Tipologia: Protocollo di intesa
Data firma: 13 ottobre 2010
Parti: Istituzioni, OO.AA e OO.SS.
Settori: Agroindustriale, Macerata
Fonte: Ministero le lavoro e delle politiche sociali

Sommario:

Premessa
Art. 1 Tutela normativa e contrattuale
Art. 2 Problematiche e linee guida
Art. 3 Vigilanza e controlli
Art. 4 Formazione e informazione
Art. 5 Costituzione del Comitato provinciale

Protocollo di intesa in materia di tutela delle condizioni di lavoro e vigilanza in agricoltura

Addì 13 ottobre 2010 presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata si sono riuniti:
la Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata , nella persona del Direttore dott. Pierluigi Rausei
la Direzione Provinciale Inps di Macerata, nella persona dell'Ispettore dott. Eraldo Forti su delega del Direttore dott. Settimio Ciani
la Direzione Provinciale Inail di Macerata, nella persona del Direttore dott. Fabio Valente Pietrosanto
le sottonotate Associazioni datoriali:
* Coldiretti rappresentata da Giorgio Reversi
* Confagricoltura rappresentata da Edoardo Benigni
* Cia rappresentata da Roberto Cesanelli
* Copagri rappresentata da Giovanni Bernardini
* Agci-Agrital e Legacoop-Agroalimentare entrambe rappresentate da Massimo Lanzavecchia
* Fedagri-Confcooperative rappresentata da Mauro Scattolini
le sottoindicate Organizzazioni sindacali dei lavoratori:
Flai Cgil rappresentata da Ivana Properzi
Fai Cisl rappresentata da Stefano Pepa
Uila Uil rappresentata da Paola Apolloni
Confederdia rappresentata da Gabriele Chiarici

Premesso che
- la crisi mondiale che caratterizza questi ultimi anni ha consegnato a tutti una situazione di incertezza a livello economico e finanziario senza precedenti e in questo contesto il settore agricolo ha subito proprio in tale periodo le forti oscillazioni dei prezzi, per motivi esterni al settore, e che non avevano legami con la produzione e la situazione reale;
- il settore agricolo che si caratterizza come settore anticiclico dove gli effetti della crisi pur alleviati sono comunque presenti, con il rischio di frenare la capacità di fare da traino alla tenuta del sistema tutto;
- il sistema agricolo della provincia di Macerata, pur rimanendo uno tra i sistemi più importanti a livello nazionale, comunque ha bisogno di scelte determinanti e condivise per continuare a svolgere il ruolo che ha nell'economia maceratese;
- è da tutti percepita e condivisa l'urgenza di investire sulla qualità e la ricerca, utilizzando le nuove tecnologie disponibili sui mercati, e non la ricerca ad abbassare i costi;
- l'inevitabile innalzamento della dimensione media dell'azienda agricola rafforza l'esigenza di nuove forme di aggregazione e di cooperazione e crea la necessità della presenza di nuove figure con le professionalità e competenze specifiche che determinano un aumento della capacità competitiva nel mercato;
- l'agricoltura marchigiana, e maceratese in particolar modo, dopo essere sopravvissuta alla prima fase della globalizzazione dei mercati, principalmente grazie agli aiuti diretti al reddito anche di tipo comunitario, oggi si trova a dover adottare nuove strategie per garantirsi un' ruolo nel futuro scenario economico locale ed internazionale, puntando su produzioni innovative e diversificate, meno esposte alla concorrenza e ritenute marginali dai grandi interessi internazionali, alla multifunzionalità aziendale, alla riscoperta dei prodotti del territorio adeguatamente valorizzati nonché all'acquisizione da parte del produttore agricolo del massimo valore aggiunto ottenibile dalla produzione primaria;
- è ampiamente avvertita e condivisa la necessità di favorire, anche attraverso una forte e rinnovata politica dei controlli, comportamenti rispettosi delle norme a tutela della sicurezza sociale e del lavoro, oltre che delle regole di una leale concorrenza, e contestualmente mirare all'obiettivo di rendere lealmente competitivo il settore agricolo, anche mediante un forte richiamo e una costante attenzione ai principi di legalità, correttezza e sicurezza nei diversi rapporti fra tutti i soggetti della filiera;
- soltanto la crescita della capacità competitiva delle imprese rispettose delle regole è idonea a produrre il risultato virtuoso di una maggiore correttezza e trasparenza dei rapporti contrattuali;
- in un'analisi tendenziale elaborata dalla Camera di Commercio di Macerata emerge come l'occupazione nel settore agricolo in provincia di Macerata, negli anni dal 2004 al 2008, rappresenti solo il 3% degli occupati dell'intera provincia di Macerata, raccogliendo circa 3.000 occupati e registrando, nel quadriennio, una contrazione di lavoro autonomo (che passa dal 2,2% al 2,0%) e una lievissima crescita per il lavoro dipendente (dallo 0.9% all' 1%);
- per l'andamento Infocamere del settore agricolo nella provincia di Macerata risulta, già nel 2007, una situazione di 2640 iscrizioni a fronte di 3485 cancellazioni, determinando un saldo negativo di 845 unità, peraltro la serie storica delle imprese attive nel settore agricolo maceratese (dal 1999 al 2009) offre i seguenti risultati:

Attività Economica 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Agricoltura, caccia e silvicoltura 11.746 11.594 11.282 11.005 10.760 10.510 10.299 10.075 9.884 9.755 9.542
Variazione tendenziale
Settore Ateco 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Agricoltura, caccia e silvicoltura -1,3% -2,7% -2,5% -2,2% -2,3% -2,0% -2,2% -1,9% -1,3% -2,2%
Composizione percentuale
Settore Ateco 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Agricoltura, caccia e silvicoltura 33,4% 32,6% 31,5% 30,5% 29,5% 28,8% 28,1% 27,3% 26,7% 26,3% 25,9%

- la formazione e la informazione nei riguardi dei lavoratori delle imprese agricole rivestono sempre più una fondamentale importanza, anche ai fini di una tutela complessa della sicurezza sul lavoro:
- il Piano triennale per il lavoro dal titolo "Liberare il lavoro per liberare i lavori", adottato dal Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2010, nel riconoscere un ruolo di primo livello all’ispezione del lavoro e alle Direzioni provinciali del lavoro, nel paragrafo intitolato "Liberare il lavoro dalla illegalità e dal pericolo", afferma senza incertezze che "liberare il lavoro dalla illegalità e dal pericolo significa potenziare in termini qualitativi le attività di vigilanza orientandole alla repressione delle violazioni sostanziali più gravi"; da qui il richiamo ad una vigilanza improntata dichiaratamente all'obiettivo della "tolleranza zero" (riconosciuto come "doveroso e possibile") per tutte le "forme peggiori di sfruttamento del lavoro", da operarsi attraverso un attento "metodo di selezione nel più ampio fenomeno delle irregolarità e una combinazione di attività istituzionali e sociali"; in questo contesto, fra l'altro, sul fronte degli obiettivi il Piano individua fra le "aree di intervento prioritario" espressamente segnalate figura specificamente l'agricoltura, anche con riferimento al contrasto a fenomeni come gli pseudo-appalti e la cooperazione spuria che provocano gravi e intollerabili effetti di dumping sociale ed economico;

Le parti sottoscrivono e concordano quanto segue

Art. 1 Tutela normativa e contrattuale
Le parti, nel pieno rispetto di quanto previsto dall'Accordo per il rinnovo del CCNL 6 luglio 2006 per gli operai agricoli e florovivaisti del 25 maggio 2010 (Confagricoltura, Coldiretti. Cia e Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil), nonché dal CCNL quadri e impiegati agricoli del 4 giugno 2008 (Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil) e dell’Accordo di rinnovo del CCNL 16 luglio 2002 per i dipendenti delle cooperative e dei consorzi agricoli (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare. Flai-Cgil. Fai-Cisl, Uila-Uil) del 3 agosto 2010, anche in considerazione delle previsioni contenute nell'art. 7. comma 4, del D.L. n. 248/2007, convertito in legge n. 31/2008 riguardo ai soci lavoratori, riservando alla già esistente Cassa extra legem territoriale e al costituendo Osservatorio provinciale i compiti e le funzioni agli stessi organismi affidati dalla disciplina contrattuale collettiva, concordano sull'esigenza di individuare un luogo anche fisico in cui potersi incontrare anche insieme alla istituzione per monitorare e per far emergere le problematiche che ciascuno evidenzierà, con lo spirito che possa far trovare i corretti equilibri e le giuste soluzioni da applicare in modo uniforme su tutto il territorio provinciale, sia per l’effettiva, uniforme e corretta attuazione delle vigenti previsioni normative, sia per la attuazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Art. 2 Problematiche e linee guida
Le Organizzazioni sindacali e datoriali riconoscono l'utilità e l'opportunità di un momento di confronto collegiale e istituzionale per affrontare le diverse problematiche del sistema agricolo ed anche per individuare e approvare apposite linee guida su profili di tipo normativo e contrattuale che necessitino di una chiarezza interpretativa condivisa. Ciò con particolare riguardo alle conseguenze sulla organizzazione e sulle condizioni del lavoro nonché sull'occupazione e sull'ambiente di lavoro derivanti dalle modifiche delle tecnologie di produzione o da processi di ristrutturazione o di riconversione produttiva, ovvero ancora dalle dinamiche della estensione del lavoro per conto terzi, nonché sui profili riguardanti l'andamento dell'occupazione dei lavoratori stranieri in ambito provinciale e per promuovere un attento controllo nei confronti dei datori di lavoro e dei lavoratori occupati per l'esatta applicazione delle normative di legge e di contrattazione collettiva. Le linee guida, inoltre, si renderanno opportune per la trattazione uniforme e per l'esatto e corretto monitoraggio della attuazione di istituti negoziali come lo scambio di manodopera (art. 2139 c.c.), l'appalto di servizi e la vendita dei prodotti sulla pianta (art. 25 CCNL), il lavoro occasionale accessorio (con voucher).

Art. 3 Vigilanza e controlli
Le parti valutano in particolare l'utilità della individuazione di un momento di confronto e dialogo istituzionale e sociale in ambito provinciale per consentire alla Direzione provinciale del lavoro, all'Inps e all'Inail di procedere ad una programmazione attenta e mirata della vigilanza in agricoltura tenendo conto delle priorità evidenziate dagli interlocutori sindacali e datoriali, ma anche di consentire alle associazioni dei datori di lavoro agricolo di poter orientare e condurre i propri associati verso azioni costantemente informate alla legalità e ali regolarità delle condizioni di lavoro.

Art. 4 Formazione e informazione
Nella consapevolezza, richiamata nelle premesse, del ruolo fondamentale della formazione e della informazione nei confronti dei lavoratori delle imprese dell'agricoltura, le parti firmatarie del presente Protocollo, ferme restando le competenze proprie degli organismi preposti, ritengono indispensabile determinare un percorso formativo e informativo lineare e coerente, anche con la definizione di standard minimi dei livelli di formazione, e stimolare ogni utile azione di informazione per le imprese del territorio provinciale maceratese, anche in materia di sicurezza sul lavoro.

Art. 5 Costituzione del Comitato provinciale
Le parti firmatarie del presente Protocollo riconoscono l'utilità della costituzione di un apposito Comitato provinciale sull'agricoltura presso la Direzione provinciale del lavoro di Macerata, composto da un rappresentante per ciascuna delle parti firmatarie del presente Protocollo e presieduto dal Direttore della medesima DPL, o da un funzionario dallo stesso formalmente incaricato, che si riunisca almeno ogni tre mesi al fine di valutare le problematiche della tutela del lavoro nel settore, con particolare riguardo alle seguenti competenze specifiche:
- definire apposite linee guida sulle fattispecie più ricorrenti e di più delicata attuazione presso le imprese agricole del territorio provinciale, anche quale supporto alle attività della Commissione di certificazione dei contratti di lavoro presso la DPL;
- operare un attento, periodico e costante monitoraggio sulla corretta attuazione dei CCNL richiamati al punto 1, in quanto sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, e, in particolare, sul puntuale rispetto degli obblighi contributivi, assicurativi e retributivi derivanti dai medesimi contratti collettivi e sugli accordi nell'ambito territoriale provinciale;
- definire un percorso essenziale che fornisca livelli standard minimi di formazione e di formazione, per la successiva realizzazione da parte degli organismi competenti, nonché agevolare, promuovere e programmare incontri informativi e formativi per i lavoratori e le imprese del territorio provinciale maceratese;
- valutare e segnalare alla Direzione provinciale del lavoro, all'Inps e all'Inail di Macerata situazioni meritevoli di interventi di vigilanza e ispettivi.

Letto, approvato e sottoscritto

Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata
Direzione Provinciale Inps di Macerata
Direzione Provinciale Inail di Macerata
Coldiretti
Confagricoltura
Cia
Copagri
Flai Cgil
Fai Cisl
Uila Uil
Confederdia
Agci-Agrital
Legacoop-Agroalimentare
Fedagri-Confcooperative