Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali


VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante "Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti";
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, recante "Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'orticolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59”;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche";
VISTA la legge 4 marzo 2009, n. 15, recante "Delego al Governo finalizzata all' ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e all' efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti";
VISTO il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni", come modificato dal decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 74;
VISTO in particolare l'articolo 10, comma 1, lettera a), del citato decreto legislativo n. 150 del 2009 secondo cui ogni Amministrazione redige annualmente un documento programmatico triennale, denominato Piano della performance;
VISTA la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante "Legge di contabilità e finanza pubblica”;
VISTA la legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, recante "Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale";
VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante "Disposizioni per lo prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione";
VISTO il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante "Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni"; 
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante "Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165";
VISTO il decreto legislativo 19 aprile 2013, n. 39, recante ''Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190";
VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore del 10 luglio 2014 con il quale è stato approvato il Codice di comportamento dei dipendenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2015, n.77, recante "Regolamento di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dell'organismo indipendente di valutazione della performance";
VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 80, recante "Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183";
VISTA la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche";
VISTO il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, recante "Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183";
VISTO il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, recante "Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183";
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 2016, n. 105 recante "Regolamento di disciplina delle funzioni del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni";
VISTO il decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, recante "Completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, in attuazione dell'articolo 40, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n.196";
VISTO il decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 93, recante "Riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, in attuazione dell'articolo 42, comma 1, della legge 21 dicembre 2009, n.196";
VISTO il decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 recante "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n.190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n.33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n.124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche";
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2017, n. 57 recante "Regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali";
VISTE le Linee guida per il Piano della performance - Ministeri - n. 1 del giugno 2017 emanate dal Dipartimento della Funzione Pubblica;
VISTO il decreto legislativo del 15 settembre 2017, n. 147, recante "Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà" ed in particolare l'articolo 22 che ha istituito la Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale;
VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore 6 dicembre 2017 recante l'individuazione delle unità organizzative di livello dirigenziale non generale nell'ambito del Segretariato generale e delle Direzioni generali;
VISTO il decreto-legge del 12 luglio 2018, n. 87 recante "Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese", convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2018, n. 96;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 2019, recante "Nomina dei Ministri", ivi compresa la nomina della sen. Nunzia Catalfo a Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
VISTO il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante "Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19", convertito con modificazioni dalla legge 5 marzo 2020, n. 13;
VISTA la Circolare n. 2 del 1° aprile 2020, con cui il Ministro per la Pubblica amministrazione ha fornito prime indicazioni a tutte le pubbliche amministrazioni in merito a misure e soluzioni organizzative per la sicurezza dei lavoratori del settore pubblico;
VISTO l’art. 14, comma 1, legge 7 agosto 2015, n. 124, come modificato dall’articolo 263, comma 4-bis, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto rilancio), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 con il quale è stato introdotto il Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA);
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri 29 luglio 2020, con la quale è stato prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale fino al 15 ottobre 2020;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri 7 ottobre 2020, con la quale è stato prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021;
VISTI i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020 e del 18 ottobre 2020 e, in particolare, l’art. 3, comma 3 del DPCM del 13 ottobre 2020, il quale prevede che il lavoro agile sia incentivato con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro per la pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all'art. 263, comma 1 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77;
VISTO il proprio decreto 4 dicembre 2020, n. 144 di adozione dell'Atto di indirizzo per l'individuazione delle priorità politiche per l'anno 2021;
VISTA la legge 30 dicembre 2020, n. 178 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023";
VISTO il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 30 dicembre 2020, recante la "Ripartizione in capitoli delle Unità di voto parlamentare relative al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e per il triennio 2021-2023" ed in particolare la Tabella 4 riguardante lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2021, con la quale è stato prorogato lo stato di emergenza al 30 aprile 2021;
VISTO il proprio decreto 14 gennaio 2021, n. 4, recante la ripartizione e assegnazione delle risorse umane e finanziarie per il 2021 ai dirigenti degli uffici dirigenziali di livello generale titolari dei centri di responsabilità amministrativa;
VISTO il decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2 recante "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021";
CONSIDERATE le proposte di obiettivi formulate dai titolari dei centri di responsabilità amministrativa;
 

EMANA
la seguente

DIRETTIVA GENERALE PER L'AZIONE AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L'ANNO 2021

Il documento, adottato sulla base delle priorità politiche e degli indirizzi programmatici definiti nell'Atto di indirizzo del Ministro del 4 dicembre 2020, esplicita le linee d'azione e gli obiettivi strategici ed operativi che i dirigenti di primo livello dovranno sviluppare nel corso del 2021 ed è emanato ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e dell'articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Premessa
La Direttiva generale per l'anno 2021 è adottata unitamente al Piano della Performance del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Con la Direttiva, il Ministro assegna gli obiettivi alle unità dirigenziali di primo livello, e con il Piano della Performance, strumento di pianificazione e programmazione, vengono evidenziati gli obiettivi specifici dell'Amministrazione. I predetti atti hanno la funzione di assicurare il collegamento e la coerenza tra le priorità politiche del Governo e quelle assegnate dal Ministro all'Amministrazione.
La Direttiva è adottata sulla base delle priorità politiche e degli indirizzi programmatici definiti nel predetto Atto d'indirizzo del Ministro e tiene conto delle indicazioni inserite nella programmazione economico-finanziaria, confluite nella Nota Integrativa alla legge di bilancio per il triennio 2021/2023.
La situazione emergenziale causata dalla pandemia da Covid 19 ha avuto, nel corso del 2020, un enorme impatto non solo sul sistema sanitario ma anche sul sistema economico e sociale.
Il Governo ha adottato i provvedimenti necessari per affrontare lo stato emergenziale, limitando le conseguenze della crisi sui redditi delle famiglie e sui livelli occupazionali e cercando di garantire più possibile la tenuta del sistema produttivo.
Pur permanendo incertezza sulle prospettive future a causa del protrarsi della situazione emergenziale, è comunque necessario un progressivo passaggio da una fase di protezione del tessuto economico-sociale ad una fase di rilancio della crescita.
In tale ottica, determinante sarà il ruolo svolto dall'unione Europea ed a tale riguardo sarà fondamentale un utilizzo proficuo dello strumento rappresentato dal Next Generation EU (NGEU), in particolare dalla Recovery and Resilience Facility (RRF). Il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) costituirà quindi uno strumento essenziale per adottare nel nostro Paese un'economia più innovativa e più sostenibile ed anche più inclusiva sotto il profilo sociale. Risulterà fondamentale investire sul futuro per fornire ai giovani nuove opportunità di lavoro e, più in generale, per realizzare condizioni tali da rendere il Paese più equo, oltre che più moderno e sostenibile.

Contenuto della programmazione strategica e operativa
Il presente atto programmatico individua le linee di azione strategiche e operative per l'anno 2021, che dovranno attenersi ai seguenti criteri direttivi:
- Intervento organico sul sistema degli ammortizzatori sociali;
- Miglioramento e rafforzamento della qualità dei servizi per il lavoro e del sistema delle politiche attive del lavoro, efficacemente integrate con le politiche sociali, nell'ottica della promozione dell'occupazione, in particolare dei giovani, delle donne e dei soggetti più vulnerabili;
- Adozione di un salario minimo orario collegato alla contrattazione collettiva nazionale e introduzione del principio di parità di genere nelle retribuzioni;
- Rafforzamento delle politiche di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali anche attraverso l'aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- Implementazione delle tutele collettive dei lavoratori, con particolare riferimento alla riforma della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro e della rappresentatività delle parti sociali ai fini della contrattazione collettiva;
- Potenziamento dell'attività di contrasto al lavoro sommerso, allo sfruttamento e al caporalato anche attraverso l'affiancamento alle attività di vigilanza e repressione di interventi volti alla prevenzione, alla protezione, all'assistenza e al reinserimento delle vittime;
- Intervento sul sistema pensionistico, anche attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali, volto a garantire un sistema equo e flessibile nell'uscita dal mercato del lavoro;
- Prosecuzione nell'implementazione del Reddito di Cittadinanza (RdC);
- Contrasto alla povertà, alle diseguaglianze e agli squilibri socio-economici, territoriali e di genere attraverso interventi di sostegno delle famiglie, alle persone con disabilità e ai non autosufficienti;
- Promozione dell'economia sociale e potenziamento del ruolo delle organizzazioni del Terzo settore, anche attraverso la piena operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS), e dell'imprenditoria sociale nell'ottica dello sviluppo sostenibile;
- Implementazione del processo di digitalizzazione dei servizi sia interni che esterni all'amministrazione e delle azioni di comunicazione attraverso tutti gli strumenti, anche digitali, a disposizione;
- Adozione del POLA, Piano Organizzativo Lavoro Agile, e implementazione delle nuove modalità di organizzazione del lavoro.
L'attuazione delle linee strategiche e l'adozione di interventi efficaci, nel complesso contesto cui si è fatto cenno in premessa, sarà garantita da ciascun centro di responsabilità nell'ambito delle proprie competenze, dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza e Autorità di Audit e dai titolari dei due incarichi di consulenza, studio e ricerca.
Il Segretariato generale esplicherà la funzione di coordinamento, nell'ottica del miglioramento dell'efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa.
Sarà assicurato il coordinamento negli ambiti della programmazione economico-finanziaria e del bilancio, in raccordo con i competenti organi, anche, al fine di migliorare la gestione dei complessi processi di trasferimento ed erogazione delle risorse finanziarie, promuovendone la trasparenza nell' impiego.
Sarà assicurato l'esercizio dell'attività di coordinamento, indirizzo e supporto nei confronti delle Direzioni generali del Ministero per lo sviluppo delle attività connesse al ciclo di gestione della performance in tutte le sue fasi. Particolare attenzione sarà dedicata alla revisione e all'aggiornamento del sistema di misurazione e valutazione della performance attualmente in uso presso il Ministero. Proseguirà l'attività di vigilanza degli Enti e Agenzie (ANPAL, INL e INAPP) in una logica di corretta e leale collaborazione istituzionale.
Mediante il coordinamento delle altre strutture coinvolte, il Segretariato generale assicurerà l'implementazione delle relazioni con gli utenti esterni ed interni e la promozione degli obiettivi di promozione delle pari opportunità. Continuerà ad essere garantito il coordinamento, con le Direzioni generali competenti, delle attività in materia di politiche internazionali e di rapporti con gli organismi comunitari e internazionali.
Con riferimento all'attività statistica, il Segretariato generale continuerà ad assicurare il coordinamento delle strutture ministeriali coinvolte per la valorizzazione delle attività statistiche di competenza.
Nell'anno 2021, in particolare, il Segretariato generale curerà l'insediamento e il funzionamento, in raccordo con le altre Direzioni generali competenti, dell'Osservatorio nazionale del mercato del lavoro, rendendo operativo questo fondamentale strumento di orientamento per la definizione e la valutazione delle politiche, soprattutto nei prossimi mesi in cui sarà necessario operare per il riallineamento delle competenze e il superamento degli squilibri tra domanda e offerta di lavoro che potranno generarsi a seguito della pandemia.
Infine, il Segretariato generale continuerà a coordinare - per quanto di competenza e in raccordo con ANPAL- l'attuazione del piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego, di cui all'articolo 12 del decreto-legge n. 4 del 2019.
La Direzione generale per le politiche del personale, l'innovazione organizzativa, il bilancio - Ufficio procedimenti disciplinari, al fine di promuovere il miglioramento dell'efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa, dovrà proseguire l'azione di semplificazione e snellimento dei processi e delle procedure amministrative, per garantire la capacità di spesa efficiente e il rispetto dei principi di trasparenza e l'attuazione delle misure per contrastare preventivamente la corruzione.
La Direzione si adopererà, al riguardo, per il rafforzamento delle relazioni con gli stakeholders e per la promozione delle iniziative per favorire il benessere del personale in servizio con un'attenta definizione del fabbisogno di formazione e specializzazione dello stesso al fine di elevarne i livelli di professionalità, adeguando l'offerta formativa anche attraverso l'azione di strumenti di valutazione dell'efficacia dell'attività di formazione.
Nel 2021, in particolare, si dovrà procedere - varato il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) - a renderlo pienamente operativo, facendo tesoro dell'esperienza maturata in una condizione di emergenza, che ha permesso al Ministero di garantire i servizi dell'amministrazione pur con un utilizzo massiccio del lavoro da remoto. Nella nuova organizzazione del lavoro, anche terminata la fase emergenziale, il lavoro agile dovrà essere sempre più valorizzato, affiancandosi al lavoro in presenza, mediante il rafforzamento della digitalizzazione e una rivisitazione degli spazi.
La Direzione generale dei sistemi informativi, dell'innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione, dovrà porre particolare attenzione allo sviluppo dei processi di digitalizzazione per promuovere sistemi di innovazione organizzativa, dando evidenza sia in sede di programmazione che di rendicontazione dell'impatto delle innovazioni tecnologiche sulla efficienza e qualità del servizio.
Sarà assicurata una comunicazione Pubblica "digitale", improntata sulla Customer experience, in grado di instaurare un dialogo con i cittadini.
Continuerà il percorso di customer satisfaction dei servizi, digitali e di comunicazione, messi in campo in un'ottica di monitoraggio e valutazione permanente.
La Direzione concorrerà, inoltre, attraverso ('implementazione delle componenti tecnologiche necessarie, l'elaborazione e il monitoraggio dei dati, all'attuazione delle norme in materia di trasparenza ed anticorruzione.
Dovrà inoltre assicurare il coordinamento e nell'attività di pubblicazione sui siti istituzionali, attraverso forme e strumenti che valorizzano la strumentazione informatica a disposizione degli uffici.
Cruciale, in particolare, nel 2021 sarà l'azione della Direzione generale nell'attuazione del POLA, in raccordo con la DG per le politiche del personale. L'infrastruttura - sia hardware che software - validamente costruita ai fini dell'attuazione della sperimentazione del lavoro agile e preziosissima nella fase emergenziale, va ulteriormente rafforzata per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano.
La Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali continuerà ad essere impegnata nella promozione delle politiche per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, rafforzandone tutele e diritti. Andranno ampliate e consolidate le misure per la regolazione dei rapporti di lavoro nel settore privato, con particolare attenzione ai nuovi lavori e alla continua evoluzione tecnologica.
Specifica attenzione continuerà ad essere rivolta alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, attuando il quadro regolatorio in materia, valorizzando la collaborazione con i diversi attori del sistema istituzionale e con le Parti sociali, nonché promuovendo la necessaria attività di vigilanza e controllo.
Nel quadro evolutivo della crisi generata dalla pandemia, un ruolo di assoluta rilevanza è riservato alla Direzione generale nella gestione delle procedure collettive attivate per situazioni di crisi occupazionali di rilevanza nazionale.
Proseguirà, inoltre, l'azione di attuazione delle misure volte a favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e condizioni di effettiva parità, al fine di ridurre il divario di genere nei livelli di occupazione e di retribuzione, con particolare riferimento ad una migliore conciliazione tra vita lavorativa e famiglia.
Nel 2021, in particolare, la Direzione generale fornirà il supporto necessario per il perseguimento dell'obiettivo di introdurre anche nel nostro ordinamento un salario orario minimo, anche alla luce delle iniziative messe in campo dalla Commissione europea con la proposta di una direttiva in materia.
La Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione continuerà a svolgere un ruolo molto delicato nella gestione delle ingenti risorse che sono messe a disposizione dal bilancio dello Stato al sostegno al reddito dei lavoratori: gli ammortizzatori sociali, per tutta la fase dell'emergenza e anche oltre, continueranno a costituire uno strumento essenziale per preservare il posto di lavoro nella fase più acuta della crisi e agevolare la ripresa. In tal senso, si procederà a valutare l'impatto delle politiche di sostegno al reddito.
La Direzione generale sarà altresì impegnata nella promozione delle politiche della formazione professionale, volte alla protezione dei lavoratori nelle aree di crisi complessa, di crisi aziendale e in caso di disoccupazione involontaria.
Si procederà a concludere il lavoro avviato negli anni precedenti con il varo di un Piano strategico nazionale per le nuove competenze volto a sostenere le transizioni occupazionali. Si proseguirà nell'azione di consolidamento dell'offerta di Istruzione e Formazione Professionale (leFP) ordinamentale tramite il potenziamento dell'apprendistato duale.
Nel 2021, in particolare, la Direzione generale fornirà il supporto necessario per il varo di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali che miri, oltre che ad una semplificazione degli interventi e ad un più stretto legame con le politiche attive, ad ampliare l'ambito dei destinatari degli interventi di sostegno al reddito a prescindere dal settore e dalla dimensione dell'impresa ove si è occupati, fino a ricomprendere non solo i lavoratori subordinati ma anche gli autonomi e atipici, nell'ottica di un principio universalistico.
La Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative proseguirà nell'assicurare una sistematica vigilanza sull'assetto complessivo del sistema pensionistico, inclusa l'attività di vigilanza giuridico-amministrativa sugli enti privati di previdenza obbligatoria. Continuerà anche l'azione di supporto per l'attuazione degli interventi dettati dalle ultime leggi di bilancio che innovano, da un lato, le modalità di accesso al trattamento pensionistico e, dall'altro, consentono di cessare con età differenti ed in situazioni specifiche dal lavoro. Inoltre, la Direzione generale assicurerà il supporto per l'attuazione degli esoneri contributivi introdotti, in particolare, a favore di lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Nel 2021 è previsto il termine della sperimentazione della c.d. quota 100. Al fine del suo superamento, la Direzione generale fornirà il necessario supporto nel definire misure volte a garantire una flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, sulla base di principi di equità ed evitando le rigidità della disciplina previgente, salvaguardando comunque determinate categorie di lavoratori, ad esempio con riferimento alla gravosità della prestazione lavorativa e alle carriere discontinue, rispetto al raggiungimento degli ordinari requisiti pensionistici di vecchiaia e di anzianità.
La Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale sarà impegnata al rafforzamento del sistema dei servizi sociali in tutte le aree delle politiche: contrasto della povertà, tutela delle persone con disabilità e/o non autosufficienti, tutela delle persone di minore età, promozione di forme di inclusione attiva.
L'impegno riguarderà la piena operatività del reddito di cittadinanza, proseguendo nell'attività di monitoraggio della misura e avviando le attività di valutazione della stessa. Rinnovato impulso sarà dato al coordinamento dei servizi sociali territoriali di contrasto alla povertà, mediante la programmazione delle risorse a valere sul Fondo per la lotta alla povertà e sul RON inclusione. In particolare, sarà assicurata la piena implementazione e interoperabilità delle piattaforme digitali per il coordinamento rispettivamente dei centri per l'impiego e dei Comuni sviluppate nell'ambito del sistema informativo del Reddito di cittadinanza.
Nel rafforzamento del sistema dei servizi sociali e nella progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni, cruciale è la disponibilità di informazioni con il necessario dettaglio territoriale sulle prestazioni e i servizi erogati. Proseguirà quindi l'attività per l'implementazione del sistema informativo unitario dei servizi sociali SIUSS.
Continuerà anche l'azione di monitoraggio e manutenzione della disciplina in materia di ISEE, con particolare attenzione al rafforzamento dell'utilizzo dell'ISEE corrente.
Nel 2021, nel quadro evolutivo della situazione pandemica, è fondamentale che i servizi sociali esprimano pienamente le proprie potenzialità come strumento di resilienza. A tal fine, la Direzione generale sarà impegnata nella costruzione di un nuovo Piano sociale nazionale nell'ottica di una progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni.
La Direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese darà continuità all'attuazione delle misure di sostegno finanziario rivolte agli Enti del Terzo Settore, curando in particolare l'elaborazione delle linee di indirizzo volte a disciplinare le modalità di accesso ai benefici e di utilizzo delle risorse e il conseguente espletamento di tutte le attività tese all'erogazione dei contributi e dei finanziamenti. Proseguirà il completamento relativo alla residuale normativa di dettaglio della riforma del Terzo settore con specifico riguardo alla disciplina del sistema dei controlli. Parallelamente proseguirà l'attività interpretativa sulla normativa vigente.
Il 2021 segnerà l'avvio dell'operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), che nell'ambito della riforma sul Terzo settore è chiamato ad assicurare l'uniforme applicazione della normativa su tutto il territorio nazionale, oltre a garantire la libera accessibilità per tutti i cittadini dei principali elementi documentali ed informativi riguardanti l'organizzazione e l'attività degli enti.
La Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione sarà impegnata prioritariamente, nel promuovere l'inclusione socio-lavorativa dei migranti e dei loro figli, intervenendo nelle diverse aree del processo di integrazione come definito dal Testo Unico dell'immigrazione, per favorire la convivenza e la partecipazione alla vita economica, sociale e culturale. Particolare attenzione andrà dedicata alle donne migranti e alle categorie più vulnerabili, come richiedenti e titolari di protezione internazionale e speciale, minori stranieri non accompagnati e vittime o potenziali vittime di grave sfruttamento.
La Direzione generale continuerà a sviluppare la programmazione integrata delle risorse alla stessa assegnate a valere sul FSE (PON Inclusione e PON Legalità), sul FAMI, anche emergenziale, e sul Fondo nazionale per le politiche migratorie 2021.
Proseguirà la collaborazione con le Regioni, Province Autonome, Enti locali, Associazione dei migranti e realtà del Terzo settore, anche attraverso l'investimento in strumenti di conoscenza sui temi dell'immigrazione (Portale Integrazione Migranti, SIM, SIMA, ecc.).
Nel 2021 particolare attenzione sarà rivolta alla prosecuzione delle attività di competenza volte a contrastare il lavoro sommerso e all'attuazione e al monitoraggio del "Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022".
Nel rafforzamento del rapporto di fiducia tra cittadini e Stato, anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione degli stakeholders di riferimento, grande attenzione sarà rivolta a garantire l'osservanza dei principi in tema di trasparenza e per la prevenzione della corruzione. A tal fine, il Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, assicurerà la prosecuzione dell'azione di contrasto e di prevenzione di ogni forma di corruzione e per la trasparenza secondo le linee strategiche delineate nel PTPCT 2020-2022. L'obiettivo prioritario sarà quindi quello di agevolare il cittadino nella ricerca dei dati d'interesse rendendoli di facile reperibilità e fruibilità. Saranno inoltre curate le attività di Audit in materia di Fondi europei (FSE, FEG, FEAD).

Roma, 4 febbraio 2021

Nunzia Catalfo