Tipologia: Accordo
Data firma: 4 maggio 2018
Parti: Regione Emilia-Romagna e Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, RSU, RLS
Comparti: P.A. Enti Locali, Emilia-Romagna
Fonte: fp.cisl.it


Accordo per l'attuazione di una sperimentazione finalizzata all'introduzione del modello di "lavoro agile" (smart working) nell'amministrazione regionale

"Questo è un progetto per le persone! Lo smart working che qui viene proposto non è un'attestazione di fiducia nella tecnologia: la tecnologia per la tecnologia. Ogni tecnologia è destinata ad essere superata, ma è la capacità di rigenerare competenze nelle persone che resta, mentre la tecnologia ci aiuta a legarci di più e a produrre meglio e di più.
Chi scrive questo progetto sa che funzionerà se ci saranno investimenti in formazione, non solo aggiornamento, negli spazi fisici dove le persone che lavorano si incontrano e danno vita alla rete che produce i servizi per il mondo esterno, e infine investimenti in adeguate dotazioni di hardware e software. Senza la compresenza di questi tre ambiti di investimento, lo smart working non riuscirà.
Intendiamo per smart working una trasformazione, seppur graduale, per l'organizzazione regionale, perché l'Emilia-Romagna sia sempre all'avanguardia di efficacia ed efficienza in un mondo che cambia, ove la Regione è un fattore centrale di sviluppo e di occupazione per la comunità di cittadini che vi contribuisce col carico fiscale. In tal senso lo smart worker regionale di domani è un professionista autonomo e orientato ai risultati, e non di certo un impiegato del vecchio pubblico impiego che deve essere controllato per prevenire abusi. La prospettiva si rovescia, di conseguenza cambiano anche gli strumenti di programmazione, di valutazione e la micro struttura organizzativa. Cambiano gli spazi, le abitudini e la consapevolezza di far parte di un centro di innovazione del settore pubblico. Come sta cambiando il mondo dopo la crisi economica che ha travolto l'Italia.
La persona che lavorerà nel settore pubblico in tale dimensione potrà conciliare i suoi tempi di vita, portando la diversità del suo genere ad arricchire l'apprendimento collettivo dell'organizzazione cui approda, perché anche l'ambiente esterno benefici di persone libere da vincoli e orientate agli obiettivi di cambiamento."

Dalla presentazione del Progetto VeLa

Il giorno 4 maggio 2018, alle ore 10, presso la sede regionale di Viale A. Moro n. 52, si sono incontrati i rappresentanti della Amministrazione, delle Organizzazioni Sindacali e la RSU, unitamente ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, per dare seguito a quanto contenuto nel verbale di intesa del 30 marzo 2017 che delinea le linee guida per l'avvio di una sperimentazione in materia di smart working ed in seguito alla quale è stato costituito un gruppo di progetto paritetico con rappresentanti dell' Amministrazione e delle Organizzazioni sindacali.
Presa visione degli esiti del lavoro del gruppo di progetto, della bozza di direttiva predisposta dall'Amministrazione e dell'opuscolo informativo "salute e sicurezza dei lavoratori in smart working", dopo approfondita discussione, le parti convengono quanto segue.
L'avvio di una sperimentazione per l'introduzione nell'Ente di modalità di lavoro "agile" si inserisce in modo coerente nel percorso che l'Amministrazione ha avviato negli ultimi due anni per accelerare il processo di trasformazione digitale della dell'organizzazione della Regione Emilia-Romagna attraverso la realizzazione dei seguenti interventi:
- la standardizzazione di tutti i dispositivi fissi e mobili adottando come unico strumento di automazione d'ufficio la soluzione in cloud Office 365;
- l'attivazione di nuove piattaforme di accesso ai servizi che permettono, insieme ad un elevato standard di sicurezza, di accedere ai servizi regionali in mobilità senza soluzione di continuità;
- l'avvio del progetto di Social Collaboration finalizzato ad incentivare l'utilizzo di modalità di lavoro collaborative e la creazione di relazioni trasversali tra i diversi soggetti che intervengono nei processi di lavoro;
- la realizzazione della nuova Intranet regionale, porta unica d'accesso individuale a tutti i servizi e ai documenti del sistema informativo regionale, con funzioni di assistente personale sul posto di lavoro e in mobilità;
- l'ampliamento della rete "Emilia-Romagna WiFi" prevista dall'Agenda Digitale dell'Emilia-Romagna con copertura wi-fi di tutte le sedi regionali.
Si tratta di interventi che realizzano le condizioni tecnologiche e strumentali necessarie per poter affrontare gli aspetti organizzativi connessi alla sperimentazione. A tale sperimentazione darà un contributo strumentale e conoscitivo importante la società Lepida, che ha tra i suoi fini l'infrastrutturazione digitale dell'intera Regione.
L'iniziativa si inserisce, inoltre, in uno scenario più ampio che vede l'Amministrazione regionale promotrice e partecipe, insieme ad altre Amministrazioni, di iniziative volte a dare attuazione a quanto previsto dalla vigente normativa in materia (L. 124/2015 art. 14, Direttiva 3/2017), ed in particolare:
- Progetto VeLA (Veloce, Leggero, Agile: Smart Working per la PA), frutto dell'accordo tra 9 Amministrazioni italiane delle quali l'Emilia-Romagna è Regione capofila che in data 13 marzo 2018 ha ottenuto il finanziamento previsto dall'Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 per il trasferimento, l'evoluzione e la diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020;
- Progetto "Lavoro Agile", presentato insieme al Comune di Bologna, che è stato selezionato dal Dipartimento per le Pari Opportunità per l'assegnazione di supporto alla sperimentazione In relazione a ciò si valuta utile ed opportuno che le tempistiche della sperimentazione interna siano coordinate con le fasi di avanzamento previste nelle iniziative sopracitate al fine di evitare duplicazioni di attività e ottimizzazione delle risorse assegnate.
La sperimentazione, che avrà durata di 6 mesi e riguarderà circa 100 collaboratori che aderiranno volontariamente, è finalizzata a verificare, in concreto, la possibilità che dall'introduzione nell'Ente di modalità lavorative agili si possano conseguire le seguenti finalità:
• aumentare la produttività

o aumentando la quantità di servizi prodotti
o migliorando la qualità delle attività e dei servizi stessi

• razionalizzare spazi e dotazioni tecnologiche

o ripensando la distribuzione dei collaboratori e l'uso dei locali
o assegnando dotazioni portabili, senza duplicazioni

• migliorare la conciliazione vita-lavoro

o mediante riconoscimento di flessibilità oraria
o agevolando la mobilità territoriale

• migliorare l'organizzazione del lavoro

o accrescendo le competenze digitali
o incentivando la collaborazione
o focalizzando l'attività su obiettivi e risultati

Le decisioni che l'Amministrazione assumerà nella specificazione delle modalità di svolgimento della sperimentazione dovranno assicurare la reversibilità delle condizioni alla situazione antecedente per i collaboratori che durante e/o al termine dell'esperienza riterranno di non voler ulteriormente proseguire.
Il gruppo di progetto paritetico già costituito, opportunamente integrato in relazione agli esiti delle elezioni RSU e con rappresentanti RLS e CUG proseguirà la propria attività monitorando lo svolgimento della sperimentazione al fine di verificarne l'andamento e raccogliere informazioni utili per la valutazione sul raggiungimento o meno delle finalità sopraindicate, la formulazione di proposte in merito alla disciplina e la possibilità di introdurre a regime questo modello organizzativo nell'Ente..
In particolare sarà oggetto di osservazione e valutazione l'impatto della modalità di lavoro agile sugli istituti riguardanti il trattamento relativo a:
• trasferte
• buoni pasto
• diritto/dovere alla disconnessione.
Verranno inoltre approfonditi, attivando un apposito tavolo tecnico con INAIL, gli aspetti di tutela assicurativa nell'ambito della Convenzione in essere.
Le analisi e le valutazioni derivanti dal monitoraggio effettuato sulla sperimentazione saranno oggetto di apposito confronto sindacale anche al fine di valutare il possibile superamento della fase sperimentale e, in caso di esito positivo, l'adozione di una disciplina generale che preveda, tra le altre cose, la possibilità per tutti collaboratori di segnalare la propria disponibilità.
Contemporaneamente all'avvio della sperimentazione dello Smart Working l'amministrazione si impegna a rivedere il sistema dei controlli sulle modalità delle presenze attualmente in vigore per tutto il personale.