AZIENDA USL TOSCANA CENTRO
PRIME INDICAZIONI PER LA REALIZZAZIONE IN SICUREZZA DI INTERVENTI VOLTI AL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA POST ALLUVIONE

SOMMARIO


PREMESSA
INDICAZIONI GENERALI
ADEMPIMENTI DI NATURA TECNICA
DOCUMENTI DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI SPECIFICHE
PRIMA RIPULITURA E RIMOZIONE DI RIFIUTI E DETRITI CAUSATI DALL’ALLUVIONE
CONTROLLO IMPIANTI E MACCHINARI
VIABILITÀ E MACCHINE OPERATRICI
POTENZIALE PRESENZA DI AMIANTO
POTENZIALE PRESENZA DI SOSTANZE CHIMICHE/CANCEROGENE
MESSA IN SICUREZZA DI INFRASTRUTTURE VIARIE E RETI URBANE
CANTIERI GIA’ ESISTENTI PRIMA DELL’EMERGENZA E LUOGHI DI LAVORO IN GENERE
IMPIANTI IN AMBIENTI DI VITA
OPERE POST EMERGENZIALI DI RIPRISTINO DEGLI EDIFICI
SICUREZZA DELLE ACQUE - POTABILITA’ POZZI PRIVATI
GESTIONE DEGLI ALIMENTI
OFFERTA VACCINAZIONE ANTITETANICA con richiamo decennale per gli adulti 14
CONTATTI

 

PREMESSA
I recenti fatti alluvionali hanno provocato in alcune parti del territorio della Az. USL Toscana Centro gravi danni e problematiche relative alla viabilità, alle reti infrastrutturali, ad imprese, ad edifici pubblici e privati la cui funzionalità è stata in alcuni casi compromessa anche a causa della sospensione delle forniture di servizi essenziali quali acqua potabile, energia elettrica, connessione telefonica e gas.
Sono anche potenzialmente presenti problematiche di carattere igienico sanitario che possono comportare rischi di natura biologica per miscelamenti delle acque superficiali e da pioggia con liquami di fogne nere, carcasse di animali, prodotti chimici e materiale pericoloso, ad esempio amianto, coinvolti negli allagamenti.
Con il presente documento, che tiene conto anche delle misure adottate dalla Regione Emilia Romagna a seguito dell’alluvione del maggio scorso, si intendono formulare alcune indicazioni di carattere generale e non esaustive, per il ripristino in sicurezza delle condizioni di utilizzo dei fabbricati e delle infrastrutture nei territori colpiti dall’alluvione.

INDICAZIONI GENERALI
ADEMPIMENTI DI NATURA TECNICA

In linea generale le operazioni che a seguito della valutazione dei danni richiedono interventi di natura civile/edile dovranno essere realizzati applicando i disposti normativi del Titolo IV del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Tuttavia alcune opere nella fase emergenziale possono essere realizzati senza la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento nonostante la presenza - anche non contemporanea - di più imprese; questo è possibile se ricorrono le condizioni richiamate dall’art. 100, comma 6 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. di seguito riportato: Le disposizioni del presente articolo (n.d.r. cioè l’obbligo redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento) non si applicano ai lavori la cui esecuzione immediata è necessaria per prevenire incidenti imminenti o per organizzare urgenti misure di salvataggio o per garantire la continuità in condizioni di emergenza nell'erogazione di servizi essenziali per la popolazione quali corrente elettrica, acqua, gas, reti di comunicazione.
Si ricorda, nel merito, che operazioni quali gli interventi di un mezzo di auto-spurgo per aspirare il fango, e di pulizie con idropulitrice o strumenti manuali, per sanificare l’ambiente non sono soggetti al TITOLO IV del succitato D.Lgs. 81/08.
Nelle situazioni di maggiore criticità (ad esempio rischi strutturali, dissesti idrogeologici, rischi ambientali, ecc..) è essenziale che ogni operazione sia preceduta da un sopralluogo eseguito da tecnici abilitati (ingegneri, architetti, geometri, periti, ecc..), finalizzato al rilievo del danno, delle vulnerabilità e dei rischi presenti; tale adempimento permetterà di individuare, anche se solo qualitativamente, il rischio associato ai lavori di messa in sicurezza e consentirà anche di definire priorità di intervento, modalità di realizzazione in sicurezza degli interventi, specifiche procedure di emergenza, cronoprogramma delle fasi di lavoro.

DOCUMENTI DELLA SICUREZZA
Le indicazioni riportate nel presente paragrafo costituiscono i principi da seguire nella redazione dei PIANI OPERATIVI DI SICUREZZA (POS) a cura delle imprese, dei PIANI DI LAVORO PER LA RIMOZIONE DI MATERIALE CONTENENTE AMIANTO in matrice compatta, dei D.U.V.R.I. e dei PIANI DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO (PSC), qualora previsti dai succitati ADEMPIMENTI DI NATURA TECNICA e disposti dal Titolo IV, Capo I del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i...
È opportuno che, all’interno dei documenti, vengano recepite le risultanze dei sopralluoghi effettuati dal tecnico abilitato, finalizzati al rilievo dei danni, delle vulnerabilità e dei rischi presenti.
Ciò permetterà di meglio individuare il rischio associato ai lavori di messa in sicurezza e consentirà anche di definire le priorità di intervento, le modalità di realizzazione in sicurezza degli interventi, le specifiche procedure di emergenza e il cronoprogramma delle fasi di lavoro.
È pertanto fondamentale la pianificazione della sicurezza da effettuare contestualmente alle scelte progettuali previste per i vari interventi, diventando così il risultato di uno stretto rapporto tra tutti i professionisti tecnici coinvolti.
Il contesto ambientale nel quale ci si troverà ad operare durante i lavori di messa in sicurezza, molto presumibilmente sarà caratterizzato da rilevanti problemi, legati a:
- presenza di criticità idrauliche ed idrogeologiche;
- pericolosità di accesso agli edifici, specie quelli isolati, per presenza di ostacoli alla viabilità, frane con possibilità di cedimenti del substrato aventi implicazioni potenzialmente anche strutturali sugli edifici.
È opportuno che le opere di messa in sicurezza partano dalla valutazione del contesto e che vengano preliminarmente effettuate le seguenti attività:
- individuazione delle vie di circolazione per i mezzi di soccorso e dei percorsi di esodo in caso di emergenza;
- individuazione delle zone in cui vi è un pericolo di instabilità idrogeologica o strutturale e individuazione di un punto esterno di raccolta in caso di emergenza;
- individuazione dei percorsi e degli accessi in sicurezza al cantiere;
- costante contatto con gli enti che diramano le allerta idraulici e meteorologici;
- verifica del contesto limitrofo a quello oggetto di intervento, per valutare eventuali situazioni di rischio indotto;
- verifica di eventuali interferenze con altri cantieri o attività adiacenti, con particolare riferimento alla viabilità e alla logistica di cantiere;
- disattivazione degli impianti tecnologici presenti, ove necessario;
- eventuale rimozione di elementi strutturali/non strutturali pericolanti;
- valutazione del rischio biologico se pertinente (in relazione alla zona in cui è avvenuta l’inondazione, alla natura del sito da bonificare e delle operazioni da effettuare) e adozione di adeguate misure di prevenzione/protezione e DPI;
- adozione delle cautele prevista in normativa per l’accesso ai luoghi confinati o a sospetto inquinamento (alcuni possono essere divenuti tali a seguito dei danni da inondazione) quando necessario in rapporto allo stato dei luoghi su cui operare.
Per quanto riguarda gli edifici, effettuata la messa in sicurezza della parte esterna, si può procedere all’esecuzione delle attività/opere interne al fabbricato.
A tale riguardo è opportuno valutare una procedura di accesso in sicurezza e si sottolinea che è comunque necessario identificare un luogo sicuro all’interno o nelle vicinanze dell’edificio, in cui i lavoratori possano trovare rifugio in caso di nuova emergenza.
Nelle aziende può succedere che temporaneamente i lavoratori possano essere impegnati direttamente per effettuare attività di ripulitura, verifiche di efficienza di apprestamenti e rimozione di materiale danneggiato, operazioni che esulano delle normali mansioni. Tali attività, devono essere verificate con il medico competente e con RSPP e RLS, al fine di adottare le corrette procedure di intervento.

INDICAZIONI SPECIFICHE
Si riporta di seguito un elenco indicativo delle principali fasi operative che possono interessare la collettività, per il ripristino di luoghi e fabbricati, nonché una valutazione non esaustiva dei relativi possibili rischi così come stimati nell’immediatezza dell’evento alluvionale. Per sintesi e facilità di lettura, si riporta per ogni paragrafo una prima parte descrittiva ed una successiva tabella schematica dell’argomento trattato.

PRIMA RIPULITURA E RIMOZIONE DI RIFIUTI E DETRITI CAUSATI DALL’ALLUVIONE
Nelle operazioni, soprattutto di prima emergenza tipo spalatura del fango, rimozione delle acque stagnanti da allagamenti, rimozione di materiali ingombranti dai locali danneggiati possono presentarsi diversi profili di rischio dovuti alla natura delle operazioni ed alla scarsa consapevolezza della composizione e consistenza di ciò che si va a rimuovere o movimentare. Per garantire per quanto possibile l’esecuzione in un’ottica di sicurezza, delle operazioni finalizzate alla prima ripulitura di rifiuti e detriti causati dall’alluvione si segnalano le seguenti situazioni (elenco non esaustivo) riassunte in tabella.

 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Schiacciamenti, tagli, urti, spruzzi di sostanze pericolose, rischio chimico e biologico connesso a fluidi potenzialmente contaminati che possono avere contaminato anche gli oggetti da rimuovere e movimentare. Sovraccarico biomeccanico e traumi da sforzo nella movimentazione manuale dei carichi.
Presenza di ambienti confinati e poco aerati.
Inciampi e cadute per ostacoli o aperture nel piano calpestabile non visionabile per la presenza di acqua o fango.

Uso di guanti e calzature (stivali o scarpe antinfortunistiche) apposite, di tute lavabili a 60 °C o di tute monouso. Uso, ove possibile, di occhiali protettivi e/o visiere in materiali lavabili e disinfettabili e mascherine (meglio FFP3). Evitare di sollevare da soli pesi eccessivi (> 20 kg per gli uomini e >15 kg per le donne). Fare attenzione all’ambiente e alle condizioni di presa degli oggetti per evitare traumi. Verificare l’efficacia della vaccinazione antitetanica anche sul fascicolo sanitario, ed eventualmente prendere contatto con gli ambulatori della Sanità Pubblica per il necessario richiamo o per eventuali vaccinazioni aggiuntive (vedi paragrafi successivi). Segnalare tempestivamente al medico eventuali sintomi di intossicazioni quali: capogiri, problemi gastrointestinali, reazioni cutanee e sintomi respiratori. Evitare di bere acque di cui non si conosce l’origine, utilizzare bottiglie fornite chiuse ed impianti di pubblica erogazione solo dopo aver verificato la potabilità.
Lavarsi sempre accuratamente le mani al termine delle operazioni di pulizia degli ambienti interessati da allagamenti e/o dalla presenza di fanghi.

Operare con calzature ed indumenti inadatti, specie nei contesti in cui si entra in contatto con fluidi sulla cui natura non si hanno certezze. Fare sforzi eccessivi. Evitare di operare da soli in situazioni critiche. Operare in condizioni di scarsa visibilità o non conoscenza del fondo calpestabile. Accedere a luoghi confinati e poco aerati, da parte di personale non formato e addestrato.


Per una prima sanificazione degli ambienti, dopo la completa pulizia da acqua, fango e detriti, occorre procedere dapprima a disinfettare con acqua calda e candeggina (1 bicchiere di candeggina ogni 10 litri di acqua), quindi continuare a lavare utilizzando 1 bicchiere di ammoniaca ogni 2 litri di acqua.

CONTROLLO IMPIANTI E MACCHINARI
Non tutte le parti impiantistiche, i macchinari, gli elettrodomestici interessati da allagamenti sono necessariamente, definitivamente, inefficienti ma i controlli su tali aspetti devono essere effettuati da personale tecnico abilitato. Occorre comunque prestare sempre la massima attenzione alla parte impiantistica dei contesti in cui sa va ad operare.

 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Elettrocuzione, ambienti potenzialmente esplosivi (ATEX)

Verificare che gli impianti tecnologici presenti nel contesto operativo, se non quelli funzionali all’esecuzione delle opere, siano disattivati. Le opere di verifica e manutenzione su impianti tecnologici vanno effettuate solo da personale abilitato. Avvisare tempestivamente gli enti gestori nel caso si rilevino fughe di acqua, gas o danneggiamenti alle infrastrutture ed alle linee elettriche o telefoniche

 Effettuare operazioni sugli impianti senza che essi siano stati preventivamente disattivati. Effettuare operazioni di rilevanza impiantistica con personale non abilitato.

La Unità Funzionale Verifica Impianti e Macchine (VIM) del Dipartimento della Prevenzione può offrire supporto specialistico per la riattivazione urgente di strutture pubbliche coinvolte nell’emergenza alluvionale; il personale VIM potrà fornire su richiesta e compatibilmente con le risorse disponibili, assistenza in materia di sicurezza di impianti elettrici, ascensori/montacarichi ed impianti termici, installati in ospedali, strutture sanitarie e socio sanitarie, scuole, centri di aggregazione ed in altre strutture pubbliche che necessitino di urgente riattivazione, anche effettuando sopralluoghi congiunti con il personale tecnico messo a disposizione dai Comuni.

VIABILITÀ E MACCHINE OPERATRICI
Durante le operazioni di ripristino e pulizia di spazi esterni e aree private, occorre prestare attenzione alla presenza di mezzi e macchine operatrici (mezzi per carico e trasporto a discarica/punto di conferimento autorizzato dei cumuli di rifiuti, mezzi di aspirazione idrica e spurgo, mezzi degli enti di Protezione Civile e comunque autorizzati all’accesso nei luoghi operativi, ecc), segnalando gli spazi di operatività.

 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Investimento o urto con parti mobili di macchine operatrici. Ribaltamento delle macchine movimento terra o automezzi con cassone ribaltabile in caso di instabilità del terreno o di pendenza.

Perimetrazione e protezione, mediante segnaletica e transennature, degli spazi di movimentazione delle macchine operatrici, separando, ove possibile, le vie di circolazione dei mezzi da quelle delle persone.
Attenzione alla circolazione dei mezzi nell’area ed al rischio investimento. Attenzione ai raggi di manovra delle macchine operatrici impegnate nella movimentazione dei rifiuti, dei detriti, di terreno, delle acque stagnanti. Utilizzo di macchine in modo conforme alla funzione loro assegnata, verificando lo stato di manutenzione e la conformità ai contenuti dei manuali d’uso e manutenzione. Utilizzo delle macchine per le quali è prevista una formazione particolare, da parte del solo personale abilitato.

Disattendere i divieti di accesso alle zone operative intorno alle macchine operatrici. Far guidare le macchine operatrici da personale non formato. Utilizzare macchine operatrici prive degli apprestamenti di sicurezza previsti dal manuale di uso e manutenzione. Utilizzare macchinari privi di manutenzione e/o per usi non idonei alla funzione per la quale sono stati realizzati.

Ribaltare i cassoni degli automezzi senza essersi assicurati della stabilità delle ruote per evitare il ribaltamento laterale quando il cassone è sollevato e il baricentro è alto, soprattutto nel caso in cui il carico è bagnato e non scivola agevolmente.


POTENZIALE PRESENZA DI AMIANTO
A seguito degli eventi alluvionali, potrebbe verificarsi la presenza, tra i detriti, di parti a potenziale contenuto di amianto (ad esempio lastre ondulate di copertura, camini, vasche e cisterne in frammenti o anche per pezzi interi): in questo caso occorre evitare smaltimenti inidonei e consultare ditte autorizzate allo smaltimento dell’amianto, e, nel caso, l’organo di vigilanza.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Esposizione ad amianto di lavoratori e volontari.

Segnalare tempestivamente la presenza di manufatti a potenziale contenuto di amianto nei contesti dei materiali da rimuovere/manipolare.
Rivolgersi a ditte specializzate per la rimozione di materiali a potenziale contenuto di amianto.

Effettuare la rimozione di materiali a potenziale contenuto di amianto senza idonei dispositivi di protezione individuale, in promiscuità con altri rifiuti e nel mancato rispetto delle procedure di legge.


Le operazioni di trattamento, movimentazione e messa a rifiuto dei materiali contenenti amianto devono avvenire in conformità a quanto previsto dal Titolo IX, Capo III del D.Lgs. 81/2008 e devono essere effettuati da imprese specializzate in possesso dei requisiti di cui all’art. 256, comma 1.
Prima di effettuare la rimozione e la bonifica di tali materiali l’impresa dovrà redigere il piano di lavoro (ex art. 256) che dovrà essere trasmesso all’AUSL competente per territorio.
Qualora i lavori rivestano carattere di urgenza per il ripristino delle normali condizioni di sicurezza e/o usabilità degli edifici può essere richiesta deroga ai 30 giorni, e anticipare l’inizio dei lavori, riferendo tale circostanza sul piano di lavoro e indicando la data e orario di inizio dei lavori.
I servizi PISLL provvederanno al rilascio delle deroghe. La trasmissione dei piani di lavoro attraverso l’applicativo SISPC accelera i tempi di ricezione e valutazione preliminare dei piani di lavoro da parte degli organi di vigilanza competente.

POTENZIALE PRESENZA DI SOSTANZE CHIMICHE/CANCEROGENE
Qualora venga accertata, o vi sia il sospetto, della presenza di agenti e sostanze chimiche/biologiche pericolose o cancerogene (quali ad esempio liquami, gasolio, fitofarmaci) disperse, è opportuno procedere preventivamente alla bonifica dell’area prima degli interventi per il ripristino delle normali condizioni di usabilità. Tale previsione si potrebbe verificare in opifici e fabbriche piuttosto che nelle abitazioni e strutture residenziali.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Esposizione a sostanze cancerogene di lavoratori e volontari

Segnalare ad ARPAT la presenza di sostanze chimiche pericolose o cancerogene tra rifiuti e detriti. Provvedere alla bonifica e smaltimento di tali sostanze da parte di ditte specializzate, con idonei mezzi e procedure di sicurezza, prima delle altre operazioni di ripristino. Rivolgersi a ditte specializzate per il trattamento e la rimozione di materiali potenzialmente pericolosi.

Effettuare la rimozione di materiali a potenziale rischio chimico/cancerogeno in promiscuità con altri rifiuti, senza idonea formazione e protezione, senza il rispetto delle procedure di legge.


MESSA IN SICUREZZA DI INFRASTRUTTURE VIARIE E RETI URBANE
Gli interventi di ripristino e messa in sicurezza di infrastrutture viarie e reti urbane (impianti fognari, reti acquedottistiche e energetiche, sia aeree che interrate, ecc..) possono variare in funzione del contesto geomorfologico in cui si deve operare (scavo in pianura, scavi in aree a forte pendenza e/o in presenza di instabilità, scavi con interferenza con la viabilità ordinaria) e dell’estensione del danno. In alcune aree la messa in sicurezza delle infrastrutture (viabilità, linee elettriche, linee telefoniche, metanodotti, ecc.) è subordinata ad interventi di consolidamento e stabilizzazione dei versanti che risultano essere stati interessati da smottamenti e movimenti franosi.
In tale eventualità occorre far precedere un’analisi degli aspetti geotecnici, corredata eventualmente da operazioni di rilievo (ad es. saggi del terreno) al fine di definire le attività necessarie alla messa in sicurezza dell’area (disgaggio, riprofilatura, opere di sostegno, ecc.) evitando il propagarsi del movimento franoso.
In linea generale queste operazioni necessitano di professionalità esperte, e devono essere gestite avendo anche chiaro il fine della pubblica utilità e del pubblico utilizzo delle infrastrutture coinvolte.
Sia gli Enti pubblici titolati alla manutenzione delle aree fluviali e dei versanti, sia le ditte concessionarie dei pubblici servizi a rete, sono dotati di documenti per la sicurezza che regolamentano le operatività in fase di emergenza ed in particolare in contesti a rischio idrogeologico o idraulico. Si raccomanda il rispetto delle procedure emergenziali codificate nei vari documenti.
Soprattutto nelle zone collinari e montane, interessate da fenomeni endemici di instabilità dei versanti, sono da evitare interventi autonomi e improvvisati, occorre valutare la complessità dei contesti, verificare la sicura accessibilità ai siti operativi e definire percorsi di evacuazione in caso di riproposizione del pericolo, ma soprattutto è indispensabile affidarsi a tecnici esperti ed abilitati.
I mezzi di movimentazione del terreno devono essere condotti da personale adeguatamente formato.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Schiacciamenti, tagli, urti, spruzzi di sostanze pericolose, rischio chimico e Rispetto delle procedure operative/emergenziali codificate nei Evitare interventi autonomi e improvvisati, effettuati senza valutare la 8 biologico connesso a fluidi potenzialmente contaminati. Elettrocuzione, seppellimento, annegamento. Investimento o urto con parti mobili di macchine operatrici. Ribaltamento delle macchine movimento terra o automezzi con cassone ribaltabile in caso di non stabilità del terreno o pendenza.

Rispetto delle procedure operative/emergenziali codificate nei vari documenti di sicurezza degli enti pubblici (Servizi Tecnici di Bacino, Consorzi di Bonifica, ecc.) e dei gestori di reti infrastrutturali di pubblica utilità (energia elettrica, acqua potabile, fognature, gas, rete telefonica, ecc.). Tale rispetto delle procedure dovrà essere esteso ad eventuali ditte operanti per conto di detti enti. Per i lavori in proprietà privata, affidarsi a tecnici esperti ed abilitati. I mezzi di movimentazione del terreno devono essere condotti da personale adeguatamente formato.

Evitare interventi autonomi e improvvisati, effettuati senza valutare la complessità dei contesti, senza verificare la sicura accessibilità ai siti operativi e senza definire percorsi di evacuazione in caso di riproposizione del pericolo.


CANTIERI GIA’ ESISTENTI PRIMA DELL’EMERGENZA E LUOGHI DI LAVORO IN GENERE
I cantieri già esistenti prima dell’emergenza necessitano di un sopralluogo da parte del progettista, direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza, al fine di valutare eventuali danni, le criticità per la sicurezza e gli interventi necessari per la prosecuzione dei lavori in sicurezza. È comunque richiesto, ove valutato necessario, l’aggiornamento dei piani della sicurezza in relazione al rischio biologico.
Fenomeni naturali di grande impatto come le alluvioni, inoltre, possono compromettere la sicurezza di attrezzature, macchine ed impianti anche all’interno di luoghi produttivi o di lavoro in generale.
È, pertanto, necessario prima del riutilizzo dopo tali eventi, provvedere, ai sensi dell’art. 71 comma 8 lett. b) - 2, ad effettuare controlli straordinari mirati a valutare il mantenimento delle condizioni di sicurezza e la necessità di eventuali interventi di ripristino.
Tali controlli straordinari devono essere effettuati da personale competente incaricato dal Datore di lavoro (art. 71 comma 8 lett. c) ed annotati sul registro dei controlli previsto all’art. 71 comma 9.
Si citano a titolo meramente esemplificativo, alcune macchine particolarmente soggette a alterazioni a causa di fenomeni naturali alluvionali: gru di cantiere (in merito alla verticalità della torre e alla consistenza del terreno), carriponte a cavalletto (in merito alle vie di corsa a terra) ed ovviamente tutte le macchine che sono rimaste immerse in acqua alluvionale (in merito all’impiantistica elettrica/elettronica a bordo macchina, batterie, stazioni di ricarica etc.).
In relazione agli impianti elettrici coinvolti dall’alluvione, è necessario un intervento di manutenzione effettuato da personale abilitato ex art. 86 comma 1, mirato a controllare lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza; tale intervento deve essere annotato nel registro dei controlli ex. art. 86 comma 3.
Questa indicazione vale sia per i cantieri che per le aziende produttive; si evidenzia l’importanza di questi controlli nelle strutture ove siano presenti apparecchiature elettromedicali o comunque che possono venire a contatto con i pazienti (es. studi dentistici, estetisti e tatuatori etc.).
Valutato l’impatto dell’alluvione sulla specifica attività lavorativa in relazione alla manutenzione di cui sopra, si ritiene opportuno che il Datore di lavoro consideri l’opportunità di richiedere una verifica straordinaria ex art. 7 del DPR 462/2001.
Pur non trattandosi di un aspetto di diretta competenza dei Servizi delle AUSL, si raccomanda di estendere le verifiche di efficienza, con le medesime modalità, anche agli impianti antincendio.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Rischio biologico, caduta gru, cadute dal ponteggio, elettrocuzione, stabilità delle opere provvisionali.

Riunione di coordinamento tra tutte le figure preposte alla sicurezza, censimento dei danni, analisi delle criticità, verifica delle condizioni di sicurezza. Verifica verticalità gru e stabilità statica di tutte le attrezzature fisse. Verifica impianto elettrico e dell’impianto di terra. Verifica di macchinari ed attrezzature. Verifica straordinaria del ponteggio e delle opere provvisionali. Rimozione dei rifiuti, detriti e pulizia delle aree di lavoro. Aggiornamento dei piani di sicurezza ed emergenza e dei documenti di valutazione rischi. Valutare con il medico competente gli adempimenti da adottare.

Ripresa dei lavori prima di aver eseguito tutti i controlli.


IMPIANTI IN AMBIENTI DI VITA
A seguito del fenomeno alluvionale, gli impianti del gas e l’impianto elettrico devono rimanere disattivati fino a quando, personale competente ed abilitato, non ne abbia accertato l’utilizzo in sicurezza. In particolare occorre verificare il funzionamento e l’efficienza del dispositivo differenziale, e, se necessario, sostituirlo, e così anche per prese o qualsiasi altro componente danneggiato dall’alluvione. Il malfunzionamento dell’impianto elettrico potrebbe causare danni e provocare un cortocircuito.
Si raccomanda di non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati e di non azionare pompe elettriche per aspirazione liquidi restando a diretto contatto con il liquido da aspirare.
Nelle abitazioni occorre anche verificare che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati o ostruiti dal fango o altro materiale.
Nei condomini e nei fabbricati che sono stati interessati da ingressioni di acqua alluvionale ed in cui è istallato un impianto ascensore, è possibile che l’acqua abbia allagato il locale macchine o la fossa dell’ascensore (vano corsa). In tal caso l’ascensore deve esser disattivato (ogni alimentazione - forza motrice e luce).
La riattivazione dell’ascensore è possibile solo dopo la verifica da parte di un manutentore che ne abbia accertato le normali condizioni di sicurezza; tale manutenzione deve essere annotata nel registro presente nel locale macchine. Nel caso di sostituzioni di parti di impianti che implicano lavori di tipo straordinario dovrà essere richiesta la verifica straordinaria da parte dell’Ente competente (AUSL, Enti accreditati, ecc...).
Le linee aeree presenti all’interno degli edifici o su strada potrebbero essersi danneggiate nel basamento, così pure i lampioni o gli alberi; pertanto prestare attenzione perché potrebbero cadere o modificare il normale stato di quiete e tesatura.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Elettrocuzione, incendio, urti, colpi, impatti.

Analisi delle criticità, verifica delle condizioni di sicurezza. Verifica impianti. Verifica di macchinari ed attrezzature. Individuazione di ditte idonee allo svolgimento dei lavori e personale correttamente formato. Utilizzo di corretti apprestamenti, attrezzature e opere provvisionali. Utilizzo di corretti dispositivi di protezione individuale e collettiva.

Ripresa dell’utilizzo di locali abitativi prima di aver eseguito tutti i controlli. Svolgimento di lavori in quota, sotterranei o in presenza di impianti da parte di personale privo di idonea formazione e conoscenze dei rischi derivanti dall’esecuzione degli interventi.


OPERE POST EMERGENZIALI DI RIPRISTINO DEGLI EDIFICI
Queste operazioni, che nei casi più frequenti riguarderanno aspetti impiantistici (rimessa in efficienza di impianti elettrici ed elettromeccanici, impianti idraulici e fognari), finiture edili (rifacimento coperture, intonaci, ritinteggiature, ecc.). Questi interventi dovranno essere svolti da ditte e personale esperto e specializzato, con idonee attrezzature e dispositivi di protezione individuale e collettivo. Si devono evitare interventi di personale privo delle corrette qualifiche e formazione specifica.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Caduta dall’alto, elettrocuzione, urti, colpi, impatti, tagli, schiacciamenti, seppellimenti.

Analisi delle criticità, verifica delle condizioni di sicurezza. Verifica impianti. Verifica di macchinari ed attrezzature. Individuazione di ditte idonee allo svolgimento dei lavori e personale correttamente formato. Utilizzo di corretti apprestamenti, attrezzature e opere provvisionali. Utilizzo di corretti dispositivi di protezione individuale e collettiva.

Svolgimento di lavori in quota, sotterranei o in presenza di impianti da parte di personale privo di idonea formazione e conoscenze dei rischi derivanti dall’esecuzione degli interventi.


SICUREZZA DELLE ACQUE - POTABILITA’ POZZI PRIVATI
Raccomandazioni di carattere generale:
■ prestare attenzione agli annunci delle autorità locali, che informano i cittadini se l'acqua corrente è potabile oppure se può essere usata per cucinare e lavarsi. Se l'acqua non è sicura, seguire le istruzioni ufficiali e usare acqua imbottigliata, bollita o disinfettata per cucinare, pulire o lavarsi;
■ sino a che non viene accertata nuovamente la sicurezza dell'acqua corrente, usare soltanto acqua imbottigliata, bollita o trattata per bere, cucinare, lavare i piatti, pulire la casa, lavarsi i denti e le mani, preparare il ghiaccio, lavarsi. Se l'acqua pulita scarseggia, usare detergenti a base di alcol;
■ quando si usa acqua imbottigliata, accertarsi che vanga da una fonte certa, altrimenti bollirla o trattarla prima di berla;
■ quando è possibile, la bollitura è il modo migliore per uccidere batteri e parassiti presenti nell'acqua (basta un minuto), ma non per eliminare contaminanti chimici. Nel caso si sospetti la presenza di questo tipo di sostanze, usare acqua di diversa provenienza;
■ prestare attenzione ai contenitori per l'acqua che potrebbero essere stati contaminati con microrganismi o sostanze chimiche. Prima di usarli, vanno lavati e disinfettati completamente con acqua e candeggina.
Tutti coloro che utilizzano acqua ad uso potabile da approvvigionamento autonomo (pozzo o sorgente), qualora siano stati oggetto di danni a causa dell'alluvione, NON devono farne uso a scopo idropotabile fino al ripristino della situazione di normalità. Occorre, infatti, assicurarsi che l’evento alluvionale non abbia compromesso la potabilità, soprattutto quando è stata interessata dall’alluvione la captazione o le aree di alimentazione della risorsa idrica superficiale o sotterranea.
Si raccomanda di prestare attenzione a odori e colorazioni anomale dell’acqua che potrebbero essere indici di contaminazioni.
In tale condizioni, è necessario verificare l’eventuale presenza di danneggiamenti agli impianti di potabilizzazione al fine di eseguire le necessarie opere di manutenzione straordinaria ed effettuare un’analisi microbiologica e chimica per verificare la potabilità dell’acqua e monitorare con maggiore frequenza nel tempo rispetto alle frequenze ordinarie il mantenimento della potabilità dell’acqua.
 

RISCHIO POTENZIALE

ADEMPIMENTO CORRETTO

IMPRUDENZE DA EVITARE

Rischio biologico e chimico

Verifica efficienza impianto di potabilizzazione
Verifica potabilità dell’acqua con analisi chimiche e microbiologiche

Utilizzare l’acqua per fini alimentari ed igienico-sanitari senza adeguate verifiche


GESTIONE DEGLI ALIMENTI
Alfine di una corretta gestione degli alimenti, si riportano le seguenti raccomandazioni di carattere generale:
■ gettare via tutti gli alimenti che possono essere venuti in contatto con le acque di inondazione oppure che abbiano odore, colore o segni insoliti;
■ È purtroppo necessario, per motivi precauzionali, scartare i prodotti dell’orto che hanno subito allagamento, soprattutto quelli che vengono consumati crudi;
■ gettare via tutti i cibi deperibili (carne, pesce, uova e avanzi di ogni tipo) che siano rimasti a una temperatura superiore ai 4°C per più di due ore;
■ cibi scongelati che contengano ancora cristalli di ghiaccio o che abbiano una temperatura non superiore a 4°C possono essere cucinati o ricongelati;
■ sino a quando manca l’energia elettrica, mantenere congelatore e freezer chiusi il più possibile;
■ gettare via prodotti in scatola aperti o danneggiati, o che presentino rigonfiamenti;
■ eliminare tutti i contenitori alimentari con chiusure a vite, a scatto, a torsione e tutti i prodotti confezionati in casa che siano entrati in contatto con acque di inondazione, perché non possono essere disinfettati;
■ tutti i recipienti venuti in contatto con le acque di inondazione vanno privati dell'etichetta, lavati e disinfettati con acqua e candeggina;
■ non usare acque contaminate o che si ipotizzano possano essere contaminate per lavare i piatti, lavarsi i denti, lavare e preparare i cibi, lavarsi le mani, preparare il ghiaccio o cibi per neonati;
■ continuare ad allattare al seno i neonati, come prima dell'inondazione. Nel caso di alimentazione artificiale, cercare di usare il più possibile prodotti già pronti. Se non è possibile, è meglio preparare i cibi usando acqua imbottigliata. Se non c'è acqua imbottigliata disponibile, usare acqua precedentemente bollita. Soltanto in casi estremi, ricorrere ad acqua trattata. Prima dell'uso, biberon e tettarelle vanno lavati con acqua imbottigliata, bollita o trattata. Prima di preparare il cibo e di darlo al bambino, lavarsi le mani

OFFERTA VACCINAZIONE ANTITETANICA con richiamo decennale per gli adulti
Al fine tutelare la salute collettiva della popolazione nell’attuale momento emergenziale, i Servizi di Igiene Pubblica del Dipartimento della Prevenzione offrono gratuitamente e senza prenotazione la vaccinazione "antitetanica" (dTp), sia come ciclo primario che eventuale richiamo ogni 10 anni. Le sedi e gli orari sono:
■ presso il Dipartimento della Prevenzione in Via Lavarone 3/5 Prato - piano terra - nelle seguenti date:
- sabato 11 novembre 2023 ore 9-12
- lunedì 13 novembre 2023 ore 14-17
■ presso il Dipartimento della Prevenzione in Viale Matteotti 19 Pistoia - piano terra- nelle seguenti date:
- giovedì 9 novembre ore 9-12
- venerdì 10 novembre 2023 ore 14-17
■ presso la Casa della Salute Le Piagge in via dell'Osteria, 18 - Firenze
- giovedì 9 novembre ore 8.30-13
■ presso Distretto "Alfa Columbus" in Via Livornese, 277 Lastra a Signa - Firenze
- giovedì 9 novembre ore 9 -12

CONTATTI
Dipartimento della Prevenzione, AUSL Toscana Centro,
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Numero verde (attivo in orario 9-18 dal lunedì al venerdì): 800017835