Tipologia: Verbale
Data: 8 maggio 2020
Parti: Comitato Igiene e Sicurezza del Lavoro ex art. 7 d.lgs 272/99
Settori: Trasporti, Porti di Genova
Fonte: portsofgenoa.com


PORTS of GENOA
VADO LIGURE SAVONA PRA GENOVA
Comitato igiene e sicurezza del lavoro ex art. 7 d.lgs 272/99 - Comparto operazioni di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi -

Covid “fase 2”, DPCM 26/04, protocolli allegati e relative circolari e documenti in merito

Memo della seduta in modalità di videoconferenza del 08/05/2020
La riunione ha per oggetto approfondimenti e specificazioni sulle azioni che il comparto industriale deve porre in essere per assecondare una ripresa delle attività di fase 2, in coerenza con le esigenze di sicurezza sanitaria attagliata alle dimensioni, talora modeste, delle aziende.
Il Presidente del Comitato riepiloga i temi della convocazione, focalizzati su i) la verifica della coerenza integrale dei protocolli di sicurezza aziendale, come riferiti ai requisiti del Protocollo nazionale di allegato 6 al Dpcm del 26 aprile; ii) la costituzione e la composizione del comitato di sicurezza aziendale, mirato alla normativa speciale di contenimento Covid-19 e conforme anche alle specifiche e concrete esigenze di sicurezza delle piccole aziende.
Richiama i documenti inviati ai componenti del Comitato, con lo scopo di fornire strumenti di tempestiva attuazione delle misure di sicurezza e una disamina dei Protocolli allegati al Dpcm del 26 aprile, che risultano essere non perfettamente coordinati rispetto ai precedenti protocolli del 14 e 20 marzo:
- relazione Covid su “fase 2” e DPCM 26/04 - PORTO DI GENOVA - Considerazioni generali e considerazioni mirate al comparto cantieristico, redatta da AdSP inerente al Dpcm e ai protocolli annessi;
- informativa Imprese COVID-19 Rev. 30/04/2020, prodotta dalle ASL liguri quale check list di autocontrollo per le aziende.
Quale aggiornamento di specie, come esposto nella relazione inviata, rappresenta che i Protocolli allegati n. 8 e 9 al Dpcm del 26 aprile non sembra contengano introduzioni innovative; pertanto, le introduzioni specifiche di maggiore interesse, comportanti alcune varianti agli attuali assetti, sono inserite nel Protocollo allegato n. 6 al Dpcm o nel Dpcm stesso, e sono state evidenziate in relazione.
Evidenzia l’importanza di fornire in sede di Comitato tali aggiornamenti e conseguire approfondimenti, dal momento che nel comparto industriale numerose attività si sono interrotte o sono proseguite a ritmo e personale ridotto: a differenza del comparto commerciale, ove il modello operativo/gestionale dell’ente di fase 1 ha già garantito l’integrale prosecuzione in sicurezza delle attività -come è intendimento della fase 2- molte aziende del comparto industriale “esordiscono” ora nella ripresa delle attività, e quindi nelle necessità di sicurezza sanitaria. L’eterogeneità dimensionale delle aziende del comparto industriale rende più variegata l’attuazione delle misure di sicurezza previste; pertanto, raccomanda lo sforzo delle piccole aziende all’adempimento essenziale del protocollo di sicurezza aziendale, previo confronto con le rappresentanze dei lavoratori, e del comitato di sicurezza aziendale. A supporto, ricorda l’avvenuta diffusione alle stesse dei documenti citati e la concertata azione di ricognizione/verifica da parte dell’ufficio ispettorato AdSP, su circa 25 aziende del comparto.
Prima di esaminare i temi centrali della convocazione, chiede se siano necessari chiarimenti sulla relazione AdSP di accompagnamento e, a seguire, di mettere in evidenza ulteriori problematiche del comparto.
Cantieri S. Giorgio del porto rappresenta l’esigenza di comprendere come gestire in sicurezza l’uso dei veicoli aziendali per effettuare brevissimi spostamenti lavorativi nell’ambito del comparto, in assenza di formali e specifiche indicazioni. Propone, per un veicolo tipo da cinque posti, una prescrizione d’uso circoscritta a quattro persone che indossano la mascherina di protezione, con finestrini aperti per il ricircolo dell’aria e l’impianto di condizionamento spento. In alternativa, chiede ad ASL una soluzione percorribile che abbia riguardo delle esigenze operative.
ASL 3 illustra le indicazioni adottate dal proprio ente per gli spostamenti di durata breve (entro i quindici minuti): uso del veicolo limitato a due persone, collocate rispettivamente nel sedile anteriore e in quello posteriore, che indossano la mascherina di protezione, mantenendo i finestrini aperti per il ricircolo dell’aria e osservando l’obbligo di igienizzare, con soluzione idroalcolica presente a bordo, le mani e i punti di maggior contatto dell’abitacolo, quali volante e cambio marce. Per spostamenti brevissimi come quelli compiuti all’interno del comparto, con pochi minuti di esposizione, ritiene che il datore di lavoro debba mantenere la condizione di rischio inalterata, senza incorrere nell’errore di attribuire alla mascherina una eccessiva azione protettiva e di sicurezza anti-contagio a prescindere dal distanziamento; poste queste condizioni -incluse le misure di sicurezza pratiche accennate-, preso atto delle esigenze di spostamento e della brevissima durata, ritiene possano eventualmente essere adottati criteri specifici, riferiti anche alle caratteristiche di ampiezza del mezzo e di distanziamento dei posti.
Viene posta la questione dello smaltimento dei dispositivi di protezione individuale utilizzati dal lavoratore (ovviamente non sintomatici o “sospetti”. Osserva che i dispositivi di protezione, incluse le mascherine chirurgiche, ed i guanti in lattice “utilizzati” non devono essere lasciati incustoditi dopo il loro utilizzo. Per il loro smaltimento, ritiene -al momento- rientri nelle ordinarie procedure previste per i rifiuti non classificati come infettivi; salvo eventuali successive indicazioni in merito della Regione Liguria, dato che risulta che la stessa stia approfondendo la materia.
Confindustria Genova esprime apprezzamento per la check list realizzata dalle ASL liguri, e rappresenta in corso di definizione linee guida promosse dalla stessa Confindustria per l’adozione e l’attuazione del protocollo di sicurezza anti-contagio, riconoscendo nel Comitato di Igiene e Sicurezza un importante punto di incontro e coinvolgimento. Riferisce risultare, in via generale, una attenzione attuativa del comparto in ordine alle misure, come sembra confermato dalle prime verifiche fatte da organi di controllo di ASL e AdSP.
Cgil Liguria condivide i contenuti della relazione AdSP e dell’informativa Imprese delle ASL; tuttavia, poiché un buon numero di aziende sono prive di RSU, riferisce di avere contezza solo parziale dello stato di attuazione dei protocolli e del comitato di sicurezza aziendale; espone anche la problematica interferenziale, soprattutto a bordo nave, che vede la presenza congiunta di varie aziende in subappalto.
Il Presidente del Comitato precisa, come riportato nella relazione inviata, che sul tema interferenziale il Protocollo allegato n. 6 al Dpcm innova, prevedendo specificamente in capo all’azienda committente l’obbligo di informare le imprese terze appaltatrici sulle misure adottate nel luogo di lavoro - misure, in termini generali, in ogni caso comuni a ogni azienda operante sul territorio nazionale - e di vigilarne il rispetto.
Sull’ottemperanza alle misure da parte delle aziende, precisa che il ruolo di AdSP e ASL è un ruolo di controllo e di supporto, non “certificativo”, chiedendo a Confindustria -dando comunque atto della sua azione già in essere- di perseguire nella sensibilizzazione, in particolare delle aziende minori, sulla necessità di una autonoma ottemperanza; in questo senso, i temi di’approfondimento si incentrano su una attuazione concreta e coerente, attagliata alle piccole dimensioni, dei protocolli di sicurezza, e sulla composizione del comitato di sicurezza aziendale; ritiene che sia elemento importante assicurare nel comitato di sicurezza aziendale una rappresentanza dei lavoratori che possa in modo concreto essere coinvolta nella definizione del protocollo aziendale e nella sua attuazione.
Unitamente ad ASL, riterrebbe, che, miratamente alla normativa speciale di contenimento “Covid”, ed alle esigenze immediate di sicurezza sanitaria, questo sia da configurarsi in modo coerente con le specifiche, concrete, esigenze di sicurezza di piccole aziende, cui detto comitato è volto; in tale senso, viene ritenuta l’esigenza concreta ed immediata della partecipazione di un lavoratore aziendale che si faccia portatore del contributo dei lavoratori stessi.
Cgil comunica che, a prescindere dalle soluzioni immediate ed urgenti inerenti le previsioni “covid”, verrà richiesto incontro con Confindustria per discutere in modo più articolato sulle rappresentanze dei lavoratori nelle aziende del comparto.
In ordine alle prime attività di monitoraggio sulle disposizione dei Dpcm, e più in generale sulla sicurezza e l’igiene, ASL informa che presso le aziende attive nel mese di aprile è stata riscontrata una notevole sensibilità di aziende e lavoratori sulla tematica, ed una buona partecipazione dei lavoratori nel concorso alle scelte.
L’Ispettorato AdSP riferisce che nel monitoraggio delle aziende attive è stata rilevata molta attenzione sull’argomento, sia da parte datoriale sia dei lavoratori, ed un esito generale piuttosto confortante sulla coerenza dei protocolli, sulle misure effettivamente attuate, e sulla costituzione dei comitati.
Si conviene che la formazione/informazione dei lavoratori sull’’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per l’emergenza Covid-19, al fine di assicurarne l’efficacia, avvenga attraverso un’informativa concreta/pratica e completa, “di prossimità”, calata nella realtà aziendale e impartita con l’ausilio del medico competente.
In chiusura lavori, i componenti di Comitato sono invitati a curare la diffusione alle categorie rappresentate delle informazioni e temi trattati nella presente riunione.