Tipologia: Protocollo operativo
Data firma: 11 marzo 2008
Parti: Istituzioni, OO.AA., OO.SS.
Settori: Edilizia, Viterbo
Fonte: INAIL
Protocollo operativo per costituire una rete
socio-istituzionale volta a contrastare il lavoro irregolare nell'edilizia
pubblica e privata e favorire il rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri.
Il Prefetto di Viterbo, il Presidente della Provincia di Viterbo, il Presidente
della Camera di Commercio, il Rettore dell'Università degli Studi della Tuscia,
i Sindaci dei Comuni della Provincia, il Sindaco di Oriolo Romano rappresentante
Anci della provincia di Viterbo, il Questore, il Comandante Provinciale dei
Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Comandante
Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, il Comandante Provinciale dei
Vigili del Fuoco, il Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro, il
Direttore Generale dell'Ausl di Viterbo, il Direttore dell'Inail, il Direttore
dell'Inps, il Direttore Provinciale dell'Arpa*,
il Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale, il Presidente della Cassa Edile, il
Presidente dell'Edilcassa il Direttore dell'Agenzia delle Entrate di Viterbo, i
Segretari provinciali delle organizzazioni sindacali più rappresentative a
livello provinciale ( Cgil - Cisl - Uil, Ugl), le Associazioni di categoria
datoriali di Viterbo (Confindustria, Federlazio, Confcommercio, Confesercenti,
Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Cia), gli Ordini e i Collegi
professionali degli Ingegneri, Architetti ,Geometri, Periti Industriali,
Consulenti del Lavoro, Dottori Agronomi, il Presidente del Comitato Paritetico
in edilizia, il Presidente della Commissione Provinciale Artigianato presso la
Camera di Commercio.
Premesso che:
- il problema del lavoro irregolare rappresenta, sia in campo nazionale,
regionale e locale, un fenomeno che incide negativamente sullo sviluppo delle
imprese che operano nella legalità;
- dai dati disponibili si rileva come l'edilizia sia, in particolare, uno dei
settori interessati dal fenomeno del ricorso al lavoro irregolare;
- allo stesso tempo l'edilizia risulta essere uno degli assi portanti
dell'economia provinciale ove è necessario garantire condizioni di concorrenza
leale;
- anche in altri settori il fenomeno, seppur statisticamente meno evidente,
appare comunque presente;
- l'emersione dal lavoro sommerso costituisce uno dei fattori più importanti per
garantire il rispetto della normativa inerente ai rapporti di lavoro, nonché il
raggiungimento della più ampia legalità nel mondo del lavoro;
Tenuto conto di quanto evidenziato in sede di riunione della
Conferenza Permanente, Sezione I (amministrazioni d'ordine) e II (sviluppo
economico e attività produttive), tenutasi presso la Prefettura di Viterbo il 10
luglio 2007;
Attesa la necessità di promuovere coordinate iniziative volte a
prevenire il fenomeno del lavoro irregolare, con la puntuale applicazione degli
strumenti normativi nazionali e regionali in materia, nonché di rendere ancor
più incisiva, stabile e coordinata l'attività di controllo da parte degli Uffici
preposti alla vigilanza nel settore, mediante un apposito protocollo d'intesa,
al fine di ottimizzare i risultati delle attività singolarmente svolte, anche
mediante l'uso di una modulistica comune, da approvare nell'ambito del CLES
provinciale e comunque fatte salve le competenze attribuite al predetto
organismo dal decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124;
Ritenuto che per conseguire tali finalità è necessario favorire un
circuito delle informazioni in possesso dei singoli Enti, ai fini del controllo
incrociato dei dati e della realizzazione di un dispositivo integrato di
intervento anche alla luce di quanto previsto dall'art. 1 - comma 1 - del
suindicato decreto legislativo per i profili di ordine e sicurezza pubblica, nel
rispetto della normativa sulla privacy e delle eventuali riserve di legge;
Considerato pertanto necessario far seguire alla sensibilizzazione
e informazione sul tema la fase operativa di realizzazione di una RETE di
collaborazione socio-istituzionale per contrastare l'illegalità favorendo la
crescita della cultura del lavoro regolare e della sicurezza coinvolgendo gli
enti locali, l' Università della Tuscia, l'Ufficio Scolastico Provinciale, gli
ordini professionali, le associazioni di categoria datoriali (Confindustria,
Federlazio, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Coldiretti,
Confagricoltura, Cia), le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello
provinciale (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e gli enti preposti alla vigilanza
(Direzione Provinciale del Lavoro, Azienda Usl di Viterbo Inail, Inps, e Forze
dell'Ordine);
Atteso pertanto che:
- le parti intendono intervenire fornendo la propria fattiva collaborazione per
combattere ogni forma di evasione ed elusione contributiva e fiscale realizzata
tramite lo sfruttamento del lavoro irregolare e delle varie forme di violazione
dei diritti fondamentali della persona e della civile convivenza;
- un forte impulso alla lotta al lavoro irregolare, cui si accompagna anche una
maggiore incidenza degli infortuni sul lavoro, possa venire dai Sindaci, dagli
Ordini e Collegi professionali, dalle Forze sociali e dalle Associazioni di
categoria, ciascuno per le proprie competenze specifiche, in materia di
assistenza ai lavoratori e monitoraggio della situazione dei lavori,
dell'occupazione e della regolarità contributiva, nonché della sicurezza e
igiene del lavoro nei cantieri ed in tutti i luoghi di lavoro.
Vista la necessità di:
- salvaguardare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, la regolarità dei
rapporti di lavoro;
- fornire alla istituenda Commissione operante presso l'Ufficio Territoriale del
Governo di Viterbo strumenti ed informazioni al fine di coordinare, mirare e
ottimizzare l'attività di prevenzione e monitoraggio nel delicato settore;
Si conviene e si stipula quanto segue:
presso la Prefettura di Viterbo - presieduta dal Prefetto , o in caso di sua
assenza o impedimento dal Vice Prefetto Vicario- viene istituita nell'ambito
della Conferenza permanente - Sezioni Amministrazioni d'Ordine ed Attività
produttive e Sviluppo economico - una Commissione per lo studio e la promozione
delle iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, anche sotto il profilo
della formazione e della informazione, in materia di sicurezza dei cantieri,
igiene dei luoghi di lavoro e contrasto al lavoro irregolare, con il compito di
collaborare con il CLES al fine di fornire ogni possibile supporto, volto a
integrarne le conoscenze e a rendere ancor più incisivo il contributo degli enti
che operano per la prevenzione del lavoro irregolare.
Della Commissione sono membri effettivi:
- il Presidente della Provincia di Viterbo e/o Assessore con delega alle
Politiche del Lavoro;
- il Direttore Provinciale del Lavoro - Presidente del CLES;
- il Questore;
- il Comandante Provinciale dei Carabinieri;
- il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza;
- il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato;
- il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco;
- il Direttore Generale dell'Azienda Usl Viterbo;
- il Direttore Provinciale dell'Inail;
- il Direttore Provinciale dell'Inps;
- il Direttore dell'Agenzia delle Entrate di Viterbo;
- il Presidente della Camera di Commercio;
- il Presidente della Commissione Provinciale Artigianato presso la Camera di
Commercio;
Detti componenti potranno partecipare alle riunioni anche tramite propri
rappresentanti:
- il Dirigente dell'Area I della Prefettura di Viterbo, responsabile della 1A
Sezione della Conferenza Permanente (amministrazione d'ordine);
- il Dirigente dell'Area III della Prefettura di Viterbo, responsabile della 2A
Sezione della Conferenza Permanente (sviluppo economico e attività produttive).
Alle riunioni della predetta Commissione nelle sedute plenarie che si terranno
semestralmente - o, in caso di necessità, con diversa cadenza temporale -
saranno convocati, quali invitati permanenti, le organizzazioni e i soggetti
firmatari del presente protocollo.
Per i Comuni parteciperà il Sindaco di Oriolo Romano quale rappresentante dell'Anci
per la provincia di Viterbo.
In tali occasioni il Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro
rappresenterà l'attività svolta anche ai fini di consentire al Prefetto ogni
eventuale valutazione per i connessi profili di ordine e sicurezza pubblica.
Su temi specifici inerenti la programmazione dell'attività di vigilanza la
Commissione si riunirà in forma ristretta.
Si conviene, altresì, di:
- definire misure di coordinamento delle attività nel campo della prevenzione e
della informazione, al fine di scongiurare i negativi effetti di una eventuale
dispersione o sovrapposizione delle risorse;
- favorire la massima sinergia tra gli enti preposti al controllo e le forze
dell'ordine, anche al fine di facilitare un maggiore scambio di informazioni
nell'ambito dell'attività di vigilanza;
- indirizzare gli interventi di prevenzione, sensibilizzazione e monitoraggio,
in una prima fase nel settore dell'edilizia, ove più elevata risulta essere la
percentuale di irregolarità;
- promuovere iniziative didattiche di sensibilizzazione e di prevenzione sul
tema anche nel mondo della scuola;
- coinvolgere gli Ordini professionali affinché sensibilizzino i propri iscritti
per la redazione di progetti cui unire sempre piani di sicurezza adeguati;
In particolare:
le Associazioni di categoria delle imprese che svolgono lavori di
edilizia nel territorio della provincia di Viterbo si impegnano a svolgere opera
di sensibilizzazione nei confronti dei propri associati, finalizzata
all'osservanza del presente accordo e delle relative modalità applicative;
gli Ordini e i Collegi professionali si impegnano a curare la
massima informazione ai propri iscritti sugli obblighi dei Coordinatori per la
progettazione dell'opera e dei Coordinatori per l'esecuzione dei lavori (D.Lgs.
n. 494/96 e D.Lgs. n. 528/99), nell' individuazione della manodopera impiegata
nei cantieri, e segnatamente sull'obbligo di verificare:
la consistenza delle opere da realizzare in cantiere, anche in relazione al
cronoprogramma da attuare;
l'entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno;
La Provincia di Viterbo, nella persona del Presidente o
dell'Assessore con delega alle Politiche del Lavoro, istituisce e coordina
l'Osservatorio ed il monitoraggio per la promozione della sicurezza di tutto il
mondo del lavoro e per lo sviluppo di azioni integrate e programmi di intervento
per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute nei luoghi di
lavoro, per una cultura della salvaguardia della salute ma soprattutto della
vita dei lavoratori, come da Allegato A, che costituisce parte integrante del
presente documento. Parteciperanno fattivamente alle attività dell'Osservatorio
tutti i soggetti firmatari del presente protocollo operativo.
L' Osservatorio provinciale inviterà ad ogni riunione l'Assessore regionale del
Lazio alle Politiche del Lavoro al fine del ruolo di attuazione per i
provvedimenti superiori di competenza, così come previsto dal D.P.C.M. 21
dicembre 2007, pubblicato sulla G.U. n. 31 del 06/02/2008.
I comuni
Si impegnano, anche attraverso modifiche del proprio regolamento
edilizio/urbanistico, a:
A) consegnare al committente, al momento della richiesta della concessione o
autorizzazione, il materiale informativo elaborato dalla Ausl, dalla Direzione
Provinciale del Lavoro, dall'Inail, dalla Camera di Commercio Industria
Artigianato Agricoltura, dalle Parti Sociali e dagli Ordini e Collegi
Professionali circa gli obblighi e le responsabilità previsti dal D.Lgs 494/96;
B) richiedere all'atto dell'acquisizione dei progetti per il rilascio della
concessione o autorizzazione che la relazione tecnica di progetto contenga le
indicazioni sulla presunta entità dei lavori espressa in uomini-giorno, nonché
le motivazioni che comportano o meno l'obbligo di nomina, da parte del
committente, del coordinatore della sicurezza per la progettazione e del
coordinatore della sicurezza per l'esecuzione dell'opera ai sensi dell'art. 3
del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494.
Nel caso in cui la relazione preveda la nomina del coordinatore della sicurezza
per la progettazione e per l'esecuzione dell'opera, acquisire l'atto con il
quale il committente nomina il coordinatore della sicurezza per la progettazione
ed eventualmente per l'esecuzione dell'opera.
C) acquisire il nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori, con l'indicazione
dell'organico medio annuo (art. 3 - comma 8 - lettera b/ter del D.Lgs. n.
494/96, come modificato e integrato dal D.Lgs. n. 528/99 e dal D.Lgs. n.
276/03).
D) acquisire, prima dell'inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o
della denuncia di inizio attività (DIA), il nominativo delle imprese esecutrici
dei lavori nonché, direttamente e non tramite l'impresa interessata, il DURC
relativo alle imprese stesse. In caso di variazione dell'impresa esecutrice dei
lavori, sprovvista di DURC, è sospesa l'efficacia del titolo abilitativo (sia
esso denuncia di inizio attività o permesso, disciplinati dal D.P.R. 380/2001,
c.d. Testo Unico dell'edilizia).
E) sospendere la concessione o autorizzazione in caso di accertata assenza della
certificazione della regolarità contributiva (DURC) delle imprese esecutrici dei
lavori, in conformità ai disposti del decreto legislativo 14.8.1994, n. 494,
art. 8 comma b-ter.
F) trasmettere mensilmente all'Inail l'elenco delle concessioni o autorizzazioni
rilasciate, con la relativa indicazione delle ditte interessate, allo scopo di
verificare se il committente, in possesso di permesso di costruire o DIA,
provveda a denunciare i lavori all'Inail (art. 18 del Testo Unico delle
disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e
le malattie professionali approvato con D.P.R. n. 1124/65).
G) i Comuni che si avvalgono direttamente della procedura telematica DURC sono
esentati dagli adempimenti di cui al punto F).
Inail
si impegna a:
fornire ai Responsabili del provvedimento e ai Direttori dei Lavori dei Comuni
una abilitazione per l'accesso telematico alla procedura DURC, al fine della
verifica immediata della veridicità del certificato DURC presentato;
ad effettuare, d'intesa con la Asl di Viterbo, incontri formativi con i
predetti Responsabili del provvedimento e ai Direttori dei Lavori sulla
normativa relativa agli appalti, con le innovazioni introdotte dalla legge n.
123/2007 e dal D. Lgs. 163/2006;
ad effettuare, d'intesa con la Asl di Viterbo e l'Ufficio Scolastico
Provinciale, incontri formativi/informativi negli Istituti scolastici, fornendo
materiale didattico e divulgativo.
La Direzione provinciale del lavoro (Dpl)
si impegna a:
realizzare percorsi formativi su temi specifici di sicurezza del lavoro e
organizzazione e gestione di rapporti di lavoro rivolti prevalentemente alle
piccole e medie imprese del comparto costruzioni;
realizzare una o più giornate di studio relativamente alla problematica della
stima dei costi della sicurezza nei cantieri e alla sua incidenza nella
procedura di appalto rivolte a responsabili e funzionari del settore lavori
pubblici degli Enti Locali e ai professionisti privati che con essi
interagiscono (progettisti, direttori lavori e responsabili della sicurezza).
L'ufficio scolastico provinciale
si impegna a promuovere iniziative didattiche di sensibilizzazione sui temi
della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, del lavoro irregolare e del
lavoro minorile, al fine di concorrere fattivamente allo sviluppo della cultura
dell'occupazione regolare, della legalità e dell'emersione.
Entro un anno dalla sottoscrizione del presente protocollo si procederà, in sede
di Conferenza Permanente, alla verifica degli esiti conseguiti.
Viterbo, 11 marzo 2008
Allegato A
Provincia di Viterbo Assessorato alle Politiche del Lavoro
Osservatorio e monitoraggio per la promozione della sicurezza sul mondo del
lavoro e per lo sviluppo di azioni integrate e programmi di intervento per il
miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro,
per una cultura e salvaguardia della salute ma soprattutto della vita dei
lavoratori
Premesso che il numero degli infortuni sul lavoro registrati negli
ultimi anni nella provincia di Viterbo indica il perdurare di un fenomeno
socialmente ed umanamente grave
Che per intervenire in maniera incisiva al fine di fronteggiare
adeguatamente il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie
professionali è necessario il coinvolgimento e l'azione unitaria delle
Amministrazioni, degli Enti, delle Associazioni di categoria interessate e delle
Organizzazioni sindacali confederali
Che appare necessario acquisire i dati relativi al fenomeno
infortunistico e alle malattie professionali, al fine di svolgere una funzione
di riferimento e di diffusione delle chiavi interpretative degli stessi
Considerata la centralità della cultura della sicurezza, che trova
nel D.Lgs. n. 626/94 formale riconoscimento normativo e valido strumento per la
prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali
Considerata, altresì, la L. 123 del 3 agosto 2007 "Misure in tema
di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il
riassetto e la riforma della normativa in materia"
Rilevato che la cultura della sicurezza deve essere propria di
tutte le figure impegnate nell'esercizio delle attività professionali ed
imprenditoriali
Considerata la necessità di mettere in campo tutte le strategie
possibili ed idonee per invertire la preoccupante tendenza in atto e per
rimuovere le cause del fenomeno
Ritenuto di poter ottimizzare l'azione delle parti interessate
volta alla collaborazione con tutti gli Enti e le strutture presenti a livello
provinciale e regionale che possano produrre informazioni utili alla prevenzione
Rilevata l'esigenza di formulare proposte in ordine
all'applicazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e favorire lo
sviluppo delle informazioni e delle relazioni fra soggetti diversi
Ritenuto necessario fornire un più incisivo impulso all'attività
di formazione dei lavoratori anche in funzione delle mutate modalità di accesso
al lavoro che portano a nuove forme contrattuali ed all'inserimento lavorativo
di lavoratori migranti
Ravvisata la necessità di sviluppare su questi temi più proficue
collaborazioni tra mondo del lavoro e mondo della formazione, con particolare
coinvolgimento delle Università presenti sul territorio
Considerato che l'Assessorato al Lavoro, Pari Opportunità e
Politiche Giovanili e l'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio sostengono
le politiche per la sicurezza sul posto di lavoro e che pertanto andranno
ricercate le necessarie sinergie
Stante la necessità, avvertita a tutti i livelli, di un confronto
permanente tra istituzioni e parti sociali sui temi della sicurezza sui luoghi
di lavoro per meglio individuare gli elementi che ne impediscono la totale
affermazione negli ambienti di lavoro
Si conviene quanto segue
Viene costituito un tavolo di lavoro permanente di confronto composto da tutti i
soggetti sottoscrittori e presieduto dall'Assessorato alle Politiche del Lavoro
della Provincia di Viterbo - con la finalità di concertare le politiche in tema
di sicurezza dei lavoratori e con il compito di strutturare un programma di
lavoro che garantisca
a) l'approfondimento della conoscenza e della comprensione del fenomeno
attraverso la raccolta delle informazioni sugli infortuni e sulle malattie
professionali disponibili presso i vari enti e soggetti preposti alla
prevenzione ed alla vigilanza.
b) la promozione di una cultura della sicurezza attraverso la diffusione delle
informazioni e lo scambio di notizie e di esperienze
- il raccordo degli interventi formativi di competenza dei vari soggetti e
l'introduzione dei temi della sicurezza tra le materie delle scuole di ogni
grado;
- la sensibilizzazione diffusa dell'opinione pubblica attorno ai problemi della
sicurezza e della legalità finalizzata ad una crescita della coscienza sociale,
affinché il pieno e convinto rispetto delle norme e degli impegni diventi
fondamento dell'azione quotidiana e dei comportamenti singoli e collettivi;
c) il concorso per l'individuazione di settori prioritari d'intervento e di
percorsi di prevenzione mirati, nella Provincia di Viterbo, per far sì che lo
sviluppo della politica della sicurezza sul lavoro si traduca nella maggiore
razionalizzazione ed integrazione dei programmi e delle attività di sostegno
alle imprese e nell'omogeneità di comportamento nell'applicazione delle
disposizioni
I soggetti firmatari si impegnano a sviluppare l'attività di cui ai punti
precedenti, mantenendo uno stretto raccordo tra le parti interessate, al fine di
valorizzare tutte le componenti del sistema di prevenzione ed ottimizzare l'uso
delle risorse.
Per il raggiungimento degli obiettivi proposti nel presente protocollo e per la
definizione degli aspetti operativi saranno convocate dalla Provincia riunioni
periodiche, almeno ogni sei mesi o su richiesta dei singoli soggetti firmatari.
Alle riunioni, in relazione ai temi trattati, potranno essere invitati altri
soggetti coinvolti, a seconda delle necessità.
Per consentire le funzionalità del tavolo di lavoro è istituita una segreteria
tecnica presso l'Assessorato alle Politiche del Lavoro della Provincia di
Viterbo, che opererà su delega del tavolo stesso, in stretta collaborazione con
la Commissione provinciale di concertazione sul lavoro.
Nel contempo il tavolo di lavoro potrà delegare particolari attività a
specifiche commissioni formate da alcune componenti del tavolo stesso.
Si concorda inoltre
a) che è necessario diffondere nel mondo della scuola e dell'Università la
cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro, con il coinvolgimento dei
referenti istituzionali e delle autorità scolastiche competenti, integrando
anche i progetti già in essere al fine di introdurre spazi formativi specifici,
da inserire nell'attività didattica
b) che è essenziale una azione di promozione della cultura della sicurezza sul
lavoro rivolta alla popolazione in generale, mediante campagne di
sensibilizzazione su organi di stampa e di informazione
c) di integrare le conoscenze per aumentare l'efficienza e l'efficacia degli
enti che operano nella prevenzione del lavoro irregolare
d) la Dpl di Viterbo, l'Inail di Viterbo, l'Asl di Viterbo e la Provincia di
Viterbo si impegnano a realizzare semplici forme di integrazione nello scambio
delle informazioni necessarie alla realizzazione dei compiti condivisi nel
presente tavolo
Le riunioni del presente tavolo sopra previste saranno finalizzate anche alla
verifica delle attività svolte nel periodo precedente.
Il presente documento rappresenta, per i punti sopra elencati, il primo prodotto
del tavolo di lavoro, mirato a stimolare una interpretazione integrale e
rispondente ai principi ispiratori delle normative e leggi vigenti in materia di
salute e sicurezza dei luoghi di lavoro.
* In attesa di adesione