Tipologia: Accordo di rinnovo
Data firma: 30 ottobre 2006
Validità: 30.10.2006 - 31.12.2009
Parti: Ance-Assedil e Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Feneal-Uil Genova
Settori: Edilizia, Edili ed affini, Genova
Fonte: FILLEA-CGIL

Sommario:

Premessa
Iniziative congiunte nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
I) Osservatorio provinciale per il monitoraggio degli appalti pubblici
II) Project Financing
III) Realizzazione di iniziative private di interesse collettivo
IV) Legge regionale sugli appalti pubblici
V) Lavori in affidamento "in house"
Iniziative congiunte per la lotta al lavoro sommerso.
DURC
Addestramento, formazione professionale e mercato del lavoro
Comitato Paritetico Territoriale per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro.
Elemento Economico Territoriale 
Cassa edile
Anzianità professionale edile
Indennità territoriale di settore.
Mensa e indennità sostitutiva di mensa
Indennità di trasporto
Prestazione cassa edile genovese per carenza malattia
Lavoratori immigrati
• Politica dell'accoglienza.
• Informazione e formazione
Norme di ingresso per la professione edile
Vestiario
Premio di produzione
Indennità sostitutiva di mensa
Indennità di trasporto
Validità, decorrenza e durata.

Accordo di rinnovo del CCPL 24 marzo 2003 per la provincia di Genova

In Genova, il giorno 30 ottobre 2006 si sono riuniti: l'Ance Genova, Associazione Costruttori Edili della provincia di Genova (Assedil) [...] e in ordine alfabetico la Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni Affini - Filca - Cisl della provincia di Genova [...], la Federazione Italiana Lavoratori del Legno, dell'Edilizia e Industria Affini - Fillea - Cgil della provincia di Genova [...], la Federazione Nazionale Edili Legno Affini Legno - Feneal - Uil della provincia di Genova [...], per rinnovare il contratto collettivo provinciale di lavoro e l'accordo provinciale di lavoro per gli impiegati e quadri sottoscritti in data 24 marzo 2003 dalle parti comparenti, integrativi del CCNL del 20 maggio 2004.

Le Parti premesso
- che in relazione allo stipulando accordo, integrativo del contratto nazionale stipulato da Ance e Flc nazionale il 20.5.2004, la Flc della provincia di Genova, a richiesta dell'Assedil, conferma e ribadisce, per parte sua, che nello spirito di continuità nel perseguimento del comune primario obiettivo di unitarietà nella rappresentanza di omogeneità nelle condizioni del settore, detto contratto provinciale sarà l'unico applicabile a tutte le imprese dell'industria delle costruzioni edili della provincia di Genova ed ai relativi dipendenti, fatta salva l'eventuale maturazione di diversi intendimenti comunemente concordati con le rispettive organizzazioni nazionali, sulla base di esigenze circostanziate, sopravvenute e, comunque, coerenti con l'obiettivo primario sopra evidenziato;
- che è, altresì, presupposto comunemente condiviso ed essenziale la conferma dell'unicità del sistema degli Enti Paritetici territoriali di categoria convengono quanto segue.

Iniziative congiunte nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
I) Osservatorio provinciale per il monitoraggio degli appalti pubblici

Le Parti, nel richiamare il contenuto del paragrafo I) del CCPL 24 marzo 2003 in argomento, convengono sulla necessità di proseguire nell'opera di confronto con la Provincia di Genova, al fine di addivenire, al più presto, alla effettiva costituzione dell'Osservatorio indicato in epigrafe, ancorché in via inizialmente sperimentale.
Le stesse, infatti, si danno reciprocamente atto che sempre più spesso, anche negli ultimi anni, le imprese appaltatrici hanno dovuto riscontrare notevoli lacune e carenze nella documentazione tecnica posta a base d'appalto per prezzi incongrui, progetti non realmente esecutivi, clausole difformi dalle previsioni di legge, ribassi d'asta sulla totalità dell'appalto che non scorporano i costi della sicurezza sul lavoro.
E che tali situazioni creano una concorrenza sleale tra imprese, con fattori penalizzanti per la sicurezza e i diritti dei lavoratori.
In tale contesto, pertanto, la creazione del citato Osservatorio risulta ormai indispensabile, al fine di contribuire, d'intesa con le stazioni appaltanti e le rappresentanze dei liberi professionisti, ad arginare il fenomeno sopra ricordato, reso ancora più preoccupante dall'attuale situazione di carenza di appalti pubblici nella provincia di Genova.
Le Parti ribadiscono, infatti, che lo strumento in questione dovrà svolgere funzioni di monitoraggio e di verifica circa la correttezza e la completezza delle procedure di gara, onde assicurarne l'aggiudicazione alle imprese realmente più concorrenziali ed affidabili, in grado di realizzare i relativi lavori secondo criteri di qualità con particolare attenzione alla formazione professionale e alle normative per la tutela della sicurezza dei lavoratori, nel rispetto dei dettami di legge e contrattuali.
A tal fine, sottolineano l'importanza che le stazioni pubbliche committenti si attengano scrupolosamente all'obbligo di validazione dei progetti previsto dalla normativa vigente e, in tal senso, si impegnano, quindi a sollecitare la stipula dell'Accordo definitivo con la Provincia di Genova che consenta, seppur con una disciplina graduale ed a livello sperimentale, l'effettiva attivazione dell'Osservatorio, nel comune intento, peraltro, completata la fase transitoria, di dotare tale strumento delle competenze previste nel par. I) del CCPL 24 marzo 2003.
Nel caso in cui ciò non risultasse possibile, si impegnano a costituire una commissione pari-tetica con la funzione di segnalare all'Autorità per la vigilanza sui lavori Pubblici le situazioni nelle quali la predetta validazione dei progetti risulti assente, carente e/o incongrua.

IV) Legge regionale sugli appalti pubblici
Il nuovo T.U. (D.Lgs. 163/2006) sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2007, affida alle regioni competenze significative e importanti su materie per il governo del territorio.
In tale situazione, le Parti si impegnano ad intervenire nei confronti della Regione Liguria - che non ha ancora legiferato in argomento - al fine di favorire il varo di una normativa che, limitatamente alle materie di competenza regionale, contribuisca al miglioramento delle condizioni del settore.
Particolare attenzione dovrà quindi essere rivolta, ad esempio, al tema della tutela della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, attraverso il potenziamento del ruolo degli Enti bilaterali del settore edile; della programmazione e della localizzazione delle opere da realizzare, nonché dell'organizzazione amministrativa e della efficienza degli enti preposti alla realizzazione delle opere. 

V) Lavori in affidamento "in house"
L'annosa questione legata alle attività per i lavori realizzati "in house", nonostante il pronunciamento sulla questione da parte della magistratura amministrativa, impone una attenzione particolare al problema. Occorre evitare che il ricorso alla realizzazione di tali lavori sia una pratica penalizzante per il mercato edilizio genovese e per le imprese che lo compongono.
In relazione a ciò, le parti concordano di avviare i necessari chiarimenti con le stazioni appaltanti pubbliche, allo scopo di individuare le necessarie soluzioni affinché, da un lato, tale pratica sia limitata ai soli casi espressamente previsti dalla normativa vigente (lavori in amministrazione diretta di cui all'art. 125 del d.lgs. n. 163/2006) ed alle ipotesi discendenti dalla normativa comunitaria recepita dalla più recente giurisprudenza della Corte di Giustizia secondo cui l'affidamento è possibile solo qualora ricorrano tre condizioni contestuali e concorrenti e cioè:
a) che il capitale della società esecutrice sia interamente pubblico;
b) che l'ente appaltante eserciti sulla società esecutrice un controllo analogo a quello che esercita sui propri servizi;
c) che la società esecutrice realizzi la parte preponderante della propria attività con le amministrazioni che le affidano i lavori.
Inoltre nel caso di affidamento "in house" le imprese esecutrici devono applicare integralmente il contratto di pertinenza del settore edilizio, compresa l'iscrizione dei lavoratori alla Cassa Edile Genovese.
Le Parti ritengono quindi necessario adottare, di comune accordo, misure atte a frenare l'espansione di tale fenomeno distorsivo della concorrenza ed a ripristinare, su base nazionale e locale, un quadro di legalità ormai da tempo violato.

Iniziative congiunte per la lotta al lavoro sommerso.
DURC

In relazione alla recente entrata a regime del Durc (documento unico di regolarità contributiva), le Parti ribadiscono l'estrema importanza di tale strumento, al fine di proseguire nelle iniziative congiunte, da tempo in atto, volte a contrastare il fenomeno del lavoro nero e, comunque, più in generale, della evasione contributiva nei confronti degli istituti previdenziali e degli enti bilaterali del settore, fonte di concorrenza sleale a discapito delle imprese rispettose delle norme di legge e contrattuali.
A tale proposito sottolineano l'importanza di adottare, a breve, iniziative idonee ad evitare il diffondersi di pericolosi fenomeni di elusione dell'obbligo di richiesta del Durc per la realizzazione di lavori edili.
Tale situazione risulta, infatti, essersi delineata, dopo l'entrata in vigore delle previsioni del decreto Biagi, attraverso il notevole incremento del ricorso, nelle Denunce di Inizio Attività (Dia), alla realizzazione dei lavori mediante la c.d. "economia diretta", ossia senza l'intervento di alcuna impresa.
A fronte di tale preoccupante crescita dell'utilizzo di tale strumento, che consente di eludere la richiesta del Durc, le Parti ritengono necessario intervenire presso il Comune di Genova (e successivamente, presso gli altri Comuni della provincia di Genova), onde stabilire l'attivazione di opportuni meccanismi di controllo, al fine di monitorare la correttezza di tali situazioni.
Si impegnano, quindi, ad instaurare un tavolo di confronto, in argomento, con la Civica Amministrazione, onde effettuare proposte concrete in tal senso, da recepire, ove accolte, nel Regolamento edilizio.
Dette proposte riguarderanno, in particolare, l'attivazione di controlli operativi in cantiere a campione, da parte dell'Ispettorato tecnico del Comune, sulle Dia in economia diretta.
In caso di riscontro di difformità nella esecuzione dei lavori rispetto alla denunciata economia diretta, il Comune, ferma la sospensione dell'efficacia del titolo edilizio, provvederà a segnalare la situazione alla Dpl, all'Inps, all'Inail e alla Cassa Edile.
Il Comune sarà inoltre tenuto, nel caso in cui l'esecuzione dei lavori in economia risulti palesemente irrazionale, avuto riguardo all'entità ed alla complessità dell'intervento previsto, a negare il titolo edilizio e/o, comunque, ad interrompere i termini di legge mediante richiesta di dettagliate informazioni aggiuntive.
Le Parti si impegnano, inoltre, a sottoporre al Comune la fattibilità tecnico - giuridica della previsione di una procedura che richieda, in sede di presentazione dell'istanza volta ad ottenere il titolo edilizio, anche una asseverazione da parte di un professionista tecnico abilitato, che attesti la compatibilità dell'intervento programmato con la realizzazione dello stesso mediante economia diretta.

Addestramento, formazione professionale e mercato del lavoro
Le Parti, premesso
- che rappresenta loro comune intenzione migliorare l'attuale sistema formativo del settore, attraverso l'attivazione di iniziative maggiormente mirate alle reali esigenze dell'edilizia, in coerenza con i profili professionali effettivamente presenti nell'organizzazione produttiva delle imprese del comparto;
- che tali iniziative dovranno, altresì, favorire l'incontro tra domanda ed offerta del mercato del lavoro nel settore, mediante adeguata analisi preventiva dei relativi fabbisogni e programmazione delle attività da svolgere, nonché con iniziative sperimentali di formazione continua, qualificazione e riqualificazione, specializzazione e aggiornamento, rivolte a operai, impiegati e quadri, previa individuazione di idonei meccanismi di finanziamento pubblico dei relativi oneri;
- che lo sviluppo dei citati interventi formativi sarà realizzato dall'Ente Scuola - Scuola Edile Genovese, anche alla luce delle normative introdotte in relazione al sistema dei c.d. "crediti formativi", mediante l'istituzione del relativo libretto personale;
- che, sempre ai fini sopra indicati, risulta opportuna l'intensificazione dei rapporti con le Istituzioni preposte al settore della formazione professionale, anche attraverso la concreta operatività del Formedil regionale;
convengono
1) Le parti si attiveranno congiuntamente presso la Regione Liguria e la Provincia di Genova, al fine di ottenere il riconoscimento della Scuola Edile quale unico ente certificatore della formazione per i lavoratori edili, nonché per ribadire la centralità del settore - e delle relative conseguenti esigenze formative - nell'ambito dei programmi e dei piani di finanziamento deliberati dai citati enti locali.
2) Si impegnano, altresì, ad intervenire presso i citati soggetti, al fine di risolvere l'ormai annoso problema del notevole ritardo nei pagamenti alla Scuola Edile Genovese relativi ai corsi effettuati con i contributi pubblici, che hanno creato all'Ente stesso situazioni di significativa difficoltà finanziaria.
3) Al fine di interloquire con maggiore efficacia nei confronti della Regione Liguria, nonché di attuare le politiche formative previste dal vigente CCNL, si impegnano ad attivarsi nei confronti delle altre organizzazioni provinciali Ance e dei lavoratori per addivenire alla concreta operatività del Formedil regionale.
4) Sulla scorta delle esigenze indicate in premessa, le parti si impegnano, altresì, a delineare di comune accordo, con un'intesa da perfezionare entro il 30 giugno 2007, le linee strategiche e di indirizzo formativo alle quali dovrà attenersi la Scuola Edile Genovese, in modo da perseguire l'obiettivo condiviso di una formazione maggiormente mirata alle reali esigenze dell'edilizia, in coerenza con i profili professionali effettiva-mente presenti nell'organizzazione produttiva delle imprese del comparto.
5) Si impegnano, altresì, ad attivare iniziative sperimentali di formazione e riqualifica-zione continua, rivolte al personale posto in cassa integrazione guadagni per carenza di lavoro, previa effettuazione delle verifiche di compatibilità giuridica con l'Inps, nonché previa individuazione di idonei strumenti di finanziamento pubblico e privato.
6) Un' attenzione particolare deve essere posta alle problematiche formative riguardanti i lavoratori immigrati. Occorre organizzare corsi maggiormente mirati alla formazione professionale di base ed alla sicurezza sul lavoro, nonché volta a favorire i processi di integrazione culturale e sociale.
7) Allo scopo di consentire la realizzazione degli obiettivi sopra indicati, convengono sulla improcrastinabile necessità di addivenire, in tempi rapidi, ad una più efficiente ed efficace gestione dell'organico della Scuola Edile Genovese.
8) In relazione all'esigenza di favorire il reale incontro tra domanda ed offerta del mercato del lavoro, in osservanza alla normativa contrattuale nazionale nonché alla normativa già prevista nel contratto integrativo precedente, per favorire l'attività formativa della Scuola Edile Genovese, tenuto conto dell'evoluzione delle norme in materia di collocamento, le parti convengono di avviare un concreto studio di fattibilità sia in termini giuridici che operativi, per aprire presso l' ente Scuola Edile Genovese lo "sportello informativo" per i lavoratori e le imprese, inerente i fabbisogni occupazionali del settore, in sinergia con i centri per l'impiego.
L' obiettivo è quello di sviluppare e realizzare un' importante attività che veda Scuola Edile e Centri per l'impiego monitorare in sinergia due diversi aspetti della domanda occupazionale e dell'offerta formativa, ossia l'analisi dei fabbisogni formativi alle mansioni ed ai profili professionale che il mercato richiede.
9) Scuola Edile
Con riferimento alle previsioni dell'art. 19 del CCPL 24.3.2003, le parti si Impegnano ad effettuare, entro la data del 31.12.2006 le ulteriori verifiche, anche nei confronti del comune di Genova, necessarie per addivenire alla comunemente auspicata maggiore valorizzazione del patrimonio dell'Esseg, attraverso le iniziative necessarie alla modifica della convenzione in essere con la civica amministrazione, ivi compresa l'eventuale acquisizione della piena proprietà dell'area sulla quale insiste la sede.
A tal fine , sottolineano l'importanza di una oculata e razionale gestione degli spazi necessari allo svolgimento dell'attività formativa, onde consentire l'individuazione degli spazi residui e, conseguentemente, l'adeguata valorizzazione di questi ultimi.
Le parti concordano di istituire il libretto per il riconoscimento dei crediti formativi conseguiti durante i corsi di formazione dei lavoratori.
Per rafforzare l'attuale sistema formativo nel settore, in ottemperanza a quanto previsto dalla nuova disciplina dell'apprendistato professionalizzante, convengono sulla esigenza di introdurre, previo accordo con istituzioni, strumenti formativi per facilitare l'adempimento formativo che le imprese devono far svolgere ai lavoratori.
Le parti si impegnano inoltre a recepire lo Statuto-tipo nazionale relativo alle Scuole edili.

Comitato Paritetico Territoriale per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro.
All'art. 22 del CCPL 24.3.2003 è aggiunto il seguente comma finale:
"Le Parti convengono che il CPTA, con decorrenza dal 1.1.2007, corrisponderà all'Ente Scuola - Scuola Edile Genovese un contributo economico forfettario annuo di Euro 15.000, a titolo di rimborso per l'utilizzo dei locali e delle relative spese di gestione e manutenzione".
Fermo il resto.
Le parti si impegnano, inoltre, a recepire lo Statuto tipo nazionale relativo ai CTP.

Cassa edile
Il secondo comma dell'art. 17 del CCPL 24.3.2003 è sostituito dal seguente:
"Il contributo di cui all'art. 36 del contratto nazionale di categoria del 20 maggio 2004, stabilito per il conseguimento degli scopi attribuiti alla Cassa, è fissato, a decorrere dal 1 settembre 2007, nella misura complessiva del 2,58%, di cui 2,15% a carico del datore di lavoro e 0,43% a carico del lavoratore".
Le parti si danno atto che la Cassa Edile Genovese rappresenta sempre più una fonte di informazione preziosa per il settore.
Concordano di proseguire nel lavoro di realizzazione della banca dati in rete, per uno scambio informativo adeguato tra gli enti paritetici di settore.
In tal senso viene costituita una commissione tecnica che studi le modalità dell'effettiva realizzazione di tale obiettivo.
Fermo il resto.

Lavoratori immigrati
Considerato il numero crescente, anche nella provincia di Genova, di lavoratori immigrati operanti nel settore edile, le parti concordano sull'esigenza di prevedere politiche contrattuali adeguate, anche attraverso il pieno coinvolgimento degli enti bilaterali di settore. Concordano di applicare una gestione delle ferie secondo quanto previsto dal CCNL 20 maggio 2004, per favorire il ritorno alle famiglie nei paesi di origine, prevedendo periodi feriali più lunghi (e comunque entro i limiti contrattualmente previsti) in caso di esigenze documentate di viaggi verso il paese di provenienza, usufruendo altresì dei permessi retribuiti e non retribuiti.

Politica dell'accoglienza.
Le parti si impegnano ad intervenire nei confronti delle Istituzioni per raggiungere un accordo che favorisca l'individuazione di soluzioni abitative dignitose nel territorio del comune sede del lavoro.

Informazione e formazione
Le parti concordano di intraprendere un percorso concertativo con le Istituzioni un accordo per il riconoscimento ed il finanziamento di specifici corsi per i lavoratori immigrati, presso la Scuola Edile Genovese, relativi:
- al primo ingresso e alla alfabetizzazione;
- alla qualificazione professionale;
- alla sicurezza sul lavoro. 
Si danno, altresì, atto dell'esigenza di operare anche attraverso l'informazione, affinché venga garantito l'accesso al sistema sanitario ed alle visite mediche previste dalle leggi e dai contratti.

Norme di ingresso per la professione edile
Con riferimento al fenomeno della crescita anomala di nuove imprese, non adeguatamente preparate all'inserimento nel settore, le parti ritengono necessario raggiungere un'intesa con le istituzioni locali e con la Camera di Commercio di Genova, volta a definire idonee soluzioni al suddetto fenomeno.

Vestiario
Con riferimento alle previsioni dell'art 13 del CCPL 24.3.2003, Le Parti si impegnano a costituire, in seno al Comitato di gestione della Cassa Edile Genovese, una Commissione con l'obiettivo di valutare l'opportunità di una razionalizzazione della prestazione in esame, con riferimento, tra l'altro, alla qualità ed alla cadenza periodica della distribuzione del vestiario.
All'esito dei lavori della citata Commissione, che dovranno essere conclusi entro il 30 giugno 2007, le Parti si incontreranno per adottare le determinazioni conseguenti in materia.