Il Ministro dell’università e della ricerca
 

Carissimi,
l'evoluzione dell'epidemia da Covid-19 ci impone di prepararci ad una nuova programmazione delle attività dei nostri atenei.
Il principio a cui ispirare questa riorganizzazione deve essere quello di contemperare la sicurezza sanitaria con il pieno svolgimento di tutte le attività didattiche e di ricerca, anche con l'ausilio delle tecnologie digitali.
Il Ministero dell'Università e della Ricerca ha elaborato quindi un primo schema organico di azioni, che è qui allegato, volto ad assicurare una programmazione omogenea ed ordinata su tutto il territorio nazionale, pur nel rispetto delle specificità dei contesti di riferimento e della autonomia delle singole università.
Vi sarei grato se poteste trasmettermi le vostre indicazioni ed osservazioni in proposito entro il 19 aprile p.v.
Nel salutarvi colgo l'occasione per ringraziarvi sempre dello straordinario impegno profuso sino ad ora, nella convinzione che questa programmazione avvierà sicuramente una fase importante di evoluzione del sistema universitario, tenuto conto che l'emergenza in atto ha dimostrato ancora di più il carattere strategico per il futuro del "sistema Paese" della formazione superiore e della ricerca. Quando avremo finalmente questa emergenza alle spalle, ci ritroveremo un sistema universitario diverso, che avrà saputo fare tesoro dalla terribile esperienza vissuta, per ripensarsi più resiliente, moderno ed efficiente.
 

Gaetano Manfredi                     
 

Al Presidente CRUI
Al Presidente CUN
Al Presidente CNSU

 

Il post lockdown e le nuove Fasi 2 e 3

La pianificazione delle attività nel post lockdown dovrà essere sicuramente improntata alla sicurezza, ma al tempo stesso anche alla flessibilità, al fine di potersi adeguare al costante evolversi della situazione sanitaria ed alle differenti specificità dei diversi contesti di riferimento ed all'autonomia delle singole università.
Ad ogni modo, per garantire una adeguata protezione di tutte le componenti della comunità accademica (studenti, docenti e personale tecnico amministrativo) appare utile programmare la continuazione delle attività universitarie attraverso due nuove Fasi, dopo la Fase 1 di c.d. lockdown:
Fase 2, da attuarsi appena sarà cessata la Fase 1 di c.d. lockdown, ovvero presumibilmente a partire da maggio fino al mese di agosto 2020. La programmazione delle attività dovrà essere finalizzata a:
o consentire le attività individuali, ovvero l'accesso agli studi, agli uffici ed ai laboratori da parte dei singoli, con eventuale presenza in piccoli gruppi adottando le misure di sicurezza;
o minimizzare le attività collettive, consentendo solo quelle strettamente necessarie, comunque adottando le adeguate misure di sicurezza;
o minimizzare lo spostamento dei pendolari a lunga percorrenza, garantendo loro la partecipazione alle attività in telepresenza;
o considerare l'impossibilità di rientro degli studenti internazionali garantendo loro la partecipazione alle attività in telepresenza;
o contingentare l'accesso in presenza ai servizi amministrativi, da limitare solo alle attività strettamente necessarie, mantenendo comunque, attraverso i sistemi digitali, un livello di servizio adeguato al funzionamento delle attività.
Fase 3, da attuarsi a partire dal mese di settembre fino a gennaio 2021. La programmazione delle attività dovrà essere finalizzata a:
o consentire le attività individuali, ovvero l'accesso agli studi, agli uffici ed ai laboratori da parte dei singoli, con eventuale presenza in piccoli gruppi adottando le misure di sicurezza;
o decomprimere le attività collettive, consentendole solo in presenza di adeguate misure di sicurezza;
o limitare lo spostamento dei pendolari a lunga percorrenza, continuando a favorire la loro partecipazione alle attività in telepresenza;
o considerare la difficile presenza di studenti internazionali, garantendo loro la partecipazione alle attività in telepresenza;
o decomprimere l'accesso in presenza ai servizi amministrativi, potenziando i sistemi digitali e i processi di dematerializzazione dei procedimenti amministrativi.
Per il raggiungimento di questi obiettivi sarà necessario che gli atenei si dotino di una appropriata pianificazione articolata in cinque azioni:
1. Piano di offerta didattica blended, ovvero in grado di essere erogata sia in presenza che in telepresenza, con modalità sincrona e/o asincrona;
2. Piano di accesso agli spazi e di uso di dispositivi di protezione individuale, in grado di garantire i livelli di sicurezza necessari;
3. Piano di potenziamento delle infrastrutture digitale degli atenei, in termini di dotazione delle aule, di connettività della rete e di organizzazione interna;
4. Piano di completa dematerializzazione dei procedimenti amministrativi, attraverso il potenziamento dei sistemi digitali in uso
5. Piano di formazione del personale tecnico-amministrativo, a supporto dei punti precedenti.
Ne consegue che occorrerà, altresì, individuare per le principali tipologie di attività un cronoprogramma sintetico, che ne definisca le modalità sviluppo. Si ribadisce che per tutte le attività previste in presenza dovranno, comunque, essere garantite le misure di sicurezza, che saranno indicate nei provvedimenti adottati dalle autorità competenti.
Ad esempio:
• Lezioni frontali: in telepresenza nella fase 2; in modalità mista nella fase 3;
• Laboratori didattici obbligatori: in presenza a partire dalla fase 2 a meno di possibili deroghe;
• Tirocini: in presenza per l'area sanitaria a partire dalla fase 2; in modalità mista per le altre aree, nelle fasi 2 e 3;
• Esami: in telepresenza nella fase 2 con possibile modalità mista a luglio; in modalità mista nella fase 3;
• Lauree: in telepresenza nella fase 2 con possibile modalità mista a luglio; in modalità mista nella fase 3;
• Accesso ad uffici, spazi studio, laboratori, biblioteche e residenze da parte di studenti, docenti, personale della ricerca e PTA: consentito a partire dalla fase 2, nel rispetto delle norme di sicurezza;
• Attività amministrative: in modalità mista a partire dalla fase 2;
• Orientamento: in telepresenza nella fase 2; attività non prevista nella fase 3.
Al fine di garantire la migliore efficacia delle suddette misure, ogni ateneo, nell'esercizio della propria autonomia, potrà prevedere modalità più/meno restrittive per rispondere a particolari esigenze collegate ai territori di appartenenza, ai contesti di riferimento, alle specificità dei propri modelli organizzativi, alla disponibilità delle dotazioni infrastrutturali ed alla numerosità di studenti, docenti e personale tecnico amministrativo, fermo restando, come detto, l'assolvimento di tutte le prescrizioni, che saranno indicate nei provvedimenti adottati dalle autorità competenti.