Tipologia: Accordo integrativo
Data firma: 31 luglio 2012
Validità: 01.01.2012 - 31.12.2014
Parti: Latticini Italia srl e Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e RSU
Settori: Agroindustriale, Latticini Italia srl
Fonte: FLAI-CGIL Lombardia

Sommario:

Politica industriale
Appalti
Occupazione
Professionalità e formazione
Organizzazione del lavoro
Viaggiatori e piazzisti - Area logistica
Salute e sicurezza
Agibilità sindacale
Ticket restaurant
Salario variabile
Validità integrativo
Allegato - Investimenti Latticini Italia srl anni 2012-2013

Accordo integrativo Latticini Italia srl

In data 31 luglio 2012, presso la sede di Assolombarda a Milano, tra Latticini Italia srl […] e le OO.SS. Provinciali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil […]e con la RSU di Latticini Italia srl […], si conviene quanto segue.

Politica industriale
In materia di politica industriale della società le Parti concordano di attenersi a principi di trasparenza ed informazione condivisa, modalità che hanno caratterizzato le relazioni industriali dal subentro di Latticini Italia srl nella gestione delle attività produttive e logistico commerciali di Lat-Bri Latticini Brianza S.p.A.
Sono confermate le linee di politica industriale che hanno condotto all’acquisizione da parte del Gruppo Granarolo: cogliere l’opportunità di sviluppare ed ampliare la presenza del Gruppo sul mercato dei prodotti caseari, diversificando il business sia in termini di tipologia di prodotto che in termini di ampliamento della presenza in settori di mercato in cui ad oggi il Gruppo opera ancora in maniera limitata, in particolare mercati esteri e mercato delle cd. “Private Label”. Ciò anche attivando le sinergie infragruppo - internalizzazione di produzioni allocate presso copacker esterni, spostamento infragruppo di produzioni secondo vocazioni tecnologiche e/o specializzazioni di sito - ove necessarie od opportune, per una maggiore capacità competitiva ed un equilibrato impiego delle potenzialità produttive di Gruppo.
È confermata la vocazione dello stabilimento di Usmate Velate quale polo produttivo caseario orientato ai mercato estero e delle cd Private Label.
Le Parti concordano che tali aree di mercato, di grande interesse per la loro tendenziale crescita, sono tuttavia caratterizzate da una marcata pressione competitiva e, in quanto tali, risultano penetrabili e scalabili, soltanto assicurando - con adeguati investimenti - processi ed organizzazione del lavoro e cultura diffusa:
1. qualità e sicurezza alimentare delle produzioni ai migliori standard;
2. capacità di rispondere tempestivamente alle opportunità di mercato ed agli ordinativi dei clienti;
3. costo del prodotto quantomeno allineato alla migliore concorrenza.
Essendo quest’ultimo fattore, soddisfatti i prerequisiti di qualità e capacità di servizio al cliente, dirimente per il mantenimento delle commesse ed il loro possibile sviluppo, per recuperare capacità competitiva e di penetrazione sul mercato - e, con essa, sostenibilità del business - le Parti hanno condiviso l’implementazione di un articolato piano di riorganizzazione, con conseguente riduzione dei costi. Esso ha riguardato e tuttora coinvolge sia il versante produttivo, in termini di assetto delle produzioni casearie complessive del Gruppo Granaiolo, sia le funzioni amministrative e logistico-distributive, con una loro razionalizzazione attraverso l’integrazione di tali attività nelle strutture del Gruppo.
I rilevanti investimenti programmati ed in parte già realizzati, devono conseguire gli obiettivi di efficientamento delle produzioni e del miglioramento degli standard qualitativi, nonché essere volti a completare il più ampio progetto di ammodernamento delle linee di produzione principalmente nella parte terminale di imballaggio. Tutto ciò per rilanciare la società, ancora in sofferenza in termini di sostenibilità economica, sia in ragione delle condizioni finanziarie ed economico-produttive contingenti, successive alle operazioni di affitto prima e di acquisizione di ramo d’azienda poi da Lat Bri Latticini Brianza SpA., che per il generale contesto di crisi economica del Paese e, con riferimento al settore di mercato dei caseari, dal costo delle materie prime e da una condizione competitiva resa più difficile dalla maggiore aggressività delle Private Label e dalla crescita in Italia di competitor che beneficiano di peculiari vantaggi di dimensione e internazionalizzazione. Premesso quanto sopra è intendimento delle Parti riaffermare la necessità di informazioni tempestive e di periodici aggiornamenti a OO.SS. e RSU in ordine alle scelte strategiche della Società e ai temi correlati dell’organizzazione societaria e del lavoro, degli investimenti, delle prospettive occupazionali, delle performance produttive e di mercato, concordando, a tal fine, almeno un incontro annuale di carattere informativo congiunto OO.SS. ed RSU, quali interlocutori sindacali individuati per questo livello di confronto.
Per quanto riguarda il dettaglio degli investimenti relativi al biennio 2012/2013, viene allegata al presente accordo integrativo una scheda riassuntiva degli investimenti realizzati e in previsione, anche ai fini di eventuali valutazioni congiunte in ordine al loro impatto sull’organizzazione di sito.

Appalti
Latticini Italia Srl conferma la non appaltabilità delle attività di produzione in senso proprio, ovvero dei processi core competence propri dell'industria casearia (processi di gestione della materia prima, di trasformazione del prodotto, di confezionamento igienico sanitario), e la possibilità del ricorso allo strumento dell’appalto esterno di attività non core ove ciò assicuri maggiore capacità di risposta al mercato e/o competitività dell’offerta produttiva. Latticini Italia resta altresì impegnata a realizzare condizioni di esclusività delle attività produttive e collaterali di servizio alla produzione. Ciò anche con riferimento ai contratti recentemente siglati con società terze aventi ad oggetto le attività di pulizia/sanificazione e le attività di facchinaggio.
L’azienda, coerentemente con la politica di qualità perseguita, esigerà da parte dei fornitori di servizi il pieno rispetto di tutte le norme legislative e contrattuali nei confronti degli addetti che opereranno presso il sito produttivo di Usmate Velate. La materia dell’appalto esterno di servizi costituirà oggetto di informazione da parte dell’azienda a OO.SS. e RSU, anche con riferimento alle variazioni delle condizioni di appalto.
Le strutture sindacali e le RSU hanno facoltà di verificare il rispetto, da parte dei relativi soggetti responsabili, dei diritti dei lavoratori delle aziende terze, e tali argomenti potranno costituire oggetto di appositi incontri con le rispettive direzioni aziendali. Appositi incontri verranno inoltre effettuati - anche sulla base di quanto previsto normalmente dai CCNL del settore Servizi (v. CCNL Imprese Multiservizi) - in occasione di cessazione e/o mutamento - trasferimento dell’appalto.
In materia di appalto, Latticini Italia informerà la RSU qualora ulteriori e diverse attività dovessero formare oggetto di altro contratto (di appalto), fermo restando il rispetto della normativa vigente,

Professionalità e formazione
Le parti, in materia di formazione dei lavoratori, concordano sulla necessità di attivare percorsi di aggiornamento in linea con scelte ed assetti organizzativi dettati dalle metodologie in essere nel Gruppo.
L’azienda si impegna a pianificare ed intraprendere attività e percorsi formativi favorendo un’equa distribuzione delle opportunità in base alle necessità dettate dai fabbisogni professionali aziendali, attingendo - ove possibile - dalle risorse economiche che possono essere rese disponibili dagli enti preposti.
L’addestramento on the job sarà svolto con la collaborazione delle maestranze con maggiore esperienza con la supervisione dei loro superiori.
Le Parti concordano di attivare un processo di analisi dei profili professionali in essere da realizzare attraverso un’apposita Commissione Bilaterale Tecnica (non negoziale); ad essa sarà demandata l’attività tecnica di analisi dei profili professionali dei lavoratori, approfondendo e dettagliando le indicazioni dei CCNL applicati. La Commissione dovrà definire le aree e le attività professionali da analizzare, individuare i fattori professionali chiave e proporre mappe di inquadramento professionale e/o dei percorsi di sviluppo. La prima attività, necessariamente preliminare, di cui sarà incaricata, da avviarsi entro il 30 settembre 2012, è l’analisi dell’attuale mappa degli assetti professionali di sito.
I risultati dell’attività della Commissione Bilaterale, verranno poi proposti alla discussione ed approvazione della direzione aziendale e della RSU.
L’attività della Commissione Bilaterale dovrà concludersi entro 12 mesi dalla firma del presente integrativo aziendale. Nei sei mesi successivi le parti trattanti potranno recepirne i contenuti ed avviare una ricognizione dei profili presenti, secondo gli schemi e gli strumenti concordati. In tale sede le parti potranno altresì attivare un confronto per definire meccanismi di riconoscimento delle professionalità con modalità più articolate rispetto all’assetto degli inquadramenti definito dal CCNL, attraverso forme ed istituti già sperimentati nel settore alimentare.

Organizzazione del lavoro
In materia di organizzazione del lavoro le Parti richiamano anzitutto l’accordo sottoscritto in data 10 novembre 2011 di cui confermano il valore di riferimento quadro per l’organizzazione del lavoro di sito. In particolare è confermato lo schema e l’assetto delle attività articolato dal lunedì al sabato (fatta salva la possibilità di contenere la produzione con riduzione delle giornate settimanali di lavoro), attraverso un orario di lavoro con riposo a scorrimento nel corso della settimana, fatto salvo il ricorso al lavoro straordinario nei termini e nei limiti contrattuali. I moduli produttivi (con differenziazioni in ordine alla durata della settimana di produzione, al numero dei turni giornalieri, agli orari di inizio - fine produzione) saranno articolati in funzione dei fabbisogni (di massima prevedendo una modularità diversa per livelli produttivi di bassa, media, alta produzione) e saranno attivati in relazione alle previsioni di fabbisogno.
Resta altresì inteso che, fatto salvo quanto già previsto e concordato in sede aziendale, l’orario di lavoro settimanale sarà quello contrattuale di 40 ore. Le modalità di implementazione dei meccanismi di flessibilità oraria già individuati in linea generale con il citato accordo del 10 novembre 2011, formeranno oggetto di confronto fra azienda e RSU, così come l’organizzazione delle aree Tecnico - Manutentiva e Qualità. A tal proposito azienda ed RSU hanno già avviato un confronto, nell’ambito della costante attività di interlocuzione sindacale di sito, finalizzato ad individuare e validare le soluzioni più idonee sia dal punto di vista organizzativo che economico. Come già evidenziato anche nell’accordo del 10 novembre 2011, si opererà al fine di assicurare una programmazione previsionale a 3-4 settimane, con conferma dell’organizzazione del lavoro per la settimana successiva il giovedì di quella precedente. In caso di imprevisti e/o esigenze di carattere eccezionale, la RSU verrà immediatamente informata e si attiverà il confronto al fine di addivenire a soluzioni condivise, con il comune obiettivo di garantire la capacità di risposta ai mercato da parte del sito produttivo.
Con riferimento all’istituto contrattuale della flessibilità stagionale, si ribadisce la possibilità da parte dell’azienda di aggiungere per il numero massimi di settimane/ore complessive previste dal CCNL turni settimanali aggiuntivi di lavoro con recupero delle relative giornate nei periodi di bassa produzione. Come già Indicato nel citato accordo del novembre 2011, l’istituto sarà applicato in modo differenziato con riferimento alle diverse produzioni per ampliarne la capacità produttiva, previa comunicazione alla RSU; resta altresì confermato il tetto massimo di 48 ore di lavoro settimanale per operatore.
Resta confermato che in tema di organizzazione del lavoro, le soluzioni saranno generalmente esaminate a livello di sito/unità produttiva, nell’ambito del normale processo di interlocuzione sindacale, con l’obiettivo di promuovere e sperimentare, previo confronto con la RSU, l'ottimizzazione produttiva delle risorse mediante forme di flessibilità di impiego che valorizzino altresì l’apporto professionale dei lavoratori. Le modalità attuative saranno pertanto oggetto di confronto in sede aziendale, avuto riguardo alla particolarità delle esigenze di volta in volta emerse, sia di carattere organizzativo e produttivo, sia aventi connotati di carattere economico. Quanto sopra sempre con riguardo alla necessità di ricercare le soluzioni più efficaci che permettano altresì la valorizzazione della professionalità espressa dai lavoratori.

Salute e sicurezza
Le Parti ribadiscono che la cultura del lavoro in sicurezza è elemento fondamentale di valutazione dell’organizzazione del lavoro, sia nel suo complesso che con riferimento a specifici processi lavorativi e/o mansioni.
Le parti si danno reciprocamente atto della necessità di coinvolgere gli RLS nel sistema di informazione e sensibilizzazione in materia di sicurezza, con un coinvolgimento costante sulla verifica del rispetto delle norme inerenti la sicurezza sull’intero ciclo produttivo; a tal fine si stabiliscono 10 ore pro capite aggiuntive di permesso per l’attività di RLS, che passeranno pertanto da 40 a 50 ore annue.
È impegno dell’azienda, come richiesto da OO.SS. e RSU, predisporre materiale informativo sulla sicurezza anche in lingua diversa dall’italiano, al fine di renderlo meglio comprensibile anche ai molti lavoratori stranieri che compongono l’organico di Latticini Italia.

Agibilità sindacale
Le Parti ribadiscono l'intenzione di voler rispettare l'articolazione delle forme di rappresentanza che vede il livello di sito/area assegnato alle RSU ed alle OO.SS territoriali, secondo le rispettive competenze negoziali e le agibilità sindacali definite.
Le Parti concordano sui principi fondamentali, già ampiamente sperimentati, che dovranno continuare a caratterizzare le relazioni industriali ai diversi livelli, ovvero il carattere preventivo della consultazione, la necessità di rendere tempestiva e completa la conoscenza delle proposte e la conseguente ricerca di soluzioni condivise in ottica costruttiva, avuto riguardo alla situazione aziendale che di volta in volta potrà caratterizzare il momento e di conseguenza la natura della proposta e/o del problema da affrontare.
Si concorda sulla necessità di un avanzamento nelle Relazioni Industriali tali da portare a fasi di confronto, analisi, esame congiunto che dovranno essere - come già evidenziato - attivate tempestivamente (fin dall’insorgere dei cambiamenti e/o in fase progettuale) e dovranno essere improntate alla risoluzione dei problemi attraverso il coinvolgimento consapevole e responsabile delle parti ed attraverso uno scambio reciproco delle conoscenze e di eventuali proposte di soluzione.
Per quanto concerne l’attività sindacale, alla RSU verrà assegnato un locale idoneo dotato della consueta attrezzatura necessaria per lo svolgimento della funzione, nel rispetto comunque della policy aziendale in tema di apparecchiature elettroniche/informatiche (pc, stampante, telefono, ecc.); il locale RSU verrà individuato di comune accordo con la direzione aziendale nell’ambito degli spazi disponibili all’interno del sito di Usmate Velate entro il 31/12/2012, avuto riguardo alla necessità di garantire un adeguato grado di riservatezza da un lato e di non interferenza con l’attività produttiva dall’altro.
In tema di permessi per attività della RSU, si conferma quanto previsto dall’art. 9 del CCNL Industria Alimentare, nonché la normativa prevista sul punto dalla legislazione nazionale.