REGIONE DEL VENETO
Giunta Regionale
Deliberazione della Giunta n. 2900 del 29.09.2009
OGGETTO: Piano Regionale Agricoltura 2009-2010. Approvazione e impegno di spesa.
L'Assessore alle politiche sanitarie ing. Sandro Sandri riferisce quanto segue.
Il Patto per la tutela e la salute nei luoghi di lavoro sottoscritto tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome e reso esecutivo con DPCM 17.12 2007, formalizza l'impegno assunto dalle istituzioni nazionali e regionali finalizzato a garantire, su tutto il territorio nazionale, un livello omogeneo di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori mediante attività di informazione, formazione, assistenza e vigilanza.
In esso sono contenute le linee strategiche generali per le attività del Ministero, delle Regioni e delle Province Autonome, che devono realizzarsi attraverso piani di attività su ambiti prioritari di salute nei luoghi di lavoro.
Con particolare riguardo al comparto dell'agricoltura-selvicoltura, il Patto richiedeva con particolare urgenza "la programmazione di azioni su tutto il territorio nazionale, in base ai dati ad oggi disponibili".
In tale ambito il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro ha approvato nella seduta del 17.06.2009 il Piano Nazionale di prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura 2009/2011 che individua livelli di intervento omogenei per tutte le Regioni.
Il Piano prevede azioni coordinate di vigilanza, informazione, formazione ed assistenza.
Per l'attività di vigilanza, sulla base di quattro parametri - aziende agricole presenti, infortuni gravi e mortali, addetti al comparto - ad ogni Regione è stata assegnata una quota di aziende agricole da ispezionare ogni anno, al fine di raggiungere l'obiettivo di 10.000 aziende/anno sul territorio nazionale.
In parallelo all'azione di vigilanza, il Piano Nazionale Agricoltura promuove la formazione nel modo agricolo e la diffusione di materiali divulgativi e manuali sulla sicurezza e salute nel comparto.
La Regione Veneto ha recepito gli obiettivi del Piano Nazionale Agricoltura inserendoli nel progetto di attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione presentato per il biennio 2008-2009 e nel progetto presentato al Centro Nazionale di Prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) per il 2009.
La collaborazione con gli altri Enti, in ottemperanza al disposto dell'art. 7 del D.Lgs. 81/08, è stata pianificata con la Direzione Regionale del Lavoro nell'ambito del Comitato Regionale di Coordinamento istituito con DGR 4186 del 30.12.2008.
Si tratta con il presente atto di approvare il Piano Regionale Agricoltura per il biennio 2009-2010 con l'obiettivo di fornire supporto al Sistema SPISAL nello svolgimento dell'attività di vigilanza e promozione della salute nel comparto agricoltura, al fine di raggiungere gli obiettivi definiti dal Piano Nazionale Agricoltura.
Nell'Allegato A del presente provvedimento, quale parte integrante e sostanziale del medesimo, sono definiti gli obiettivi di attività, le azioni di sviluppo, gli indicatori e gli standard di monitoraggio oltreché i tempi e le risorse finanziarie preventivate.
In particolare costituiscono obiettivi specifici di azione del Piano:
-
Elaborare una procedura per il controllo delle aziende agricole, dei costruttori e dei rivenditori di macchine agricole per la riduzione degli infortuni gravi e mortali;
-
Promuovere la cultura della sicurezza nel mondo agricolo;
-
Elaborare un piano di fattibilità per la sorveglianza sanitaria per i lavoratori autonomi, collaboratori familiari e lavoratori a tempo definito;
-
Partecipare all'attività interregionale sulla sicurezza in agricoltura.
La responsabilità scientifica del Piano oltre che la gestione amministrativa e contabile dei finanziamenti dedicati, é affidata alla Dr.ssa Manuela Peruzzi dell'Azienda ULSS n. 20, che ha già collaborato con il ruolo di responsabile di alcune linee di azione sviluppate nel settore nell'ambito dei precedenti Piani regionali triennali e che é nominata referente regionale del gruppo tecnico interregionale per la sicurezza in agricoltura.
Il contributo finanziario per lo sviluppo del Piano é pari a € 30.000 (trentamila /00) e trova copertura nel capitolo 101022 del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009, che offre sufficiente disponibilità, secondo il preventivo di spesa a firma del Direttore Generale agli atti della Direzione Regionale Prevenzione.
La somma verrà liquidata all'AULSS n. 20, che curerà anche gli aspetti amministrativi e di carattere economico-contabile dei finanziamenti dedicati con le seguenti modalità:
-
80% ad esecuzione del presente provvedimento;
-
il restante 20% a rendicontazione fornita alla Direzione Prevenzione alla conclusione del progetto.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento
LA GIUNTA REGIONALE
-
Udito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione, ai sensi dell'art. 33, comma 2, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale.
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Visti il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro siglato tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome il 1 agosto 2007 e approvato con DPCM 17/12/2007 e il Piano Nazionale di Prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura approvato dal Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro il 17.06.2009.
DELIBERA
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Di approvare il Piano Regionale Agricoltura 2009-2010 di cui all'Allegato A al presente provvedimento, quale parte integrante e sostanziale del medesimo.
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Di affidare la responsabilità per lo sviluppo del Piano alla Dr.ssa Manuela Peruzzi dell'Azienda ULSS n. 20, che risponderà anche della gestione amministrativa e contabile dei finanziamenti dedicati.
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Di determinare in € 30.000,00 (trentamila/00) il contributo finanziario da assegnare all'AULSS n. 20 per lo sviluppo del Piano così come indicato nel preventivo di spesa agli atti della Direzione Regionale Prevenzione.
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Di impegnare l'importo di cui al punto precedente con imputazione al capitolo 101022 del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009 che assicura la necessaria disponibilità.
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Di liquidare all'AULSS n. 20 l'importo di cui al punto 3) con le seguenti modalità:
- 80% ad esecuzione del presente provvedimento;
- il restante 20% a rendicontazione fornita a conclusione del progetto. -
Di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
Sottoposto a votazione, il presente provvedimento risulta approvato con voti unanimi e palesi.
IL SEGRETARIO Dr. Antonio Menetto |
IL PRESIDENTE On. Dr. Giancarlo Galan |
REGIONE DEL VENETO
Giunta Regionale
ALLEGATO A Dgr n. 2900 del 29.09.2009
Piano Regionale Agricoltura 2009 / 2010
1- Analisi strutturata del problema
1.1 L'agricoltura nel Veneto
Nel Veneto, secondo i dati dell'annuario statistico Italiano del 2008, sono presenti 144.604 aziende, di cui 120.701, con un'unica unità di lavoro ULA (in agricoltura una unità di lavoro è posta pari a 280 giornate lavorate nell'azienda e quindi il dato si riferisce alla presenza di un solo addetto).
Il mondo agricolo presenta le seguenti peculiarità:
- |
Il numero complessivo di addetti, comprensivo dei familiari, dei dipendenti e degli avventizi, è pari a 372.187: i primi rappresentano oltre il 90% degli addetti, la manodopera dipendente è inferiore al 2%, mentre quella avventizia è circa il 6%. C'è quindi un gran numero di piccole imprese condotte e gestite autonomamente dalla famiglia del conduttore; le donne rappresentano il 36% del numero complessivo degli addetti. |
- |
rilevante aumento della meccanizzazione che riguarda ormai oltre il 90% delle aziende agricole. Riguardo al titolo di utilizzazione prevalgono, in linea di massima, la proprietà e il contoterzismo passivo (mezzi forniti da terzi); |
- | Il Veneto è la regione tra le più interessate dal consumo di fertilizzanti (8.311.766 q) e di fitofarmaci (17.588.634 q) a livello nazionale a seguire dell'Emilia Romagna e la Sicilia. |
- |
nella maggior parte delle aziende agricole, l'ambiente di lavoro coincide con l'abitazione del nucleo familiare, con contiguità dei rischi anche per la popolazione non lavorativa. |
1.2 Il fenomeno infortunistico
Il numero degli infortuni avvenuti nel settore Agricoltura e denunciati all'Inail nel Veneto, presenta un andamento decrescente (vedi tab. 1): tale riduzione va di pari passo con il calo degli occupati più accentuato per i dipendenti che per gli autonomi.
Nel 2007 si registrano 5.148 infortuni di cui 7 mortali e i permanenti definiti nel 2006 sono 75 in rendita e 291 in capitale.
L'indice di frequenza degli infortuni in agricoltura risultava a livello nazionale per il 2007 pari a 52,5 infortuni ogni 1.000 addetti contro i 30,8 infortuni ogni 1.000 addetti dell'industria.
Il numero di infortuni che riconosce come agente materiale: dispositivi, motori, utensili, macchine, attrezzature e veicoli è percentualmente molto elevato il 48%.
Il trattore è da solo responsabile del 10% degli infortuni e del 35% di quelli mortali (il 50% di questi ultimi si verifica per trauma cranico).
Per quanto riguarda la modalità di accadimento, pur non esistendo statistiche significative in merito, è possibile affermare che i rischi più gravi a cui è esposto l'operatore alla guida del trattore sono sicuramente rappresentati dai ribaltamenti trasversali e/o longitudinali per sovraccarico del trattore (ad es. attrezzature collegate), per sforzo eccessivo di traino, per manovre brusche, per eccessiva pendenza del terreno. La distribuzione del fenomeno per provincia nel Veneto, evidenzia come Verona si mantenga al primo posto per numero di infortuni, seguita da Treviso, Vicenza, Padova.
É da sottolineare che il fenomeno è comunque sottostimato in quanto una quota rilevante di infortuni in ambito agricolo non viene rilevata dalle statistiche INAIL (sono esclusi dall'assicurazione obbligatoria i lavoratori autonomi per i quali l'attività agricola non sia prevalente ai sensi della L. 243 del 19 luglio 1993), tanto da portare a ritenere che l'entità complessiva degli infortuni mortali sia quasi il doppio del dato INAIL.
Tabella 1
Infortuni in AGRICOLTURA ripartiti per provincia del Veneto (dati INAIL)
Provincia | Tipo | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Belluno | Denunciati | 202 | 235 | 185 | 179 | 171 | 192 | 190 | 182 |
Definiti positivamente | 149 | 178 | 140 | 141 | 138 | 145 | 134 | 140 | |
Esclusi casi in itinere | 148 | 172 | 139 | 140 | 138 | 144 | 133 | 139 | |
di cui mortali | - | - | 2 | - | - | - | - | - | |
Padova | Denunciati | 1103 | 1061 | 891 | 895 | 895 | 902 | 826 | 672 |
Definiti positivamente | 800 | 799 | 730 | 732 | 726 | 741 | 682 | 556 | |
Esclusi casi in itinere | 789 | 787 | 710 | 717 | 708 | 718 | 677 | 541 | |
di cui mortali | 3 | 1 | - | 4 | - | - | 2 | 0 | |
Rovigo | Denunciati | 683 | 656 | 555 | 488 | 499 | 456 | 419 | 393 |
Definiti positivamente | 540 | 500 | 487 | 413 | 394 | 388 | 371 | 327 | |
Esclusi casi in itinere | 528 | 490 | 468 | 400 | 388 | 372 | 361 | 310 | |
di cui mortali | 1 | - | 1 | - | 5 | - | - | - | |
Treviso | Denunciati | 1297 | 1222 | 1077 | 1062 | 1094 | 1077 | 1037 | 957 |
Definiti positivamente | 973 | 951 | 869 | 905 | 872 | 836 | 789 | 716 | |
Esclusi casi in itinere | 957 | 927 | 862 | 889 | 856 | 812 | 775 | 689 | |
di cui mortali | 2 | 1 | 1 | - | - | 3 | - | - | |
Venezia | Denunciati | 663 | 728 | 623 | 602 | 625 | 517 | 523 | 463 |
Definiti positivamente | 517 | 550 | 490 | 488 | 484 | 408 | 400 | 374 | |
Esclusi casi in itinere | 496 | 539 | 474 | 478 | 480 | 392 | 385 | 364 | |
di cui mortali | - | 1 | 1 | - | 2 | - | - | - | |
Vicenza | Denunciati | 1190 | 1067 | 1027 | 936 | 952 | 891 | 851 | 807 |
Definiti positivamente | 895 | 840 | 817 | 730 | 706 | 676 | 677 | 612 | |
Esclusi casi in itinere | 884 | 825 | 793 | 715 | 692 | 663 | 665 | 594 | |
di cui mortali | 2 | 3 | 3 | 1 | 1 | 3 | - | 2 | |
Verona | Denunciati | 2506 | 2403 | 2165 | 1951 | 1895 | 1939 | 1850 | 1691 |
Definiti positivamente | 1869 | 1776 | 1542 | 1445 | 1491 | 1451 | 1415 | 1335 | |
Esclusi casi in itinere | 1828 | 1730 | 1498 | 1393 | 1442 | 1408 | 1382 | 1289 | |
di cui mortali | 1 | 2 | 2 | 2 | 7 | 4 | 2 | 2 | |
Totale Regione Veneto | Denunciati | 7644 | 7372 | 6523 | 6113 | 6131 | 5974 | 5696 | 5165 |
Definiti positivamente | 5743 | 5594 | 5075 | 4854 | 4811 | 4645 | 4468 | 4060 | |
Esclusi casi in itinere | 5630 | 5470 | 4944 | 4732 | 4704 | 4509 | 4378 | 3926 | |
di cui mortali | 9 | 8 | 10 | 7 | 15 | 10 | 4 | 4 |
1.3. Le malattie professionali
L'analisi dell'andamento, dai dati Inail, evidenzia che le malattie professionali nel settore dell'Agricoltura in Italia rappresentano, in termini numerici, un problema di salute almeno apparentemente meno rilevante rispetto agli infortuni; la cadenza è di circa 500 malattie professionali denunciate all' anno, meno di 30 casi nel Veneto negli ultimi 5 anni.
Si nota una chiara tendenza alla flessione del numero delle malattie tabellate a tutto vantaggio del complesso delle non tabellate: queste ultime esprimono ormai numeri praticamente doppi rispetto alle tabellate e rappresentano addirittura oltre i 2/3 del totale delle richieste di riconoscimento all'Inail. Negli ultimi anni le ipoacusie, l'asma bronchiale e le alveoliti allergiche rappresentano le patologie più frequenti, seguite dalle malattie osteoarticolari (sindrome del tunnel carpale, artrosi, tendinite, affezioni ai dischi intervertebrali).
Sono inoltre riportati casi di tumore professionale: 28 casi dal 2003 al 2007.
L'Istituto Superiore di sanità inoltre ha rilevato nel 2005, 520 casi di intossicazioni accidentali di cui 218 in ambito lavorativo, 153 in ambito domestico e 40 da inquinamento ambientale.
2 - Soluzioni proposte
Il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro recepito con il DPCM 17.12.2007, richiedeva "la programmazione di azioni su tutto il territorio nazionale" "con particolare urgenza, in base ai dati ad oggi disponibili", nel comparto "dell'agricoltura-selvicoltura.
In tale ambito il 17.06.2009 il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro ha approvato il Piano Nazionale di prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura 2009/2011 che individua livelli di intervento omogenei per tutte le regioni.
Il Piano prevede azioni coordinate di vigilanza, informazione, formazione ed assistenza.
Per l'attività di vigilanza, sulla base di quattro parametri - aziende agricole presenti, infortuni gravi e mortali, addetti al comparto - ad ogni Regione è stata assegnata una quota di aziende agricole da ispezionare ogni anno, al fine di raggiungere l'obiettivo di 10.000 aziende/anno sul territorio nazionale.
In parallelo all'azione di vigilanza, il Piano Nazionale Agricoltura promuove la formazione nel modo agricolo e la diffusione di materiali divulgativi e manuali anche attraverso la costruzione di un sito web per la sicurezza e la salute in agricoltura.
3 Criticità
La criticità maggiore per il raggiungimento degli obiettivi dettati dal Piano è rappresentata da un pregresso storico di attività di vigilanza nel settore agricolo frammentata e disomogenea sul territorio e concentrata soprattutto nelle indagini per infortuni gravi e mortali e nelle attività di formazione ed informazione. La difficoltà di applicazione della normativa di sicurezza alle imprese familiari, ai coltivatori diretti e ai collaboratori familiari ha frenato l'attività di prevenzione con riguardo sia alla sicurezza delle macchine e delle attrezzature che agli aspetti sanitari e di formazione.
Il Decreto Lgs. 81/2008 pur ampliando il campo di applicazione della normativa di tutela anche ai lavoratori autonomi e ai collaboratori familiari per gli aspetti tecnici di sicurezza macchine ed attrezzature e per l'uso di dispositivi personali di protezione non impone ma lascia facoltativo l'accesso ai programmi di formazione e la sorveglianza sanitaria.
Questa possibilità, di fatto si traduce in esclusione e assume carattere di grande rilevanza sanitaria in termini di cultura professionale emarginata e di mancata sorveglianza sanitaria di questa popolazione che si estende anche i lavoratori occasionali e stagionali.
Infatti il basso numero di malattie professionali evidenziate documenta una probabile sottostima del fenomeno con ricadute di disuguaglianza sociale e sanitaria dovute al mancato indennizzo delle patologie.
4. Fattibilità
La politica regionale di prevenzione utilizza dal 1999 lo strumento programmatorio per l'individuazione dei settori prioritari di intervento e l'omogeneizzazione dell'attività degli SPISAL.
In quest'ambito tutti i Piani regionali già approvati comprendono progetti dedicati al settore agricolo pur prevedendo una partecipazione degli SPISAL limitata e diversificata sulle diverse province. La Regione Veneto ha recepito gli obiettivi del Piano Nazionale Agricoltura inserendoli nel progetto di attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione presentato per il biennio 2008-2009 e nel progetto presentato al Centro Nazionale di Prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) per il 2009.
In ambito regionale il 24 ottobre 2008 è stato sottoscritto uno specifico protocollo di intesa tra Regione Veneto, INAIL, Veneto Agricoltura, Provincia di Treviso ed EBAT di Treviso, con l'unificazione delle iniziative per la promozione della cultura della sicurezza in agricoltura, con l'implementazione di percorsi di studio e di sperimentazione nella formazione di ogni operatore del mondo agricolo. Tale collaborazione ha prodotto materiale formativo standard per corsi RSPP, disponibili per le agenzie formative e già adottati in alcune province.
Il prosieguo di questa molteplice alleanza permetterà di sviluppare iniziative formative comuni, potenziando di fatto le forze e garantendo una maggiore e capillare diffusione della cultura della prevenzione sul lavoro, in questo settore di difficile impatto culturale.
La pianificazione regionale con gli altri Enti di vigilanza, nell'ambito del Comitato Regionale di Coordinamento ai sensi dell'art. 7 del D.Lgs. 81/08, prevede per l'anno 2009 il controllo di 400 U.L., di cui una parte in collaborazione con le Direzioni Provinciali del Lavoro per unire al controllo della sicurezza anche il controllo della regolarità dei rapporti di lavoro. La ripartizione delle aziende agricole da ispezionare per singola ULSS è stata effettuata in funzione della numerosità delle aziende e del numero degli infortuni gravi e mortali accaduti sul territorio.
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OBIETTIVO SPECIFICO 1
Elaborare una procedura per il controllo delle aziende agricole, dei costruttori e dei rivenditori di macchine agricole per la riduzione degli infortuni gravi e mortali
Azioni |
Indicatore/i di processo/risultato |
Standard di processo/risultato |
tempi (mesi dall'avvio del progetto) |
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1 |
Costituzione di un gruppo di lavoro |
Gruppo costituito |
Tutte le province rappresentate all'interno del gruppo |
1 mese |
2 |
Partecipazione ai corsi di formazione previsti nel Piano nazionale di prevenzione in agricoltura |
Partecipazione al corso di formazione nazionale |
Tutti i componenti del gruppo di lavoro partecipano al corso di formazione nazionale |
3mesi |
3 |
Predisposizione di procedure operative regionali per il monitoraggio e il controllo delle aziende agricole, controllo a vista dei trattori e controllo dei costruttori e rivenditori di macchine agricole, in coordinamento con DPL |
Procedure operative predisposte con definizione delle modalità di controllo per aziende agricole e dei costruttori e rivenditori di macchine agricole |
Documenti predisposti e condivisi con DRL |
6 mesi |
4 |
Apertura di un confronto con ANCI al fine del coinvolgimento della Polizia Locale in applicazione dell'art. 106 del codice della strada. |
Confronto aperto |
Discussione portata in Comitato Regionale di Coordinamento |
12 mesi |
5 |
Formazione del personale SPISAL congiuntamente al personale ispettivo DPL sulle procedure operative approvate. |
Formazione per 1 tecnico e 1 dirigente per provincia |
Almeno 1 dirigente e 1 tecnico per SPISAL formato |
8 mesi |
6 |
Monitoraggio delle prescrizioni di sicurezza impartite e definizione di un modello di verbale standard |
Prescrizioni raccolte e verbale definito |
Modello di verbale standard definito |
8 mesi |
7 |
Comunicazione ed informazione alle associazioni e ai rivenditori costruttori di macchine attrezzature agricole con lettere, incontri e sul sito della prevenzione locale e regionale |
Lettera standard per associazioni e rivenditori e costruttori per informazione sul piano di vigilanza Incontri con le Associazioni |
Numero di lettere trasmesse |
12 mesi |
8 |
Monitoraggio sull'attività di vigilanza sulle aziende agricole, rivenditori e costruttori di macchine agricole |
Numero di aziende controllate |
Numero aziende controllate pari ad obiettivi regionali fissati |
3 mesi (Dicembre 2009) |
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Promuovere la cultura della sicurezza nel mondo agricolo
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Azioni |
Indicatore/i di processo/risultato |
Standard di processo/risultato |
tempi (mesi dall'avvio del progetto) |
9 |
Costituzione di un gruppo di lavoro di esperti in agricoltura per lo sviluppo delle azioni |
Gruppo di lavoro costituito |
Gruppo di esperti individuati nell'ambito degli Spisal e delle parti sociali |
1 mese |
10 |
Aggiornamento e revisione del materiale didattico già realizzato per la formazione RSPP con Veneto Agricoltura. |
Aggiornamento del materiale didattico per RSPP |
Attuazione del progetto attuativo del protocollo di intesa del 24.10.08 |
3 mesi |
11 |
Analisi e approvazione delle schede informative per i lavoratori già realizzate da Veneto Agricoltura |
schede informative approvate |
Schede informative approvate dal gruppo di lavoro completate |
12 mesi |
12 |
Diffusione del materiale didattico per RSPP e delle schede informative |
Materiale didattico diffuso |
Coinvolgimento della Direzione regionale formazione per la diffusione alle agenzie formative accreditate |
12 mesi |
13 |
Aggiornamento check-list per datori di lavoro e consulenti per l'auto-valutazione dei rischi |
Check-list aggiornata |
Check-list approvata da gruppo di lavoro |
8 mesi |
14 |
Diffusione check list in corso di controllo aziendale |
Check list diffuse |
Diffusione al 100% delle Associazioni degli agricoltori |
12 mesi |
15 |
Revisione ed aggiornamento del "manuale lavoro sicuro in agricoltura" per l'utilizzo nei corsi di formazione per RSPP, per datori di lavoro e per le Associazioni e scuole |
Manuale aggiornato |
Manuale aggiornato secondo la normativa vigente |
12 mesi |
16 |
Diffusione manuale aggiornato |
Manuale diffuso |
Coinvolgimento della Direzione regionale formazione per la diffusione alle agenzie formative accreditate |
15 mesi |
17 |
Creazione di un collegamento con la rete delle scuole agrarie per l'inserimento nei POF (piani offerta formativa) di moduli formativi sulla sicurezza e salute sul lavoro |
Collegamento con la Rete delle scuole agrarie |
Sperimentazione di un modulo formativo almeno in una provincia |
12 mesi |
18 |
Supporto agli sportelli informativi SPISAL sui temi dell'agricoltura |
Sportelli informativi supportati |
Almeno 1 operatore per provincia per fornire assistenza agli altri SPISAL |
8 mesi |
19 |
Trasmissione ai siti web delle Ulss e della Direzione Regionale del materiale elaborato |
Materiale informativo inserito nei siti |
100 % del materiale prodotto |
In parallelo con lo sviluppo delle azioni |
OBIETTIVO SPECIFICO 3
Elaborare un piano di fattibilità per la sorveglianza sanitaria per i lavoratori autonomi, collaboratori familiari e lavoratori a tempo definito.
Azioni |
Indicatore/i di processo/risultato |
Standard di processo/risultato |
tempi (mesi dall'avvio del progetto) |
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20 |
Costituzione di un gruppo di lavoro di medici spisal |
Gruppo di lavoro costituito |
Tutte le province rappresentate |
1 mese |
21 |
Predisposizione di un piano di fattibilità per la sorveglianza sanitaria |
Piano di fattibilità predisposto |
Valutazione dei vincoli normativi ed organizzativi esistenti |
15 mesi |
OBIETTIVO SPECIFICO 4
Partecipare all'attività interregionale sulla sicurezza in agricoltura
Azioni |
Indicatore/i di processo/risultato |
Standard di processo/risultato |
tempi (mesi dall'avvio del progetto) |
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22 |
Partecipazione all'attività del gruppo interregionale |
Attività del gruppo partecipate |
Tutte le riunioni del gruppo partecipate |
In parallelo con il calendario del gruppo |
23 |
Supportare il recepimento a livello regionale delle decisioni tecniche approvate dal comitato tecnico |
Supporto garantito |
100% decisioni tecniche approvate |
In parallelo con le attività interregionali |
CRONOGRAMMA
Azione |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
1 |
X |
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2 |
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X |
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3 |
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X |
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4 |
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X |
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5 |
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X |
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6 |
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X |
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7 |
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X |
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8 |
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X |
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X |
9 |
X |
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10 |
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X |
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11 |
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X |
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12 |
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RESPONSABILITÀ
Referente |
Compiti |
Responsabile del progetto: |
Coordina lo sviluppo operativo del progetto e gestisce le risorse assegnate |
PIANO FINANZIARIO
Risorse |
Totale |
Dotazioni organiche |
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Formazione |
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Altre spese |
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Totale |
€ 30.000 |