali rappresentate dall'Associazione Industriali di Udine, da un lato, e dalle organizzazioni sindacali Cgil e Cisl dell'Udinese e della Bassa friulana nonché dell'Alto Friuli, e Uil della provincia di Udine, dall'altro, le Aziende dei Servizi Sanitari della provincia di Udine e segnatamente quelle n, 3,4 e 5, la Direzione provinciale dell’Inail e la Direzione provinciale del lavoro, di seguito "le parti" nella comune consapevolezza che sia indispensabile promuovere a tutti i livelli la cultura della sicurezza.
che a questi fini occorra diffondere modalità e procedure che coinvolgano i lavoratori e le imprese dirette a perseguire obiettivi di sicurezza sul lavoro secondo un approccio aziendale globale seguendo logiche di prevenibilità del rischio, convengono che il raggiungimento di livelli di sicurezza adeguati non possa prescindere dalla sensibilizzazione delle direzioni aziendali e dalla presa di coscienza dei lavoratori, concordano di impostare un progetto integrato, con il coinvolgimento e la partecipazione della Regione, finalizzato
• ad approfondire la dinamica degli infortuni più rilevanti in modo da enuclearne cause e condizioni utili per fissare linee guida di orientamento prevenzionale ed in tal modo contribuire, anche valendosi degli strumenti informatici, a diffondere la cultura della sicurezza nella logica della riduzione massima possibile del rischio infortunistico e dell'assunzione di precise responsabilità di carattere organizzativo e gestionale da parte delle aziende;
• ad individuare all'interno delle aziende le azioni di prevenzione, sensibilizzazione, formazione ed informazione di seguito esplicitate, finalizzate a promuovere, con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, la diffusione trasversale della sicurezza e la responsabilizzazione di imprese e lavoratori sulla centralità della prevenzione inserita in una logica globale.

Per assicurare valenza "istituzionale" all'attuazione del presente progetto, le parti concordano sulla necessità di attivare il Comitato regionale di coordinamento di cui all'art. 27 del D. Lgs. n. 626/1994 anche con riguardo alla specifica attività progettuale e di indirizzo che può essere svolta a livello di Sottocomitati, auspicandone la pronta convocazione.

Ai fini della attuazione del progetto, le parti si costituiscono in comitato di coordinamento che avrà il compito di dare attuazione al presente protocollo d'intesa, mantenere i raccordi operativi con le istituzioni e, più in generale, con i soggetti coinvolgibili, stabilire procedure di monitoraggio sui risultati.

In questo contesto l'Organismo paritetico provinciale costituito tra rappresentanze dell'industria e delle organizzazioni sindacali rappresenta un importante elemento di confronto per quanto attiene le relazioni bilaterali industria-sindacato in merito alla implementazione del progetto complessivo nonché alla definizione di indirizzi e di metodologie di intervento - dalla formazione alla definizione di azioni "positive" - che promuovano la attuazione delle politiche prevenzionali che il progetto è diretto a diffondere trasversalmente nel sistema delle imprese e del lavoro.

Le parti concordemente auspicano, anche ai fini del riconoscimento di risorse adeguate alla realizzazione degli obiettivi condivisi, il pieno coinvolgimento della Regione affinché gli indirizzi progettuali che richiamino competenze e responsabilità istituzionali della Regione vengano recepiti tra le priorità delle linee di gestione del sistema regionale sanitario, nonché nelle altre azioni programmatiche promosse dalla Regione comunque afferenti la salute e la sicurezza sul lavoro.

Il protocollo di intesa si articola nelle seguenti esplicitazioni operative che ne costituiscono specificazione di impegno e ne sono parte integrante riguardanti:
- il ruolo e le responsabilità delle imprese nella corretta ed efficace gestione della sicurezza attraverso il sistema partecipativo che preveda la partecipazione dei lavoratori e dei RLS;
- la funzione prevenzionale che appropriatamente può essere svolta dalla istituzione di una banca dati, a cura delle ASL e con il coinvolgimento delle parti sociali, della Direzione dell'Inail e della Direzione provinciale del lavoro, intesa a monitorare l'andamento infortunistico e ad enucleare procedure, linee guida, anche per comparto e per territorio, in materia di sicurezza, che servano a definire un quadro di riferimento integrato per la implementazione della cultura della sicurezza nelle imprese;
- il ruolo "educativo" della scuola nella impostazione di azioni di formazione ed informazione nel campo della sicurezza.

1. Impresa e cultura della sicurezza.
La salute e la sicurezza sul lavoro si costruiscono in fabbrica non solo assolvendo al rispetto formale delle regole stabilite dalla legislazione di riferimento per assumere un assetto sistemico di modalità organizzative e di procedure comportamentali imperniate sul criterio della prevenibilità del rischio, ma soprattutto attraverso il coinvolgimento, in termini di partecipazione attiva, dell'organizzazione produttiva nella sua interezza, dalla direzione aziendale ai quadri intermedi, ai lavoratori. La sicurezza, infatti, rappresenta un fattore di "qualità" della fabbrica e le regole di carattere organizzativo e procedurale che ne sono espressione vanno conosciute e rispettate quale "condizione" per l'efficiente e corretto esercizio del lavoro.

Sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro
La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro rappresenta un elemento integrante della gestione generale dell'azienda: il patrimonio di professionalità e di competenza formato dalle risorse umane dell'azienda, infatti, si tutela e valorizza con una attenta politica prevenzionale diretta alla riduzione massima possibile del rischio infortunistico garantendo misure e regole organizzative interne dirette a salvaguardare la salute e la sicurezza sul lavoro.
Sotto questo profilo il sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro si configura come il complesso di modalità per individuare, all'interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi, le misure di carattere prevenzionale per la realizzazione della politica aziendale in materia di sicurezza avendo come riferimento centrale il rispetto della normativa vigente.
La cultura della sicurezza è il risultato di un processo continuo di apprendimento che all'interno del sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro deve trovare le corrette modalità di svolgimento. Infatti sono i lavoratori che costituiscono l'elemento centrale di ogni programma di sicurezza.
Con queste finalità il sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro si propone il perseguimento degli obiettivi idonei ad assicurare più elevati livelli di qualità ed il miglioramento continuo degli standards di sicurezza nell'ambiente di lavoro. In questa logica il sistema è rivolto al perseguimento delle seguenti direttrici:
- miglioramento continuo dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro;
- rafforzamento dell'impegno per la salute e la sicurezza nell'ottica di adeguare l'organizzazione del lavoro alle esigenze di sicurezza riducendo tra l'altro i costi correlati ad incidenti, infortuni e malattie professionali minimizzando i rischi cui possono essere esposti i lavoratori;
- rafforzamento delle condizioni relazionali a vario titolo ed a tutti i livelli;
- aumento dell'efficienza e delle prestazioni dell'impresa;
- miglioramento dell'immagine interna ed esterna dell'impresa.
È impegno dell'Associazione Industriali di Udine, nell'ambito delle azioni dirette a promuovere la cultura della sicurezza in azienda, diffondere presso le imprese associate l'adozione di metodologie relazionali ed organizzative dirette alla attivazione dei sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.
Al riguardo l'Associazione Industriali di Udine promuoverà appropriate linee guida sulla base del documento "Linee guida per un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro" elaborato con la collaborazione di UNI, Inail, Ispesl e parti sociali.
Per la definizione di tali linee guida l'Associazione Industriali di Udine, sentiti le ASS n, 3, 4 e 5 nelle persone dei Responsabili degli UOPSAL, l'Inail e la Direzione Provinciale del lavoro, attiverà l'Organismo Paritetico Provinciale (di seguito OPP).

Il coinvolgimento del personale
Fondamentali per una corretta gestione della salute e della sicurezza sul lavoro sono l'impegno e la sensibilità attiva di tutto il personale dell'azienda che rappresenta un fattore essenziale per l'attivazione responsabile delle politiche funzionali alla riduzione massima possibile del rischio infortunistico.
Compito delle imprese è, quindi, nel quadro dell'ottimizzazione delle politiche della sicurezza e nel rispetto della legislazione di riferimento, quello di favorire il coinvolgimento responsabile dei lavoratori e del/i loro rappresentante/i attraverso:
- la consultazione preventiva in merito alla individuazione ed alla valutazione dei rischi ed alla definizione delle misure preventive;
- la indizione di riunioni periodiche da effettuarsi con frequenza e modalità che tengano conto degli obblighi e/o dei requisiti di legge, delle esigenze di aggiornamento in relazione agli interventi di miglioramento nel campo della sicurezza, della necessità di adeguare la conoscenza e le misure prevenzionali rispetto al rischio infortunistico.
Per raggiungere l'obiettivo della diffusione del coinvolgimento del personale nelle aziende associate, l'Associazione Industriali di Udine d'intesa con le Organizzazioni Sindacali, anche nell'ambito dell'attività dell'OPP, promuoverà le opportune iniziative di promozione e sensibilizzazione attraverso la comunicazione alle aziende associate di specifiche linee guida nonché mediante la organizzazione di appositi seminari.

In questo ambito rilevano i seguenti profili:

Il ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione della sicurezza sul lavoro trova la sua esplicitazione istituzionale nel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (di seguito RLS), che costituisce la figura di "connessione" tra i lavoratori, la direzione aziendale, il responsabile aziendale del servizio di prevenzione e protezione (di seguito RSPP) ed il medico competente.
La valorizzazione del ruolo del RLS costituisce un elemento importante delle politiche della sicurezza in relazione ai compiti attribuiti che si sintetizzano nel triplice "diritto" di consultazione, accesso e formazione.

A questi fini è importante che il RLS venga messo nelle condizioni operative più idonee per svolgere i compiti legislativamente attribuiti.

Al riguardo l'Associazione Industriali di Udine d'intesa con le Organizzazioni Sindacali, nell'ambito dell'attività dell'OPP, provvederà a definire specifiche linee guida finalizzate a favorire lo svolgimento in azienda di corrette relazioni tra la direzione aziendale ed in particolare il servizio di prevenzione e protezione, l'RLS ed il medico competente codificando le modalità di relazione al fine di evitare conflittualità.
In particolare, al fine di rendere partecipe l'RLS nell'analisi degli infortuni e degli incidenti verificatisi in azienda per trarne utili indicazioni nel miglioramento delle misure di prevenzione, verranno fissate, all'interno delle linee guida, le modalità per la tempestiva informazione del RLS sugli infortuni e sugli incidenti in questione. Al RLS verranno messe a disposizione le analisi statistiche corrispondenti.
Le linee guida saranno improntate al perseguimento dell'obiettivo di assicurare l'accesso del RLS nel luogo dell'infortunio, ove questo si verifichi, congiuntamente con il RSPP.

Fermo restando quanto previsto dall'accordo interconfederale del 22 giugno 1995 in merito al diritto del RLS di ricevere le informazioni e la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e quelle provenienti dai servizi di vigilanza, l'Associazione Industriali di Udine e le Organizzazioni Sindacali nel quadro dell'attività dell'OPP definiranno le modalità necessarie ad assicurare al RLS le funzioni di promozione e di attivazione in materia di prevenzione.
Le relative linee guida tratteranno il diritto del RLS di attivare il RSPP per approfondimenti sul documento di valutazione dei rischi, per chiarimenti sulle specifiche misure di prevenzione adottate ovvero per formulare proposte in merito all'attività di prevenzione.
Il RLS, previa verifica con il RSPP, dovrà fare un uso dei chiarimenti ottenuti o delle risposte ricevute strettamente coerente con la sua funzione nel rispetto del segreto industriale. Le linee guida tratteranno altresì la facoltà del RLS di avvalersi, dopo aver attivato il RSPP, della consulenza di un esperto designato dalle Organizzazioni Sindacali per i chiarimenti che riterrà opportuni sul documento di valutazione dei rischi. Verranno in questo contesto fissate le procedure e le modalità per l'ingresso in azienda dell'esperto in questione che potrà accedervi su richiesta del RLS e previa autorizzazione dell'azienda, nonché per il coinvolgimento di tecnici dell'azienda.
Ove l'azienda non autorizzi tale possibilità, il RLS potrà attivare l'OPP seguendo le procedure di cui al punto A.2 dal verbale di accordo tra Associazione Industriali di Udine e le Organizzazioni Sindacali del 29 gennaio 1996, perché provveda ad approfondire le problematiche sollevate in particolare sotto il profilo tecnico.
Le conseguenti conclusioni costituiranno pareri ufficiali dell'OPP al fine di pervenire ad una soluzione condivisa ed attuabile.
Con l'obiettivo di finalizzare l'attività dell'OPP ad obiettivi di prevenzione e di diffusione della cultura della sicurezza, all'interno dello stesso OPP verranno definite le modalità' operative e le procedure per individuare aree di approfondimento territoriale e/o settoriale, attraverso la collaborazione ed il coinvolgimento delle aziende aderenti all'Associazione, che portino all'attivazione di piani di monitoraggio anche mediante visite concordate in azienda, In questo contesto l'OPP potrà definire linee guida ed indicazioni comportamentali dirette alla prevenzione del rischio infortunistico.

Un aspetto importante per la valorizzazione del ruolo del RLS, condiviso dall'Associazione Industriali di Udine e dalle Organizzazioni Sindacali, è rappresentato dall'aggiornamento formativo, Nel rispetto dell'articolazione del programma base di 32 ore di formazione a carico del datore del lavoro, di cui all'accordo interconfederale del 22 giugno 1995, l'Associazione Industriali di Udine si impegna a promuovere presso le aziende associate moduli di formazione aggiuntiva del RLS, da concordarsi all'interno delle aziende e con modalità di volta in volta convenute, di 8 ore mediamente all'anno con oneri a carico del datore di lavoro e/o con eventuale finanziamento regionale. Le linee guida dei programmi formativi di aggiornamento verranno stabiliti d'intesa tra Associazione Industriali di Udine ed Organizzazioni Sindacali nell'ambito dell'attività dell'OPP.

Informazione e formazione dei lavoratori
L'informazione e la formazione dei lavoratori è strategica per affrontare in modo sistemico i rischi connessi al lavoro.
Al riguardo l'Associazione Industriali di Udine e le Organizzazioni Sindacali concordano di definire nell'ambito dell'attività dell'OPP appropriate linee guida dirette a specificare:
- metodi e strumenti per la programmazione delle attività di informazione e di formazione sia di carattere generale che specifico di riferimento aziendale;
- modalità di monitoraggio e di verifica.
Tali attività saranno sviluppate con il coinvolgimento degli RLS nella logica di promuovere forme diffuse di informazione e formazione in azienda.

2. Centro di documentazione sulla sicurezza
Centrale nell'ambito del programma "Per la cultura della sicurezza" è la attivazione con carattere sistemico e continuativo di un centro di documentazione sulla sicurezza, che costituisca una sede 'virtuale" di confronto e di approfondimento sulle tematiche della sicurezza e del miglioramento dell'ambiente di lavoro, oltre che il riferimento per una o più banche dati (sull'analisi eziologica degli infortuni, sulle linee guida, ad esempio), disponibili all'interno di un sito dedicato su Internet, L'attuazione di tale iniziativa, che presuppone come riferimento operativo imprescindibile l'Unità operativa prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (UOPSAL ) delle Aziende dei Servizi Sanitari, va coordinata con lo svolgimento delle normali attività di servizio in modo da assicurarne la correntezza ed al tempo stesso permettere l'attivazione efficiente del centro di documentazione.

I riferimenti istituzionali ed operativi del Centro
Nella fase di impostazione e di avvio la "sede" più appropriata appare, per ragioni di inerenza e di funzionalità anche in relazione agli attuali "inserimenti" in materia, quella del sito Internet per la sanità della Regione.
All'interno di tale sito già esiste un link rubricato "Progetti" che, aperto, passando alla voce "Tutela della salute dei lavoratori", consente dì accedere ad una serie di informazioni, statistiche, informative, programmatiche e documentali, in materia di sicurezza sul lavoro.
Il materiale documentale è organizzato per materia di riferimento, costituendo più una sorta di "biblioteca" passiva che non uno strumento interattivo e di interfacciamento.

L'obiettivo, con riguardo alla istituzione del "Centro di documentazione sulla sicurezza" è di realizzare un'area di documentazione e di informazione alla quale l'imprenditore come il lavoratore possa rivolgersi per avere in tempo reale indicazioni pratiche sulle migliori procedure organizzative per la minimizzazione dei rischi nonché le informazioni necessarie su come orientarsi in materia di sicurezza, Il Centro dovrebbe altresì consentire agli operatori del settore così come ai decisori pubblici di contare su informazioni sistematizzate sul fenomeno infortunistico utili alla definizione dei programmi di intervento in materia infortunistica, dalla attivazione di piani di comparto alla definizione di specifiche linee guida, alla programmazione formativa per lavoratori e per direzioni aziendali.

Operativamente il "Centro" porrebbe essere avviato seguendo una matrice di livello territoriale comprendendo l'area di competenza delle Aziende dei Servizi Sanitari n. 3, 4 e 5 per assumere successivamente, una volta tarato, una caratterizzazione regionale con il trasferimento su un portale autonomo.
Il progetto andrebbe opportunamente gestito da un apposito Comitato di coordinamento formato dai rappresentanti delle partì sociali, dell'Inail, della Direzione provinciale del lavoro, delle Aziende dei Servizi Sanitari n. 3, 4 e 5 e, per quanto riguarda la prospettive di regionalizzazione del centro, l'Agenzia regionale della sanità.
Sarebbe opportuno, per ragioni di sistema, che il Comitato in questione operi nell'ambito dell'attività del Comitato regionale di coordinamento per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro di cui all'art. 27 del D. Lgs. n. 626/1994.
Il Comitato di coordinamento andrebbe affiancato da un Comitato tecnico di esperti in campo informatico e di operatori dei soggetti facenti parte del Comitato di coordinamento per l'individuazione delle metodologie di indagine del fenomeno infortunistico e la definizione delle modalità operative.
Nel campo della rilevazione degli infortuni sul lavoro esistono interessanti esperienze sia a livello locale che extraregionale cui potersi riferire. Un esempio significativo è rappresentato dalle indagini curate dalle ASS (ad esempio significativa è l'analisi con la conseguente caratterizzazione degli infortuni nel biennio 2000-2001 curata dalla ASS n. 4) che rappresentano un utile riferimento ed una potenziale "matrice" da mutuare con i necessari adattamenti per la costituzione della banca dati relativa.
L'indagine diventa, per la caratterizzazione che la qualifica, uno strumento di prevenzione in quanto l'analisi dell'evento e la individuazione della sua genesi funzionale e dinamica comportano l'identificazione delle misure e/o dei comportamenti che si sarebbero dovuti adottare per minimizzare il rischio di infortunio. In questo senso l'indagine si traduce nella definizione di provvedimenti finalizzati alla adozione delle possibili misure preventive da attuare.

Perché questa operazione analitico-prescrittiva possa sviluppare effettivi vantaggi prevenzionali è necessario passare dall'approccio dal singolo infortunio alla valutazione comparata di un numero più ampio di casi in modo da "generalizzare" le conclusioni che possono trarsi dalle singole indagini al fine di ricavare indicazioni di comportamento e di procedure nell'organizzazione del lavoro che siano estensibili a casi omologhi.

Il centro di documentazione sulla sicurezza, quindi, è chiamato ad esplicare questa importante funzione di carattere prevenzionale.

Seguendo questa impostazione di metodo generale la banca dati consentirà quindi di disporre di una serie analitica di dati omogenei utili per la definizione di linee guida e di interventi mirati nel campo della sicurezza (sistemi prevenzionali, formazione, ecc.).

I contenuti del Centro di documentazione sulla sicurezza
Dalla "generalizzazione" della casistica e della individuazione della genesi deriverà la possibilità di operare scelte finalizzate in campo prevenzionale con l'inserimento nella banca dati, a titolo esemplificativo, di:
- linee guida;
- indicazioni di soluzioni organizzative;
- procedurizzazione dell'organizzazione del lavoro;
- prassi di buona tecnica; legislazione e provvedimenti attuativi;
- programmi di formazione.

Il Centro potrà costituire anche la sede (informatizzata) per l'inserimento, previa puntuale esplicitazione dei contenuti di:
- linee guida per la corretta effettuazione della valutazione dei rischi nelle attività lavorative ritenute a maggior rischio. Tale individuazione andrà possibilmente effettuata tra le linee guida già reperibili e validate, ed eventualmente aggiornate/adeguate in relazione ad esigenze specifiche di volta, in volta individuate, anche con riguardo a quelle approvate nell'ambito della Conferenza Stato - Regioni;
- le risultanze delle rilevazioni nell'ambito dell'attuazione di piani di comparto nei settori ritenuti più a rischio allo scopo di identificare adeguate azioni di prevenzione;
- linee guida per la corretta gestione dei contratti d'appalto o d'opera con speciale riguardo alle azioni di coordinamento degli interventi di protezione e di prevenzione da svolgersi da parte delle diverse imprese contraenti dei relativi rapporti contrattuali.

Modalità di programmazione e di finanziamento
Ai fini della programmazione, del reperimento delle risorse strutturali e funzionali oltre che del finanziamento, il progetto andrà inserito all'interno delle linee di gestione del programma sanitario regionale e dovrà costituire un elemento centrale del programma unico regionale dell'attività delle UOPSAL.

3. Educazione alla sicurezza e nelle scuole.
Nell'ambito dell'attuazione nelle scuole del principio dell'autonomia, è importante che il progetto di educazione alla sicurezza diventi parte integrante del POF (piano dell'offerta formativa) che ogni istituto predispone.
E questo per due ragioni di fondo: diffondere nelle scuole la sensibilità per le tematiche legate alla sicurezza sul luogo di lavoro, da un lato, favorire il radicamento della scuola con la realtà del territorio, con particolare riguardo alla realtà lavorativa, che deve valorizzare la persona ed il suo ruolo creativo, nella sicurezza, dall'altro.
Il progetto si propone di dare impulso alla cultura della sicurezza nell'allievo-lavoratore che in un prossimo futuro sarà persona-lavoratore; il modello prevede un approccio "trasversale" con il coinvolgimento di diverse discipline curricolari (storia, lingua italiana, tecnica, laboratori ecc) con l'obiettivo di convergere su temi-chiavi: lavoro, salute, sicurezza, stili di vita, educazione in senso generale.
I componenti del tavolo tecnico collaborano con gli insegnanti delle materie curricolari al fine di predisporre un percorso didattico dove gli insegnanti mantengono la loro autonomia: si tratta di un'attività di "formazione dei formatori".
Gli interventi dei "tecnici o addetti ai lavori" non diventano sostitutivi (si deve evitare di innescare un meccanismo in cui la scuola delega), né comunque si configurano come ingerenti, ma svolgono una funzione di supporto per gli insegnanti inserendosi nello specifico contesto didattico determinato dalla formazione sulla sicurezza senza configurarsi come interventi autoreferenziali.

4. Assicurazione Inail e tariffe.
Nell'ottica di sensibilizzare le imprese sulla esigenza di adottare appropriate misure per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, da parte della Direzione provinciale dell'Inail verranno messe a disposizione dell'Associazione industriali di Udine, per divulgarle agli associati, le tariffe medie applicate a livello provinciale per l'assicurazione infortuni per il settore manifatturiero e per singoli comparti, rapportate alla situazione nazionale e regionale. In questo modo le imprese potranno verificare il posizionamento della rispettiva intensità infortunistica nei confronti dell'andamento a livello nazionale e regionale.

Udine, 27 settembre 2004

Associazione Industriali di Udine
Cgil dell’Udinese e Bassa Friulana
Cisl dell’Udinese e Bassa Friulana
Cgil dell’Alto Friuli
Cisl dell’Alto Friuli
Uil
Azienda Servizi Sanitari n. 3
Azienda Servizi Sanitari n. 4
Azienda Servizi Sanitari n. 5
Direzione Provinciale dell’Inail
Direzione Provinciale del Lavoro