Tipologia: Ipotesi di accordo
Data firma: 13 dicembre 2006
Validità: 31.12.2009
Parti: Indesit Company spa e Fim, Fiom, Uilm e RSU
Settori: Metalmeccanici, Indesit
Fonte: FIM-CISL

Sommario:

 Premessa
Ricerca e sviluppo
Stabilimenti italiani.
• None
• Brembate di sopra
• Refrontolo
• Polo Melano/Albacina
• Comunanza
• Polo Carinaro/Teverola
Indotto.
A) Sistema informativo
B) Sistema partecipativo
Commissione paritetica nazionale
Commissione paritetica nazionale per la formazione
Commissione paritetica nazionale sulle pari opportunità
Commissione paritetica territoriale
Commissione aziendale paritetica
Commissione aziendale per l’ambiente e la sicurezza
Commissione aziendale per i servizi di ristorazione
C) Relazioni industriali
 Coordinamento nazionale Fim - Fiom - Uilm delle RSU di Indesit Company
D) Sistema di flessibilità
D1) Orario di lavoro
D2) Occupazione e tipologie contrattuali
E) Elemento aggiuntivo
F) Formazione/ Organizzazione del lavoro/ Inquadramento/ Prestazione
G) Diritti sociali
H) Ambiente di lavoro
I) Sistema premiante - Premio di risultato
L) Incidenza delle assenze individuali sul risultato collettivo
M) Decorrenza e durata
N) Quota di servizio sindacale
Allegati
Allegato 1 Il premio di risultato
× Redditività
× Produttività
× Qualità
Allegato 2 Dichiarazione a verbale
Allegato 3 Parametro riparazioni stabilimento di Carinaro

Ipotesi di accordo

Il giorno 13 dicembre 2006 tra la Indesit Company SpA [...] assistita dalle Associazioni degli Industriali di Ancona, Ascoli, Caserta [...] e la Fim - Fiom - Uilm nazionali [...], il coordinamento nazionale delle RSU e le Organizzazioni Sindacali Territoriali di Ancona, Caserta, Bergamo, Torino, Ascoli e Treviso [...] è stata raggiunta la seguente intesa:

Premessa
Il settore degli elettrodomestici è sempre più caratterizzato da una forte pressione competitiva. In tale contesto la Indesit Company ha discusso con Fim, Fiom, Uilm ed il coordinamento delle RSU gli attuali indirizzi in tema di politica industriale, investimenti e ruolo degli stabilimenti ed ha illustrato la seguente strategia industriale:

Stabilimenti italiani.
Lo scenario competitivo che accomuna gli stabilimenti italiani è caratterizzato da un’erosione dei prezzi di vendita e da un’attesa dei livelli qualitativi da parte dei consumatori sempre più elevata.
La missione di ogni singolo stabilimento si impernia sui concetti di innovazione, investimento, competitività e flessibilità ed è finalizzata:
[...]
- a ricercare il miglioramento continuo e l’efficienza dei processi produttivi attraverso soluzioni tecniche e organizzative, l’accrescimento della qualità del lavoro tramite il coerente sviluppo professionale dei dipendenti, la tutela della condizione di lavoro e la sperimentazione di nuove modalità organizzative;
[...]
Accanto a questi elementi comuni, ogni stabilimento oggi, si caratterizza per una missione specifica propria, dalla quale discendono poi piani operativi, decisioni organizzative, investimenti.

Indotto.
[...]
Su tali materie l’azienda nelle Commissioni previste dal presente accordo fornirà informazioni nel rispetto dell’Accordo Quadro Internazionale e del CCNL.
In riferimento a quanto sopra definito, l’Azienda, pur nella consapevolezza dell’incertezza del settore, mira, anche con il presente accordo, a realizzare uno sviluppo industriale tendente a confermare la dimensione degli attuali assetti occupazionali.
Le Parti considerano quanto sopra parte integrante del presente accordo ed anche al fine di qualificare il confronto e i contenuti della contrattazione collettiva ad ogni livello, confermano la scelta di adottare il metodo partecipativo quale strumento efficace per trovare soluzioni coerenti con gli obiettivi condivisi di coinvolgimento per coniugare il miglioramento della condizione complessiva di lavoro dei lavoratori con la capacità competitiva dell’impresa.
Le parti, pertanto riconfermano il modello di relazioni industriali così articolato:
a) Sistema informativo
b) Sistema partecipativo
c) Relazioni Industriali
d) Sistema di flessibilità/orario/occupazione e tipologie contrattuali
e) Elemento aggiuntivo
f) Formazione/Organizzazione del lavoro/Inquadramento/Prestazione
g) Diritti Sociali
h) Ambiente di lavoro
i) Sistema premiante/Premio di Risultato

A) Sistema informativo
Materie di pertinenza del Comitato Aziendale Europeo
- materie economiche, industriali e sociali che per il loro carattere globale è utile che siano affrontate a tale livello, così come previsto dall’accordo istitutivo del Comitato Aziendale Europeo del luglio 1996;
- attuazione e andamento dell’Accordo Quadro Internazionale del 17 dicembre 2001.
Materie di pertinenza del livello nazionale
[...]
- prospettive del Gruppo;
- investimenti per linee di prodotto e per processo produttivo;
- innovazioni di prodotto e di processo;
-andamento e composizione dei livelli occupazionali;
[...]
- salari di fatto - straordinario - orari di lavoro;
- informazioni sugli investimenti relativi alla formazione professionale e all’ambiente ed alla sicurezza;
- attuazione e andamento dell’Accordo Quadro Internazionale del 17 – 12 – 2001;
[...]
- Indotto.
Materie di pertinenza del livello di stabilimento
- prospettive del gruppo;
- prospettive dello stabilimento;
- investimenti di prodotto, di processo, di ambiente e sicurezza;
- andamento e composizione dei livelli occupazionali;
- dinamiche professionali;
- processi di esternalizzazione;
- dinamiche orari, applicazione della flessibilità prevista dall’attuale accordo, innovazioni nell’organizzazione del lavoro;
[...]
- progetti formativi;
[...]
- Indotto.
A fronte di significative variazioni sulle tematiche su esposte si darà luogo ad un’informativa preventiva alle organizzazioni sindacali ed alle RSU.
Modalità e tempi dell’informativa.
- informativa nazionale: di norma entro il primo quadrimestre;
- informativa di stabilimento: di norma entro il mese di giugno.
Qualora si verificassero situazioni eccezionali, può essere richiesta, da una delle parti, un’incontro al di fuori dei tempi sopra definiti.

B) Sistema partecipativo
Il sistema si basa sulla istituzione di organismi partecipativi a composizione mista con compiti informativi e/o propositivi.
Organismi nazionali:
- Commissione paritetica nazionale;
- Commissione nazionale per la formazione;
- Commissione nazionale per le pari opportunità.
Organismi territoriali:
- Commissione paritetica territoriale.
Organismi aziendali:
- Commissione aziendale paritetica;
- Commissione aziendale per l’ambiente e la sicurezza;
- Commissione aziendale per i servizi e la ristorazione.
I componenti di detti organismi nella loro attività dovranno operare coerentemente con i principi di partecipazione che ispirano il presente accordo.
Data la natura delle informazioni che verranno fornite, i componenti dei vari organismi partecipativi si impegnano alla riservatezza di cui all’art. 2105 del codice civile.
Per l’espletamento delle attività degli organismi aziendali i rappresentanti dei lavoratori fruiranno di permessi sindacali fino ad un massimo di 200 ore annue complessive per ogni unità produttiva.
Tale monte ore è omnicomprensivo di quanto previsto dalla normativa vigente.
In tali organismi confluiscono tutte le attività svolte dai comitati già in essere nelle varie realtà produttive.
Qualora le Commissioni aziendali siano attivate su richiesta della Direzione Aziendale, le relative ore di attività non sono da considerarsi a carico del monte ore annuo a disposizione di ciascuna unità produttiva.

Commissione paritetica nazionale
La commissione paritetica nazionale è composta da 6 rappresentanti dell’azienda e da 6 rappresentanti sindacali di cui 3 responsabili nazionali di settore e 3 facenti parte delle organizzazioni territoriali di Fim - Fiom - Uilm.
Tale commissione si riunirà normalmente trimestralmente con partecipazione non delegabile.
In tale sede verranno approfonditi i temi relativi all’andamento ed alle prospettive dell’Azienda, con particolare riguardo a:
- scelte strategiche del gruppo;
- evoluzione del mercato;
- funzionamento del sistema di partecipazione previsto dagli accordi di gruppo;
- verifica sull’andamento del sistema premiante;
- indotto.

Commissione paritetica nazionale per la formazione
La Commissione Paritetica Nazionale per la Formazione è composta da 3 rappresentanti dell’Azienda e da 3 responsabili nazionali delle Organizzazioni Sindacali Fim - Fiom - Uilm.
Essa costituirà sede di conoscenza e di discussione del piano formativo aziendale.
Proporrà programmi formativi per i delegati sindacali e per i componenti delle commissioni aziendali. Fra questi verranno privilegiati confronti ed esperienze tra i diversi stabilimenti del gruppo.

Commissione paritetica territoriale
La Commissione paritetica territoriale interverrà:
[...]
- sulle problematiche attinenti all’indotto;
- sui processi riorganizzativi.
Essa potrà essere attivata sia dalle RSU che dall’Azienda.
Sarà composta in misura paritetica da 6 rappresentanti di Fim - Fiom - Uilm (di cui 3 componenti della segreteria territoriale e 3 delle RSU) e da 6 rappresentanti aziendali.

Commissione aziendale paritetica
La Commissione si riunirà di norma con cadenza mensile ed è composta in misura paritetica da rappresentanti di Fim - Fiom - Uilm e da rappresentanti aziendali, nel numero massimo complessivo di 12 componenti.
Nell’ambito di uno spirito partecipativo, presupposto essenziale per la funzionalità e lo sviluppo dell’operatività, la Commissione si confronta sulle seguenti tematiche:
[...]
- analisi delle esigenze formative e della crescita professionale dei lavoratori in relazione alle problematiche affrontate in tema di qualità, produttività, redditività e organizzazione del lavoro;
[...]
- analisi delle problematiche della produzione, ivi incluse quelle relative ai tempi e metodi, organizzazione del lavoro e orario di lavoro;
[...]
La commissione può richiedere ulteriori informazioni e può essere convocata da ambo le parti.
La commissione può istituire, tra i propri componenti o con l’ausilio di altri lavoratori della Indesit, gruppi di lavoro su argomenti specifici.
Dette commissioni avranno una durata predefinita e cesseranno alla scadenza del termine.
I componenti della Commissione sono tenuti alla riservatezza delle informazioni secondo quanto stabilito in materia dall’art. 2105 c.c.

Commissione aziendale per l’ambiente e la sicurezza
Fermo restando quanto disposto dal decreto legislativo n. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni, la Commissione aziendale per l’Ambiente e la Sicurezza sarà composta da 3 rappresentanti per l’Azienda e da 3 rappresentanti di Fim - Fiom - Uilm, oltre ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, nominati ai sensi del d.lgs. 626/94.
La Commissione Aziendale per l’Ambiente e la Sicurezza avrà le seguenti competenze:
- verificare con cadenza trimestrale, la natura degli eventi infortunistici e delle malattie professionali, la tipologia delle cause, il loro indice di frequenza e di gravità, individuando interventi idonei qualora se ne ravvisasse la necessità;
- programmare congiuntamente incontri di sensibilizzazione e/o formazione dei lavoratori sulle cautele da osservarsi a fronte di rischi generali o specifici collegati ad attività lavorative;
- verificare i risultati dell’utilizzo dei dispositivi di protezione sia a carattere individuale che collettivo esistenti all’interno delle singole unità;
- verificare in maniera sintetica l’applicazione del piano sanitario operante all’interno dell’Azienda nel pieno rispetto del diritto alla riservatezza proprio di ogni lavoratore;
- proporre, prioritariamente per i componenti della Commissione l’effettuazione di corsi di formazione in matteria di ambiente e sicurezza, secondo i programmi di volta in volta concordati;
- proporre indagini sull’ambiente di lavoro e la sicurezza degli stabilimenti ed accertamenti medico specialistici;
Si precisa che le ore utilizzate dalla Commissione, che vedono la partecipazione congiunta delle parti in materia di sicurezza sul lavoro, saranno a carico dell’Azienda.

D) Sistema di flessibilità
D1) Orario di lavoro

Le parti confermano il proprio impegno a ricercare sito per sito soluzioni utili a dare risposte efficaci a far fronte alla variabilità del mercato, utilizzando elementi di flessibilità contrattata che concili le esigenze dell’impresa e dei lavoratori.
Pertanto, al fine di aumentare la competitività dell’impresa e di salvaguardare e favorire il mantenimento e lo sviluppo occupazionale le parti concordano quanto segue:
- Si conferma il pacchetto di n. 7 giornate di flessibilità, con 6 ore effettivamente lavorate a fronte di 8 ore recuperate le cui modalità di attuazione verranno concordate a livello aziendale, secondo quanto previsto dall’art. 5 D.G., sez. III, del vigente CCNL Metalmeccanici in materia di orario di lavoro plurisettimanale e pertanto la flessibilità negativa verrà recuperata nell’arco dell’anno, nella giornata di sabato o nell’arco della settimana;
. la flessibilità positiva effettuata nell’ultimo quadrimestre potrà essere recuperata, in via eccezionale, come flessibilità negativa nel primo quadrimestre dell’anno successivo;
. nel caso in cui si verificassero problematiche nell’attuazione di quanto sopra, verrà convocata la Commissione Territoriale e, in caso di mancata risoluzione, la Commissione Nazionale.
- Banca ore: Fermo restando quanto previsto dall’attuale integrativo, a far data dal 1.1.2007 possono essere inserite in banca ore anche le prime 32.
- Part-time: [...]
- Implementazione di spettri generali di orario e sue modalità di attuazione, eventuali specifiche necessità degli stabilimenti di effettuare nel mese di agosto chiusure collettive per ferie inferiori alle tre settimane saranno concordate nelle sedi locali con la RSU e le strutture territoriali di Fim, Fiom e Uilm. [...]
- Lavoro straordinario 6° e 7° livello.
[...]

D2) Occupazione e tipologie contrattuali
Le parti concordano nel ritenere il contratto a tempo indeterminato la tipologia contrattuale di riferimento per l’Azienda.
In ogni caso, in considerazione della concreta esperienza realizzata in questi anni che ha consentito di assicurare una opportuna flessibilità con una maggiore competitività aziendale, si conferma la possibilità di ricorrere all’istituto dei contratti a termine e dei contratti di somministrazione a termine.
In tale ambito le parti riconfermano il proprio interesse a proseguire nel processo di consolidamento dell’occupazione attraverso un confronto periodico sulle prospettive produttive, occupazionali e professionali all’interno delle singole realtà produttive.
Pertanto l’Azienda procederà nel corso del primo semestre di ogni anno ad una verifica, in ogni singolo stabilimento, con le RSU e le organizzazioni sindacali territoriali stipulanti il presente accordo su:
a) andamento dei volumi e delle varie tipologie produttive che hanno determinato la necessità di ricorrere a contratti a tempo determinato e/o contratti somministrati;
[...]

F) Formazione/ Organizzazione del lavoro/ Inquadramento/ Prestazione
Le parti concordano sull’utilità di ricercare possibili nuove forme organizzative del lavoro capaci di migliorare la produttività, la qualità del lavoro e del prodotto anche attraverso la crescita professionale delle persone e la definizione d’idonei percorsi formativi.
Le parti altresì considerano utile una ricognizione delle attuali condizioni di lavoro propedeutica all’individuazione e predisposizione dei percorsi formativi sopra indicati.
In questo quadro le parti considerano possibile identificare nel corso del primo semestre di vigenza del presente accordo gli stabilimenti in cui poter sperimentare iniziative mirate al raggiungimento di una maggiore competitività attraverso una crescita della polivalenza e della polifunzionalità dei lavoratori che permetta un conseguente innalzamento della professionalità.
A tal fine si concorda di attivare un gruppo di lavoro paritetico che sempre entro il primo semestre 2007 avanzerà specifiche proposte di merito che saranno affrontate tra l’azienda e la RSU.

H) Ambiente di lavoro
L’Azienda, nel ribadire la propria costante attenzione e la particolare sensibilità prestata ai problemi legati all’igiene e alla sicurezza nel lavoro, nonché all’impatto ambientale dei propri processi produttivi, riconferma la piena disponibilità a consultare preventivamente e tempestivamente su dette tematiche le RLS. In particolare viene evidenziato come, nel corso degli ultimi anni, siano intervenute costanti e importanti modifiche impiantistiche che hanno consentito, tramite l’utilizzo di processi a più avanzata tecnologia, un sostanziale miglioramento delle condizioni di sicurezza e dell’ambiente lavorativo.
Il raggiungimento di questi risultati è stato possibile sia grazie alle azioni di coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze, sia grazie a interventi tecnici e organizzativi, tra i quali in particolare l’installazione di nuove linee di montaggio, ideate secondo le indicazioni previste dal D. Lgs. 626/94 e sue successive modifiche, nonché dal DPR 459/96, che hanno consentito di ridurre in maniera considerevole i rischi.
Le analisi fonometriche effettuate negli ambienti di lavoro hanno dimostrato come i livelli di esposizione professionale siano mediamente più bassi rispetto a quelli degli anni precedenti.
Per quanto riguarda il microclima degli ambienti di lavoro, le più recenti valutazioni hanno evidenziato un sensibile miglioramento degli standard qualitativi di benessere termo-igrometrico (raggiunti tramite interventi tecnici specifici) grazie all’installazione di nuovi forni di verniciatura e per i prossimi anni si continuerà ad effettuare ulteriori interventi volti ad ottenere un continuo miglioramento delle condizioni microclimatiche sia attraverso l’innovazione dei processi produttivi, sia mediante miglioramenti tecnici.
Quanto sopra con il coinvolgimento e contributo delle RLS nella valutazione degli specifici interventi tecnici atti a migliorare particolari condizioni di disagio che possano eventualmente emergere dalle indagini microclimatiche effettuate da enti tecnici specializzati nei vari siti produttivi.
In tale ottica le parti ricercheranno entro il mese di maggio del prossimo anno le priorità ambientali presenti in ciascun sito produttivo al fine di valutare ed adottare le possibili azioni da porsi in essere.
Infine l’impegno aziendale si concretizzerà con la realizzazione di un continuo miglioramento delle condizioni ambientali la cui efficienza sarà verificata con l’ottenimento della certificazione ISO 14001 nel 2007 di altri stabilimenti come già avvenuto per il sito di Albacina.