Regione Umbria
Deliberazione dell’Assemblea Legislativa 25 maggio 2021, n. 151.
Infortuni e morti bianche sul lavoro - Adozione di iniziative e misure urgenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
B.U.R. 23 giugno 2021, n. 38

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA

Vista la legge regionale statutaria 16 aprile 2005, n. 21 (Nuovo Statuto della Regione Umbria) e successive modificazioni;
Vista la deliberazione del Consiglio regionale 8 maggio 2007, n. 141 (Regolamento interno dell’Assemblea legislativa) e successive modificazioni;
Vista la mozione presentata dai consiglieri Meloni (prima firmataria), Bori, Bettarelli, Porzi, Paparelli, De Luca, Fora e Bianconi, concernente: “Infortuni e morti bianche sul lavoro - Adozione di iniziative e misure urgenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro” (Atto n. 907);
Udita l’illustrazione della mozione in oggetto da parte della consigliera Meloni;
Uditi gli interventi dei consiglieri;
Visto l’emendamento presentato dalle consigliere Pace e Fioroni, con il consenso della prima firmataria;
Udita l’illustrazione dell’emendamento suddetto da parte della consigliera Meloni e l’intervento del consigliere Bori;
 

all’unanimità dei voti espressi nei modi di legge dai 17 consiglieri presenti e votanti sull’atto n. 907, come emendato

DELIBERA

di approvare il seguente ordine del giorno:
 

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA
VISTA

la gravissima esplosione che si è verificata venerdì 7 maggio presso la Greenvest di Gubbio in vocabolo Canne Greche che ha causato la morte di due lavoratori, il ferimento grave di altre tre persone e di un vigile del fuoco rimasto intossicato nelle operazioni di soccorso;
 

PREMESSO CHE

nelle more dell’accertamento delle cause che hanno determinato la tragedia, resta il dato gravissimo della perdita di vite umane di fronte a cui questa Istituzione esprime il più profondo cordoglio;
al dramma della perdita della vita di questi lavoratori fa seguito il danno irrimediabile alle loro famiglie ed all’intera comunità regionale;
 

RITENUTO PERTANTO CHE

questa Regione debba attivarsi con ogni misura per il sostegno anche economico delle famiglie delle vittime;
 

CONSIDERATO CHE

in Italia nel 2020 sono morte sul posto di lavoro quasi 2000 persone;
nei primi tre mesi del 2021 sono state 185 le morti sul lavoro, per una media di oltre 50 decessi al mese, più di 15 alla settimana;
solo la settimana scorsa sono state 11 le persone decedute nel posto di lavoro nel nostro Paese;
a questi numeri drammatici si affiancano anche i numeri delle morti sul lavoro dovute al contagio da Covid 19, per un totale di 499 vittime rilevate da gennaio 2020 a febbraio 2021;
 

EVIDENZIATO CHE

i recenti incidenti mortali sul lavoro ci obbligano ad interrogarci e soprattutto ci esortano ad intervenire tempestivamente sul tema della sicurezza dei lavoratori nella nostra regione;
esiste peraltro una relazione diretta tra precarietà, mancata formazione e insicurezza sul lavoro, che determina per i lavoratori l’impossibilità di ricevere un’adeguata formazione sulla sicurezza a causa dell’intermittenza del rapporto di lavoro;
la tendenza di aumento di infortuni e di morti sul lavoro è infatti molto spesso frutto di un processo di dequalificazione del lavoro, di precarizzazione, di attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi anche del loro diritto a lavorare in sicurezza;
occorre dedicare una particolare attenzione anche ai temi dell’invecchiamento attivo visto il gran numero di lavoratori anziani esposti ai rischi di infortunio per affaticamento, visto che in quasi tutte le imprese sono ormai aumentati i carichi di lavoro e la velocità di realizzazione, con una riduzione ormai generalizzata delle pause lavorative;
 

RITENUTO CHE

la Regione Umbria e le Istituzioni locali devono adoperarsi affinché le tematiche relative alla prevenzione e alla sicurezza negli ambienti di lavoro rivestano una importanza strategica e prioritaria nelle azioni di governo;
la scarsa frequenza di controlli nei luoghi di lavoro da parte delle strutture preposte rappresenta anch’esso un problema concreto e non più rinviabile, è necessario quindi che si investa anche potenziando in modo adeguato gli organici preposti a queste funzioni;
 

RICORDATO

il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (Decreto legislativo 81/08, e successive modificazioni) che ha introdotto un sistema di prevenzione e sicurezza a livello aziendale basato sulla partecipazione attiva di una serie di soggetti interessati alla realizzazione di un ambiente di lavoro idoneo a garantire la salute e la protezione dei lavoratori, che si sviluppa attraverso una serie di precise linee di intervento (monitoraggio dei rischi ed attuazione di azioni volte alla riduzione degli stessi; interventi sugli impianti, sui metodi di lavorazione, sulle materie prime o comunque da lavorare; protezione individuale o collettiva dei lavoratori; procedure di informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori);
 

CONSIDERATO CHE

è fondamentale e non più procrastinabile, accertarsi che tutte le imprese si adeguino ad attuare tutte le misure previste volte ad assicurare la piena tutela e salvaguardia dei lavoratori nei luoghi di lavoro - sancita anche nella Carta costituzionale e ribadita nel D.Lgs. 81/2008 - così da ridurre al minimo il pericolo ed il rischio di morti ed infortuni sul lavoro;
 

VISTO ALTRESÌ CHE

l’anno scorso l’Ispettorato nazionale del lavoro ha riscontrato un tasso di irregolarità del 79,3%. su l0mila aziende ispezionate;
tali dati ci confermano l’importanza dei controlli ed allo stesso tempo ci indicano come sia ancora purtroppo carente la cultura della prevenzione dei rischi da lavoro nel nostro Paese;
 

TENUTO CONTO CHE

i dolorosi fatti di cronaca hanno spesso un denominatore comune che attribuisce da un lato alla carenza nelle misure di sicurezza e dall’altro allo stress e alla fatica causati da problemi organizzativi dovuti a ritmi sempre più incalzanti, la vera causa di morte sul lavoro;
occorre quindi adoperarsi a tutti i livelli, sensibilizzando il più possibile imprenditori e lavoratori poiché il diritto a lavorare in sicurezza è una questione non solo di dignità del lavoro, ma anche una questione di civiltà;
occorre inoltre che le Istituzioni si impegnino mettendo al centro della scena politica e dei modelli produttivi il valore del lavoro;
 

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

- a potenziare l’azione di coordinamento della Regione Umbria nei confronti dei soggetti che operano nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro promuovendo sinergie con tutti gli attori sociali che, a vario titolo, sostengono e si occupano di azioni per la sensibilizzazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;
- a prevedere una ricognizione delle risorse per poter adottare opportune iniziative volte ad assicurare tutte le condizioni di massima sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro e, quindi, di tutela dei lavoratori, al fine da ridurre al minimo ogni tipo di infortunio e/o decesso sul lavoro, attraverso una scrupolosa attività di prevenzione, che preveda il rafforzamento della formazione e dell’informazione dei lavoratori e, non da ultimo, attraverso rigorosi e costanti controlli, anche con la immissione nei ruoli di nuove unità di personale qualificato, con competenza specifica;
- a prevedere ulteriori forme di sostegno in particolare alle piccole e medie imprese nell’effettiva applicazione degli obblighi di legge e di diffusione della cultura della salute e della sicurezza, con la previsione di speciali premialità per quelle maggiormente efficienti e sensibili alla problematica;
- a potenziare gli investimenti per la promozione della sicurezza e dei diritti sul lavoro attraverso l’educazione permanente e la formazione dei lavoratori nonché prevedere incontri con gli addetti alla sicurezza sui luoghi lavoro negli istituti scolastici superiori per aumentare la cultura della sicurezza negli studenti e ad effettuare incontri formativi nelle singole aziende.